Il tema della prima gara viene rispettato, con Tom Joyner in grande spolvero che tiene la testa della corsa alla partenza, battaglia con Verstappen per alcuni giri, fino a quando prende il largo e conquista una vittoria di forza. Ma la scheggia impazzita, la mina vagante, la gara della vita è quella di Flavio Camponeschi. L’italiano si produce in una rimonta che ha del prodigioso, recuperando ben 29 posizioni, finendo secondo a soli 4”591 dal vincitore. Va bene le gomme più fresche, va bene la voglia di spaccare il mondo dopo la sfortuna di Gara 1, ma Campo fa un capolavoro che lo proietta di prepotenza verso il successo mondiale.
Con una forma del genere, sembra difficile che Sasaki, che ha rimediato altri 7 punti di svantaggio, riesca ad insidiare la prima posizione in classifica.
A parte Joyner, Camponeschi e Verstappen di un altro pianeta – quest ultimo sfortunato quando incappa in un problema all’accensione che lo costringe al ritiro al giro 13 – Hanley si fa sotto nelle prime battute nonostante i 10” di penalità rimediati dopo Gara 1 a causa di una spinta ai danni di Hiltbrand – peraltro reo dello stesso peccato veniale non punito dai commissari – e si attesta in seconda posizione fino a quattro giri dalla fine, quando le gomme sono andate finendo 5°. Lennox è anch’egli autore di una buona prestazione e finisce in 3° piazza rimediando ad una partenza non brillantissima che lo vede sfilare 11esimo. Infine Sasaki, apparso più convincente in Gara 2 che lo vede chiudere in 4° posizione. Bella rimonta anche del duo italiano Crg Tiene-Forè, partiti in fondo al gruppo e rispettivamente 6° e 7° sotto la bandiera a scacchi.
