Editoriale
Alla riscoperta del nostro patrimonio racing
È risaputo! La nostra cultura racing è impareggiabile. È la sola che ha determinato il successo negli anni ‘80 e ‘90. Oggi, invece, stiamo perdendo credibilità, perché vogliamo essere innovativi senza tenere più conto delle nostre tradizioni motoristiche... Il nostro prezioso “know-how” rischia di finire così nel dimenticatoio. E il kart è la disciplina che più ne paga le conseguenze.
Cari lettori, un altro anno si è chiuso con la sempre più radicata consapevolezza che il nostro sport abbia perso alcune delle caratteristiche essenziali, acquistandone altre che invece da alcuni anni stanno complicando anche la realizzazione di qualsivoglia iniziativa promozionale, e quindi creano difficoltà ad un approccio disinvolto al mondo delle corse in kart. La materia in discussione è focalizzata, prima di tutto, sul mezzo: è il kart che determina l’attenzione commerciale della massa. E oggi non c’è in commercio un kart che si sposi con le necessità del kartista di massa. Non c’è un mezzo che offra quelle caratteristiche che hanno contraddistinto il kart negli anni ‘80/’90: di facile gestione, a costi accessibili per tanti e, soprattutto, cattivo sotto l’aspetto racing. Aver snobbato tali requisiti, oltre ad aver provocato una pericolosa recessione che preoccupa non poco l’industria del Made in Italy, ha sminuito per non dire svalorizzato il know out della meccanica, vanto del nostro Paese da sempre.
Un crogiuolo di idee che ha segnato la storia racing italiana. Tutta la nostra cultura dello sport motoristico è dipesa dai pionieri della meccanica. Colgo l’occasione per rendere omaggio a Umberto Pavesi, uno dei pionieri scomparso a fine ottobre.
Così negli anni ‘70 prese vita un movimento legato al mondo dei motori, dagli ingegneri, meccanici, o semplici appassionati che hanno escogitato delle soluzioni ancora oggi indelebili, ai piloti, ovviamente.
Alla fine del millennio scorso beneficiavamo ancora di quella spinta creativa e talentuosa legata a indelebili progetti motoristici. Grazie a tutti quei presupposti che il vivaio italiano ha prodotto una selezione di talenti italiani così da valorizzare la migliore scuola italiana che ha lasciato un segno indelebile nelle competizioni internazionali. Vedete come l’aggettivo italiano ricorra palesemente per ben tre volte nel periodo appena redatto, proprio perché ritengo necessario, oggi più che mai, rimarcare l’importanza che racchiude una politica mirata a valorizzare quella posizione di prestigio che ci ha contraddistinto nel mondo. L’Italia è la patria del kart, anche se questo incredibile e sempre attuale progetto motoristico ha mosso i primi passi oltreoceano. La nostra scuola è stata determinante per permettere al kart di evolversi come altrimenti non si sarebbe potuto verificare. Questo grazie ad una realtà di officine artigianali che oggi in parte si è trasformata in una struttura industriale qualificata che risponde con professionalità alle richieste del mercato mondiale. Il nostro Bel Paese è patria dei migliori preparatori di motori e di telai, di esperti di formazione alla guida agonistica del kart. La tecnologia applicata a questo mezzo è riconosciuta nel mondo e, sebbene la concorrenza industriale non ha limiti, il kart da competizione che ha attecchito è sempre e solamente quello Made in Italy...
Ma proclami a parte, come è giusto che sia davanti ad un credito così importante, torno a dire che l’Italia sta perdendo quella nomea ed è sempre meno rappresentata sul palcoscenico internazionale, soprattutto per la carenza di piloti italiani. Ora l’attenzione è rivolta oltre confine tanto da incentivare un vivaio tutto straniero che di questi tempi garantisce un certo ritorno economico. Sebbene possa essere giustificata una simile politica di interesse nei confronti di altri Paesi (l’export del Made in Italy ammonta ad oltre il 90% e la globalizzazione imperversa) è anche vero che tale menefreghismo nei confronti del nostro territorio ha finito per allontanare i giovani dalla pratica di questo sport.
