Si è chiusa con finalissime da cuori forti lo spettacolo della Rok Cup International Final 2012.
Alla South Garda (Italia) i titoli più importanti della Rok Cup 2012 se li aggiudicano Sudafrica ed Italia.
Nathan Parkins vince la gara più tirata tra tutte le finalissime, quella della Rok.
Il sudafricano fulmina in volata, negli ultimi centimetri di gara, l’italiano Riccardo Geltrude.
Nella Mini Rok è Clinton Bezuidenhout ad imporsi, dettando legge nella classe dei più piccoli Rokker.
Leonardo Pulcini è campione della Juinior Rok, se pur l’italiano deve spingere sempre a fondo per piegare Cosimo Durante e Giuseppe Gaglianò.
La Super Rok è super anche nella emozioni. Christopher Zani guida al traguardo un trenino composto da Nirei Fukuzumi e Luca Osvaldi. Sotto la bandiera a scacchi passa per primo Riccardo Cinti, ma una penalizzazione per partenza anticipata rende vana la gara dell’italiano.
Le premiazioni finali si sono svolte nel favoloso contesto della tenda Rok montata all’interno del paddock, in un’atmosfera festante e degna dei dieci anni di attività Rok!
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MINI ROK. BEZUIDENHOUT SI PRENDE TUTTO. LEGERT CAMPIONE DI ALTRUISMO
La Marcia vincente di Clinton Bezuidenhout parte da lontano. Il giovane di Durban,
dopo il settimo tempo in qualifica, si mette a marciare come un fulmine e si
conquista la prima fila vincendo tutte e tre le manche.
In finalissima non c’è storia e Bezuidenhout scappa subito al commando, mette un
buon margine tra se e gli inseguitori, capeggiati da Liam Pienaar e Giovanni Di
Giannantonio, e va a vincere in modo perfetto.
Nelle prime battute di gara si perdono Alex Nocella, autore di un ottima rimonta
dopo una non brillante qualifica, e Ricardo Feller, autore in finale del best lap.
Pienaar e Di Giannantonio si confrontano ad armi pari ed alla fine è Pienaar ad
avere la meglio sull’italiano.
Mentre il tripudio per il successo di Bezuidenhout esplode si assite ad un episodio
da incorniciare, che merita un premio special per generosità e altruism. A
conquistarlo è il piccolo Rokker Lucas Legert che non esita un istante ad
interrompere la sua gara per aiutare il rivale Matvet Maslov, rimasto sotto il suo
kart dopo essersi cappottato. Maslov se l’è cavata senza nessun problema e Lucas
Legert ha compiuto un gesto che è stato menzionato e premiato durante il grande Rok
Party di sabato sera.
T-KART FINAL.
La gara di consolazione è divertimento ed ha come protagonist l’australiano Jack
Bell e l’italiano Alessio Baldi. I due, dopo una gara in rimonta, si affrontano a
viso aperto negli ultimi giri ed a spuntarla è il toscano Baldi.
JUNIOR ROK. PULCINI LA SPUNTA
Leonardo Pulcini sigla la pole davanti all’altro italiano Cosimo Durante ed al
polacco Karol Lubas. Quarto è il sudafricano Bradley Liebenberg. Le prime manche
mescolano leggermente le carte in tavola, infatti la pista bagnata
fa emergere qualche outsider, quale il portoghese Eduardo Jesus, vincitore di una
manche con le rain.
Con l’asciutto si impongono due volte Pulcini, Lubas e Durante, una manche a testa
la vincono Giuseppe Galgianò, Federico Squaranti, Bradley Liebenberg ed il già
citato Jesus.
La finale è un assolo di Pulcini. Il giovane italiano è molto veloce ed
intelligente ad approfittare subito dell’accesa bagarre che sis catena alle sue
spalle. In particolare la lotta dei primi giri è tra Lubas e Squaranti. Al nono
passaggio il polacco prova un entrata forzata sul leader Pulcini e si mette di
traverse, Squaranti lo tocca perdendo ed entrambi perdono metri preziosi, dovendo
dire addio ai sgli di vittoria.
