KF, la disavventura infinita

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Su Vroom abbiamo già pubblicato nei mesi scorsi alcune anticipazioni, approfondimenti sugli incontri di gruppo (al momento arrivati a quattro) che si sono avuti fra i costruttori più rappresentativi (soprattutto italiani e motoristi) coordinati dal presidente dell'Asn italiana Angelo Sticchi Damiani e con il beneplacito del n.1 Fia, Jean Todt. Incontri voluti per collaborare a trovare una soluzione per risanare il movimento internazionale, affinché il karting torni ai fasti di un tempo. 

(Kees Van de Grint sportinphoto)

In occasione della Coppa del Mondo a Sarno, tuttavia, siamo venuti a conoscenza che la montagna ha partorito un topolino. Dalle riunioni sarebbe uscito un fantomatico quanto inconsistente progetto (pare che non cambierebbe quasi nulla rispetto ad ora, se non dettagli inutili) che ha infatti subìto un'immediata battuta d'arresto non appena arrivato alla Cik/Fia. Abbiamo allora pensato bene di chiedere direttamente a Kees Van de Grint, vicepresidente della Cik, cosa realmente è accaduto dato che non si è riusciti a raccogliere nel paddock sufficienti motivazioni che giustificassero tale dietro-front. 

Con un atteggiamento molto pacato, quasi scanzonato, e con molta naturalezza Kees Van de Grint ci ha risposto così: “Innanzitutto ci tengo a mettere in chiaro che in un sistema democratico come quello al quale la Commissione Internazionale karting si ispira, una proposta messa ai voti viene accettata o respinta secondo un criterio di maggioranza. E questo è quello che è esattamente successo alla riunione di Parigi. Le proposte pervenuteci dai costruttori italiani erano molteplici, alcune sono state approvate, altre no”.

 

Sembra che la proposta di maggior peso, quella sul quale si è più dibattuto e cioè quella riguardante una rivisitazione del KF, sia stata respinta…

"I criteri che avrebbero dovuto trasparire dalla proposta erano due: diminuzione dei costi e maggiori semplicità di utilizzo. Alla votazione le Asn nazionali hanno ritenuto che tali criteri non venissero rispettati dalla proposta e pertanto hanno votato contro".

 

La nostra riflessione a questo punto verte innanzitutto sul tempo. Quanto bisognerà attendere prima che si trovi una soluzione alle difficoltà scaturite con l'avvento del KF? Questo ennesimo tentativo, come al solito a pochi mesi dalla nuova tornata di omologazioni triennali e sul quale avevamo esternato a suo tempo scontato scetticismo (ma la storia insegna), ci conferma che la patata bollente ora passerà nelle mani della Fia, che si riunirà a fine mese e che dovrà a sua volta dare un segnale credibile al mercato e agli appassionati (con appropriate soluzione tecniche e regolamentari) Se si vuole garantire un futuro migliore per il nostro sport.

 

L'intervista completa verra pubblicata sul prossimo numero di Vroom 

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