La mancanza di una politica nazionale, indirizzata a valorizzare l’immagine della scuola italiana con dei testimonial che garantivano un’attrazione coinvolgente nei confronti del vivaio, ha contribuito a ridurre ai minimi termini il movimento kartistico italiano. Dalle interviste che raccogliamo i kartisti confidano ancora di voler emulare Senna. Non abbiamo più testimonial che rappresentano la nostra scuola karting nel mondo. Siamo costretti a tifare Alonso perché al volante della Ferrari e perché parla italiano, grazie anche alla militanza kartistica con un team italiano. E, sebbene questo aspetto appaia ormai inconfutabile, a preoccuparci oltremodo ci si mette anche il presidente Csai, Angelo Sticchi Damiani, quando afferma che sta tentando di tutto per evitare che la Cik/Fia attui l’obbligo, così come dal regolamento (art. 18), che preclude ai bambini della Minikart ogni attività kartistica fuori dal proprio Paese d’origine.Invece di tutelare solo le organizzazioni di eventi karting internazionali e i team che vi prendono parte, sarebbe opportuno avanzare una politica di risanamento del nostro vivaio nazionale. Invece di contare su qualche 100aia di kartisti (questi i numeri attuali in Italia), potremmo disporre di un vivaio di 10mila kartisti, e forse così avremmo un rientro economico maggiore e una prospettiva futura migliore (politica e agonistica) che ci garantirebbe quella rappresentatività che ora non abbiamo in Italia e nel mondo, a cominciare dalle Formule promozionali, fino a giungere al vertice della piramide: la F1
Se l’organo federale si rendesse conto che tali problematiche possono essere affrontate e risolte rivalutando la nostra cultura racing, lo sport motoristico delle quattro ruote (a partire dal kart) rifiorirebbe, creando allo stesso tempo un punto di riferimento di grande levatura internazionale.
Purtroppo per problemi di spazio non posso più dilungarmi, ma da dire ce ne sarebbe ancora… Confido nei vostri preziosi contributi nel merito. Intanto, colgo l’occasione, per augurare a voi tutti e ai tanti validi collaboratori di cui ho il privilegio di avvalermi, Buon Natale e un Felice 2012.
Giuliano Ciucci Giuliani
SOMMARIO ANALITICO VROOM 267
COPERTINA
FACTORY
Nel regno dei motori.
Abbiamo visitato la BRP-Powertrain a Gunskirchen in Austria: è la fabbrica dei Rotax da kart, ma non solo, in una produzione che spazia dalle motoslitte agli aerei ultraleggeri. Un vero tempio della produzione motoristica dove lavorano 1100 persone puntando soprattutto a qualità e affidabilità
PROVA IN PISTA
MARANELLO RS12, RS10, RS9, RS7. Il poker di Maranello.
Per il 2012 il costruttore di telai e motori punta su quattro differenti scocche, fra nuove omologhe e aggiornamenti, con tubi anche da 28 mm di diametro. Abbiamo provato tutti e quattro i modelli, con motori omonimi a marce o senza
SPECIALE
Nuove tendenze!
La tornata di omologa 2012/2018 vede il ritorno di nomi storici del karting e di soluzioni innovative: Ecco le loro proposte...
In questo numero: Birel, Bremer, Brm, CRG, Dr Racing, Haase, Kalì-Kart, Italcorse, LGK, LH, Maranello, Ms Kart
CIK-FIA WORLD CHAMPIONSHIP KF1 & ASIA-PACIFIC KF2 CHAMPIONSHIP.
Nyck De Vries: il piccolo grande NUMERO 1
Nyck De Vries, grande protagonista del mondiale 2011, non fa sconti nemmeno a Suzuka e si porta a casa il secondo mondiale consecutivo, prima di dare l’addio al karting e passare alle monoposto. Camponeschi conferma la brillante stagione chiudendo al terzo posto a sole 8 lunghezze da Albon. L'inglese non è apparso così competitivo come in altre occasioni, ma l'impresa di soffiare lo scettro a De Vries risultava comunque ardua.