Libero dalla pressione di Lubas e Squaranti, Piulcini si copre le spalle a suon di
giri veloci e tiene lontani i piloti alle sue spalle.
Durante, Gaglianò e l’australiano Anrdew Kahal tentano un disperato recupero, ma il
titolo è oramai cosa fatta per Leonardo Pulcini che dopo la Rok Cup Italia si porta
a casa il titolo più importante della Rok Cup.
Il podio finale è così tutto italiano, con Durante e Gaglianò a far compagnia al
fresco campione internazionale.
SUPER ROK, ZANI SI CONFERMA CAMPIONE PER LA SECONDA VOLTA
Anche nella Super Rok le emozioni non mancano. Nelle manche vincono Cinti, Zanchi,
Fukuzumi e Basiliotti. Ma tanti altri Rokker paiono molto ben messi per sfidare
l’assalto al titolo, tra questi ci sono vantini, Costantini, Caponi, Zani, Osvaldi
e la Presig.
In finale Matteo Zanchi è il protagonista della prima fase di gara. Il bergamasco
costringe all’errore l’esperto Riccardo Cinti, che parte secondo, in prima fila
assieme. Zanchi lascia Cinti davanti a tutti al via, costringendo la direzione gara
ad infliggergli una penalizzazione al vincitore della Rok Cup Italia.
Zanchi nelle prime tornate sembra imprendibile, gira forte e lascia combattere gli
avversari alle sue spalle.
Cinti e Cristopher Zani si fanno largo tra avversari tenaci, quali Alessandro
Vantini, Luca Osvaldi e la lady svizzera Jasmine Presig.
Al quinto giro la gara si scalda, Zanchi accusa qualche problema e rallenta, Cinti,
Zani, Osvaldi ed il giapponese Nirei Fukuzumi balzano in testa e guidano la gara
sino alle battute finali, con il segeunte ordine.
Gli ultimi giri della gara sono, ancora una volta, decisivi. Cinti vola verso un
successo, purtroppo per lui, platonico, perchè gli verranno inflitti 10” di
penalizzazione per lo start irregolare.
La vittoria se la contendono Zani, Fukuzumi ed Osvaldi. Quest’ultimo nelle ultime
curve tenta un difficle sorpasso su Fukuzumi. La manovra, respinta dall’esperto
giaspponese, permette a Zani di chiudere la gara con qualche centimetro di
vantaggio e di bissare il titolo Rok Cup International.
Cristopher Zani è così il campione Super per il secondo anno consecutive. Un impresa simile è riuscita soltanto ad Alessandro Vantini, nella Super, ed a Steven
Brotto nella Mini Rok.
ROK. PARKINS PORTA IN VOLATA IL SECONDO TITOLO IN SUDAFRICA
La situazione appare subito incertissima con il polacco Michal Grzyb che spunta la
pole per soli 032 centesimi su Riccardo Geltrude.
La classifica corta ed i distacchi minimi si confermano anche nelle manche, con tre
piloti che corrono un filo sopra gli altri. Questi son Grzyb, Geltrude ed il
sudafricano Nathan Parkins, tutti vincitori di due manche ciascuno.
Il via della finale vede Grzyb sbagliare dalla prima fila. Il polacco parte in
leggero anticipo e si fa anche risucchiare dagli inseguitori, chiudendo il primo
giro in nona posizione.
Le prime tornate vedono Geltrude, Moriondo e Parkins guidare la corsa davanti ad un
altro terzetto, composto dalla Lady Arianna Armati, dal colombiano Sidney Gomez e
dal rimontante Grzyb.
Al dodicesimo giro Parkins rompe gli indugi e infila Geltrude, dando l’impressione
di potersene andare. Geltrude reagisce, forza il ritmo e si riprende la testa della
corsa.
