L'Italiano c'è!

- Editoriale

Il prossimo 13 maggio è in programma a Sarno (SA) la prima prova del campionato italiano per le cat. 60 Mini, KF3, KF2 e KZ2. È la manifestazione più rappresentativa per il nostro movimento, e sebbene c'è chi rema contro affinché il tricolore perda consensi, a Sarno si prevedono pressappoco 150 piloti e questo grazie anche all'impegno del titolare del Circuito Internazionale Napoli, Giuseppe Sorrentino.

 

In un momento così difficile per il kart nazionale il campionato italiano, la manifestazione rappresentativa del nostro movimento, registra attacchi di correnti sovversive che mirano a screditare ulteriormente la kermesse nazionale. Il terreno per attuare tali strategie, finalizzate a intaccare soprattutto l'immagine federale, è particolarmente fertile in questo inizio 2012. E forse anche la Csai ci sta mettendo del suo. Però da italiano e appassionato di questo sport non posso condividere certi comportamenti denigratori, e non reputo intelligente gettare ulteriore fango sui responsabili dell'attuale gestione federale. Perché siamo tutti consapevoli che, senza la famigerata bacchetta magica, non è così immediato risolvere una situazione che si è radicalizzata in almeno 10 anni di sbagli commessi dalle precedenti amministrazioni, e adesso ci mancava anche la congiuntura con la crisi economica mondiale. Eppure sulle pagine di Vroom di denunce nei confronti di superficiali e controproducenti politiche ne abbiamo avanzate. Ora è facile fare il tiro al bersaglio, come sparare sulla Crocerossa. La riflessione è un'altra. Quando si doveva agire per evitare che si arrivasse a questo punto nessuno ha mosso un dito... Fortunatamente c'è chi ancora crede, come noi, alla possibilità di fare ripartire il carrozzone nazionale... le soluzioni sono dietro l'angolo, sempre le stesse, basta osservare quanto già fatto in Inghilterra (da leggere lo speciale su Vroom di Maggio) e in parte anche in Francia.

Intanto, non passa inosservato l'impegno di Giuseppe Sorrentino che per il primo appuntamento del campionato italiano, in programma a Sarno il prossimo 12/13 maggio, è riuscito a mettere insieme, in pochi giorni, circa 150 piloti. Non sono i numeri dei bei tempi, certo (soprattutto se si calcola che oltre alle 4 categorie (60 Mini, KF3,KF2,KZ2) nel primo appuntamento dell’anno eccezionalmente sarà in gara anche la categoria Prodriver, in un evento limitato a 34 piloti e riservato e promosso dall’organizzatore campano per le classi AM e PRO, con classifica e premiazione separata), ma non credo che fare i pignoli, andando a confrontare questi dati col passato o con qualche altra realtà agonistica di stampo internazionale, possa incentivare a presentare delle alternative immediate e vincenti. Come dire: di questi tempi 150 piloti fanno la differenza. Eccome! A questo proposito sappiate che la prima prova del campionato nazionale belga è stata annullata per carenza di iscritti e che anche il campionato danese registra dei numeri ridicoli soprattutto per quanto riguarda la KF. Non è certo una consolazione, questi dati confermano che il momento non è favorevole, ma la parola d'ordine è di tenere in vita il tricolore, l'ultimo emblema per il karting nazionale e, allo stesso tempo, iniziare a guardare avanti (o meglio indietro) impegnandosi a riproporre soluzioni che favoriscono l'approccio al kart. Perché questo avvenga è indispensabile però che tutti remino nella stessa direzione. Perché se il kart italiano, una delle discipline motoristiche propedeutiche per antonomasia, sprofondasse nel nulla, le conseguenze ricadrebbero come un pesante fardello sull'immagine di tutto lo sport nazionale, non solo dell'automobilismo sportivo. 

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