EDITORIALE
The Italian Job
ovvero: l’Italia nel bene e nel male è il faro di questo sport.
In questo momento il nostro Paese si è messo in bella evidenza a livello internazionale: per cominciare grazie a dei risultati in pista dei nostri piloti (vedi i titoli KF2 e KF3 conquistati da Tiene e Corberi) ma anche per l’opera di altri protagonisti italiani che con il loro modus operandi riscattano l’immagine italica nel mondo, ponendosi come valido riferimento e alternativa allo status quo. Perché non dobbiamo dimenticare l’analisi e allo stesso tempo la riflessione che questo periodo così difficile per il karting solletica nella maggior parte degli addetti ai lavori. Analisi e riflessione che dovrebbero con una certa disinvoltura finire per riallacciarsi a certe realtà del passato, a quelle esperienze sulle quali un po’ tutti dovrebbero riflettere, appunto, perché vissute dalla maggior parte degli operatori che ancora sono impegnati nel mondo del kart.
Cercherò nell’occasione di approfittare di questo spazio riflessivo per focalizzare un aspetto fondamentale della nostra storia, che ci aiuterebbe a destarci da questa mancanza di fiducia nei nostri mezzi: e cioè le nostre capacità italiche nel promuovere questa disciplina sportiva. La premessa era d’obbligo proprio per creare la giusta attenzione per ciò che ho da dirvi.
La promozione del kart ha sempre funzionato solo fino a quando il karting ha beneficiato delle direttive attuate in Italia, così fino all’avvento del nuovo millennio. Il karting ha funzionato perché l’Italia ne era il riferimento, l’esempio... da sempre. Non si può certo tornare agli inizi, basta guardarsi indietro di soli 10 anni, o poco più, quando c’era ancora la Fik capitanata da Domenichini, colui che ha tracciato dei percorsi sui quali anche la Cik di Buser si è incanalata (vedasi la KZ con le norme attuali). E non perché Buser fosse un incapace, al contrario, il presidente svizzero sapeva quale erano le proposte intelligenti e il sempre brillante e scaltro Domenichini sapeva come proporle. Fatto sta che in quel periodo si è raggiunto il massimo risultato della promozione del karting nel mondo e i numeri lo ribadivano. Perché entrambi avevano focalizzato che il kart aveva bisogno sì di una vetrina internazionale per divulgare le gesta dei campioni, e cioè di quei piloti che davano spettacolo grazie anche a dei mezzi che richiedevano certe capacità e si prestavano a certe funamboliche evoluzioni, ma allo stesso tempo avevano a cuore il vivaio a livello nazionale garantendolo con delle politiche promozionali intelligenti: offerta variegata per andare incontro alle aspettative agonistiche degli appassionati, stabilità regolamentare, semplicità di approccio e di gestione delle gare... è così che si è arrivati a contare migliaia e migliaia di kartisti in tutta Europa... E in Italia ce n’erano 4 volte di più di quanti se ne vedono oggi in pista.
Dove voglio arrivare? È scontato a questo punto affermare che se non è l’Italia a fare qualcosa per questa disciplina motoristica, alla fine nessun’altra riesce a proporre delle soluzioni... Però è altresì vero che quando non ci sono le persone giuste al posto giusto ecco che l’Italia è determinante anche in negativo, come di questi tempi. Sì, l’Italia nel bene e nel male è il faro di questo sport.
Il paradosso è che alcune nazioni confinanti come la Francia, e oltremanica come l’Inghilterra, si sono attrezzate per rimettere in circolazione certe promozioni tanto care alla nostra cultura italica. Mentre noi paghiamo caro il vuoto istituzionale che si è creato e che ha posizionato il nostro bel Paese, patria di una potenza industriale del settore così importante e culla di una storia racing tra le più affascinanti, in un angolino...
È paradossale, è vero. Però è la realtà. E qui mi fermo, perché vorrei che foste voi cari lettori dei bei tempi soprattutto, ma anche di quanti solo da poco si sono tuffati in questo passatempo così coinvolgente, a tirare le somme e trasmettere il proprio punto di vista. Di una cosa però vi pregherei, evitate di fare riferimento alla crisi che attanaglia il mondo, è un dato di fatto, certo, ma è ormai interpretata come un palliativo che non giustifica del tutto il perché il kart si sia ridotto così. Non è certo colpa della crisi se l’Italia non è più in grado di esprimere il proprio potenziale.
Giuliano Ciucci Giuliani
SOMMARIO ANALITICO 279
COPERTINA
THE ITALIAN JOB
Felice Tiene e Luca Corberi conquistano la Coppa del Mondo KF2 e KF3 riaccreditando così la scuola karting italiana. Lorenzo Travisanutto, altro degno rappresentante del nostro vivaio, ha impressionato all'esordio da privato in KF3. Inoltre pure Armando Filini, Francesco Calzavara e Gaspare Anastasi, ognuno nei propri settori e competenze (manager e talent scout, gestore di pista e rappresentante del kart siciliano rispettivamente), si fanno portatori dei segnali di riscossa dell'Italia che corre
KARTING SHOW
Reportage fotografico fuori dalla pista dal mondiale di Zuera.