All’ultimo si decide, clamorosamente, la gara. Geltrude brucia per l’emozione il
leggero vantaggio acquisito su Parkins e Grzyb che intanto è risalito sino al terzo
posto.
Parkins infila l’italiano, ma Geltrude risponde e i tre si presentano allo sprint
dell’ultima curva appaiati. Geltrude cerca di difendersi restando a centro pista,
ma Parkins ha la traiettoria giusta e si catapulta verso il titolo, che vince per
soli 120 centesimi!
Alla fine Geltrude è secondo e la Armati terza, in virtù di 3” di penalizzazione
inflitti per partenza irregolare a Grzyb.
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MINI ROK. BEZUIDENHOUT SI PRENDE TUTTO. LEGERT CAMPIONE DI ALTRUISMO
La Marcia vincente di Clinton Bezuidenhout parte da lontano. Il giovane di Durban,
dopo il settimo tempo in qualifica, si mette a marciare come un fulmine e si
conquista la prima fila vincendo tutte e tre le manche.
In finalissima non c’è storia e Bezuidenhout scappa subito al commando, mette un
buon margine tra se e gli inseguitori, capeggiati da Liam Pienaar e Giovanni Di
Giannantonio, e va a vincere in modo perfetto.
Nelle prime battute di gara si perdono Alex Nocella, autore di un ottima rimonta
dopo una non brillante qualifica, e Ricardo Feller, autore in finale del best lap.
Pienaar e Di Giannantonio si confrontano ad armi pari ed alla fine è Pienaar ad
avere la meglio sull’italiano.
Mentre il tripudio per il successo di Bezuidenhout esplode si assite ad un episodio
da incorniciare, che merita un premio special per generosità e altruism. A
conquistarlo è il piccolo Rokker Lucas Legert che non esita un istante ad
interrompere la sua gara per aiutare il rivale Matvet Maslov, rimasto sotto il suo
kart dopo essersi cappottato. Maslov se l’è cavata senza nessun problema e Lucas
Legert ha compiuto un gesto che è stato menzionato e premiato durante il grande Rok
Party di sabato sera.
T-KART FINAL.
La gara di consolazione è divertimento ed ha come protagonist l’australiano Jack
Bell e l’italiano Alessio Baldi. I due, dopo una gara in rimonta, si affrontano a
viso aperto negli ultimi giri ed a spuntarla è il toscano Baldi.
JUNIOR ROK. PULCINI LA SPUNTA
Leonardo Pulcini sigla la pole davanti all’altro italiano Cosimo Durante ed al
polacco Karol Lubas. Quarto è il sudafricano Bradley Liebenberg. Le prime manche
mescolano leggermente le carte in tavola, infatti la pista bagnata
fa emergere qualche outsider, quale il portoghese Eduardo Jesus, vincitore di una
manche con le rain.
Con l’asciutto si impongono due volte Pulcini, Lubas e Durante, una manche a testa
la vincono Giuseppe Galgianò, Federico Squaranti, Bradley Liebenberg ed il già
citato Jesus.
La finale è un assolo di Pulcini. Il giovane italiano è molto veloce ed
intelligente ad approfittare subito dell’accesa bagarre che sis catena alle sue
spalle. In particolare la lotta dei primi giri è tra Lubas e Squaranti. Al nono
passaggio il polacco prova un entrata forzata sul leader Pulcini e si mette di
traverse, Squaranti lo tocca perdendo ed entrambi perdono metri preziosi, dovendo
dire addio ai sgli di vittoria.
Libero dalla pressione di Lubas e Squaranti, Piulcini si copre le spalle a suon di
giri veloci e tiene lontani i piloti alle sue spalle.
Durante, Gaglianò e l’australiano Anrdew Kahal tentano un disperato recupero, ma il
titolo è oramai cosa fatta per Leonardo Pulcini che dopo la Rok Cup Italia si porta
a casa il titolo più importante della Rok Cup.