CIK-FIA “U18” WORLD CHAMPIONSHIP & ACADEMY TROPHY. L’U18 parla inglese.
Era facile prevedere che sarebbero stati tre i piloti che al via a Sarno ancora in lizza per il titolo della U18: il finlandese Pyry Ovaska (Maranello), il britannico Matthew Graham (Zanardi) e il francese Anthoine Hubert (Sodi).
WSK MASTER SERIES. Championship recap
Calendario particolare per l’edizione 2011 del WSK Master Series. Dopo un avvio lanciatissimo, con le prime due prove disputate nel giro di quattro settimane tra fine febbraio e fine marzo, e altre due tra metà maggio e inizio giugno, si è dovuto attendere il 25 settembre sulla pista di Viterbo per conoscere i campioni del Master Series.
CAMPIONATO ITALIANO PER SQUADRE REGIONALI 2011. La prima volta della Toscana
Primo successo della Toscana nel Campionato CSAI per Regioni. L'Emilia Romagna ottiene il secondo posto nel duello con la Lombardia e le Marche. Ma la manifestazione non ha risposto alle aspettative come in passato. La mancata promozione all'evento e l'assenza di collaboratori regionali in grado di raccogliere consensi hanno determinato poi questo flop.
BRIDGESTONE CUP EUROPEAN FINAL 2011. Una Finale Europea “Intercontinentale”
La finale Europea 2011 della Bridgestone Cup disputata sulla pista South Garda di Lonato ha riscontrato un’eccezionale partecipazione di piloti e Team di alto livello agonistico.
TROFEO NAZIONALE CSAI. Flop prevedibile
Nel pubblicare i risultati del Trofeo Nazionale Csai disputatisi a Corridonia (Mc) e a Triscina (Tp) cogliamo l’occasione per analizzare la mancata (e forse prevedibile) riuscita della manifestazione collocata in un contesto agonistico a dir poco velleitario e dipendente da una situazione di politica sportiva carente nella promozione e nelle riforme.
TROFEO ROTAX ITALIA. Iscrizioni raddoppiate
Con l’ultimo appuntamento del Trofeo Rotax Italia si chiude la stagione del Trofeo di marca promosso dalla Crg.
IL PERSONAGGIO IN RICORDO DI UMBERTO PAVESI. Addio, Signor Pavesi
Lunedì 24 ottobre è mancato Umberto Pavesi, uno dei nomi più importanti della storia del karting mondiale degli ultimi 30 anni. Vogliamo ricordarlo così…
PRIMO PIANO I CAMPIONI CSAI DI ZONA – 2a parte
Primo piano di Bianco, Botta, Drammis, Tommasin, Trentin, Zanchi, Rava, D'Andrea, Massatani, Dell'Elce, Saponaro.
PRIMO PIANO RIMORCHIO CON ZONA LIVING BY TURATELLO. Made in Italy...da uno di noi!
Sabato 22 ottobre, Pista Verde a Caselle d’Altivole, Trofeo Le Cont: solito appuntamento con i soliti, irriducibili, piloti… ma qualcuno di particolare c’era: “uno di noi” che ha fatto di necessità virtù.
LE ALTRE RUBRICHE
EDITORIALE – Alla riscoperta del nostro patrimonio racing
PRESA DIRETTA - La posta di Vroom
VROOMKIDS - Dedicato ai più piccoli
VROOMMAMA - Dove osano i grandi
MONDOKART - News e anteprime
DALLE REGIONI - Triveneto; Puglia; Piemonte; Abruzzo
VROOMBOX - Appuntamenti e curiosità dalle regioni
VROOMARKET - Il mercatino di VROOM
CALENDARIO - Gli appuntamenti nazionali e internazionali