GARA: CIK-FIA WORLD CUPS FOR KF2 & KF3
Italians Razza di piloti! Premetto che la tentazione di addentrarmi in una visione più ampia di come il made in Italy kartistico influenzi nel bene e nel male le politiche di questa disciplina motoristica era alta, ma ho pensato che il prezioso spazio qui programmato per l’evento iridato di Zuera lo meritavano soprattutto i nostri 2 campioni, Felice Tiene e Marco Corberi, vincitori della Coppa del Mondo KF2 e KF3 – l’evento che dal prossimo anno la Fia accrediterà con la titolazione di Campionato del Mondo, con la sola distinzione che insieme alla KZ1 e KF la denominazione KF3 si trasformerà in Junior.
GARA: ROK CUP INTERNATIONAL FINAL
Grande festa per dieci anni di Rok. Si i è chiusa con finalissime da cuori forti lo spettacolo della Rok Cup International Final 2012.
GARA: CHAMPIONKART Finale Internazionale
Il Trofeo di Marca per tutti i gusti. Giunta alla 4a edizione la Championkart ha ben rappresentato lo spirito sul quale Albino Parolin ha creduto dal momento di intraprendere a proprie spese questo progetto.
GARA: CAMPIONATO ITALIANO CSAI
Ortona stregata per i Moretti. Pezzolla fa il bis. Per il secondo anno consecutivo il campionato italiano CSAI si conclude sul Circuito Internazionale d’Abruzzo. Sul tracciato di Ortona si assegnavano i due Trofei Nazionali riservati alla 125 Prodriver AM e PRO e i titoli italiani della 60 Mini, KF3 e KF2.
COPPA CSAI:
Coppa CSAI Zona 1 – Nizza decreta i vincitori
Coppa CSAI Zona 2 – 45% dei piloti sotto i dieci anni
GARE DALLE REGIONI:
Lombardia – 22° Trofeo d'Autunno
Sicilia – Cefalù un perfetto connubio
Campania – 7a Coppa Concorrente e Finale X30 Challenge
Puglia – Regional Challenge Puglia
KARTSPORT 2012
Il Campionato più competitivo
ENDURANCE
Hall Kart Night – Vince in volata “A Team”
MONOMARCA:
Rotax Italia – Davide Scuto e Clayton Mizzi campioni area Sicilia
PROVA IN PISTA: ROK 125 SHIFTER TONY-VORTEX
In Rok si cambia. Anche nel trofeo monomarca della Vortex arriva una classe con il cambio: il Rok 125 Shifter, che abbiamo provato sulla pista di Lonato. Ecco come va questo motore da 43 cv e quali sono le sue caratteristiche salienti.
THE ITALIAN JOB – ARMANDO FILINI
Una storia italiana. Armando Filini è tra quelli che preferisce i fatti alle chiacchiere, un pragmatico. La coerenza lo ha sempre contraddistinto. Gli si riconosce la centralità del suo ruolo, ma non eccede nel protagonismo. Ha iniziato da giovanissimo e ancora oggi lavora per passione e pretende dai suoi piloti e collaboratori una convivenza serena. Ecco perché è il team manager e talent scout tra i più apprezzati e che vanta una serie importante di risultati a livello internazionale. E pensare che il primo kart gliel’ha regalato la moglie Laura.
THE ITALIAN JOB – FRANCESCO CALZAVARA
Ritorno al futuro. Abbiamo incontrato Francesco Calzavara in occasione della Finale Internazionale Championkart a Jesolo e ci ha confidato che la parentesi politica vissuta come primo cittadino della città Jesolana è terminata. Dopo aver ricoperto il ruolo di assessore al turismo e sindaco per ben due mandati, Francesco Calzavara torna a gestire la pista Azzurra di Jesolo dopo 10 anni. Ci ha raccontato il passato, il presente e il futuro, e non solo di kart. Ecco come la pensa…
THE ITALIAN JOB – GASPARE ANASTASI
Mean Machine. Discusso, controverso, sincero, senza peli sulla lingua, impegnato in prima linea nel kart e spesso criticato ma, soprattutto, un amico e un uomo cui il proverbio “tra dire e fare, c’è di mezzo il mare” è totalmente sconosciuto.
THE ITALIAN JOB – LORENZO TRAVISANUTTO
Lo Stakanovista intellettuale. Andiamo a conoscere meglio il pilota friulano approdato solo quest’anno alla KF3 e che in occasione della Coppa del Mondo a Zuera ha subito dimostrato di andare forte.
TECNICA – COME CURARE LA CATENA DI TRASMISSIONE
Tirare la catena serve! ...e non soltanto quando andiamo in bagno! A parte le battute, quello della trasmissione alle ruote è un organo meccanico semplice ma anche fondamentale, che se ci tradisce per la nostra inesperienza o disattenzione può compromettere definitivamente il risultato di una gara, oltre a causare magari altri danni. Ecco dunque alcuni consigli in merito, per una maggiore conoscenza e una corretta manutenzione e regolazione.
LE ALTRE RUBRICHE
PRESA DIRETTA – La posta di Vroom
VROOMKIDS - Dedicato ai più piccoli
VROOMMAMA - Dove osano i grandi
MONDOKART - News e anteprime
LEARN YOUR DATA – Analizziamo i dati delle tue gare
VROOMARKET - Il mercatino di VROOM