Il podio finale è così tutto italiano, con Durante e Gaglianò a far compagnia al
fresco campione internazionale.
SUPER ROK, ZANI SI CONFERMA CAMPIONE PER LA SECONDA VOLTA
Anche nella Super Rok le emozioni non mancano. Nelle manche vincono Cinti, Zanchi,
Fukuzumi e Basiliotti. Ma tanti altri Rokker paiono molto ben messi per sfidare
l’assalto al titolo, tra questi ci sono vantini, Costantini, Caponi, Zani, Osvaldi
e la Presig.
In finale Matteo Zanchi è il protagonista della prima fase di gara. Il bergamasco
costringe all’errore l’esperto Riccardo Cinti, che parte secondo, in prima fila
assieme. Zanchi lascia Cinti davanti a tutti al via, costringendo la direzione gara
ad infliggergli una penalizzazione al vincitore della Rok Cup Italia.
Zanchi nelle prime tornate sembra imprendibile, gira forte e lascia combattere gli
avversari alle sue spalle.
Cinti e Cristopher Zani si fanno largo tra avversari tenaci, quali Alessandro
Vantini, Luca Osvaldi e la lady svizzera Jasmine Presig.
Al quinto giro la gara si scalda, Zanchi accusa qualche problema e rallenta, Cinti,
Zani, Osvaldi ed il giapponese Nirei Fukuzumi balzano in testa e guidano la gara
sino alle battute finali, con il segeunte ordine.
Gli ultimi giri della gara sono, ancora una volta, decisivi. Cinti vola verso un
successo, purtroppo per lui, platonico, perchè gli verranno inflitti 10” di
penalizzazione per lo start irregolare.
La vittoria se la contendono Zani, Fukuzumi ed Osvaldi. Quest’ultimo nelle ultime
curve tenta un difficle sorpasso su Fukuzumi. La manovra, respinta dall’esperto
giaspponese, permette a Zani di chiudere la gara con qualche centimetro di
vantaggio e di bissare il titolo Rok Cup International.
Cristopher Zani è così il campione Super per il secondo anno consecutive. Un impresa simile è riuscita soltanto ad Alessandro Vantini, nella Super, ed a Steven
Brotto nella Mini Rok.
ROK. PARKINS PORTA IN VOLATA IL SECONDO TITOLO IN SUDAFRICA
La situazione appare subito incertissima con il polacco Michal Grzyb che spunta la
pole per soli 032 centesimi su Riccardo Geltrude.
La classifica corta ed i distacchi minimi si confermano anche nelle manche, con tre
piloti che corrono un filo sopra gli altri. Questi son Grzyb, Geltrude ed il
sudafricano Nathan Parkins, tutti vincitori di due manche ciascuno.
Il via della finale vede Grzyb sbagliare dalla prima fila. Il polacco parte in
leggero anticipo e si fa anche risucchiare dagli inseguitori, chiudendo il primo
giro in nona posizione.
Le prime tornate vedono Geltrude, Moriondo e Parkins guidare la corsa davanti ad un
altro terzetto, composto dalla Lady Arianna Armati, dal colombiano Sidney Gomez e
dal rimontante Grzyb.
Al dodicesimo giro Parkins rompe gli indugi e infila Geltrude, dando l’impressione
di potersene andare. Geltrude reagisce, forza il ritmo e si riprende la testa della
corsa.
All’ultimo si decide, clamorosamente, la gara. Geltrude brucia per l’emozione il
leggero vantaggio acquisito su Parkins e Grzyb che intanto è risalito sino al terzo
posto.
Parkins infila l’italiano, ma Geltrude risponde e i tre si presentano allo sprint
dell’ultima curva appaiati. Geltrude cerca di difendersi restando a centro pista,
ma Parkins ha la traiettoria giusta e si catapulta verso il titolo, che vince per
soli 120 centesimi!
Alla fine Geltrude è secondo e la Armati terza, in virtù di 3” di penalizzazione
inflitti per partenza irregolare a Grzyb.