Questo grazie alla presenza dei migliori piloti che la scuola italiana
ha prodotto in passato e che malgrado tutto si permette ancora di
produrre. Così l’Open torna a presentare un palcoscenico fondamentale
per esaltare i talenti del vivaio nazionale.
Pole malefica
Non sempre partire al palo assicura la vittoria in gara. A Pomposa, per
l'apertura dell'Open Masters 2009, è parso anzi fosse una posizione
piuttosto sfortunata... Alla cabala resiste solo Andrea Moretti, che
vince la 100 Italia. Ercoli impone il suo ritmo in KF3 e Spenga
riprende ciò che era suo in KF2, mentre Piccoli viene messo primo dai
commissari in KZ2 e Mazzali vince una 125 Italia tutt'altro che
scontata.
Ercoli non lascia andar via Mannozzi il favorito della KF3, secondo miglior tempo in prova e dominatore delle manche e della prefinale. L'entrata di Ercoli su Mannozzi è secca e decisa, permettendo anche a Vigorito di passare, mentre Mannozzi non pare in grado di reagire anche perché ha sporcato le gomme. Dal canto suo Ercoli non vuole sorprese e continua a tirare fino alla fine (giro più veloce il 19°, 54”502), senza commettere sbavature e vincendo con margine su Vigorito.
Il colpo di scena della finale KF2 è all'avviamento, quando Torri rimane fermo sulla posizione della pole position con il motore che non vuole saperne di andare in moto (peraltro, non è il solo). Chi se ne avvantaggia è Spenga, che supera tutti in un primo giro piuttosto concitato, con La Gala che si ferma e Ghirelli secondo.
100 Italia – In finale Andrea Moretti parte in testa e dopo un botta e risposta con Fattori consolida col passare dei giri la prima posizione: non è stato primo solo per una trentina di metri e solo per un millesimo non stabilisce il giro più veloce, che va a parimerito a De Simone e a Lupi, con 54”579: questa è competizione!
125 Italia – La finale vede Bartolini partire dalla pole, e mantiene il comando al via seguito da Mazzali e Giusti. Bartolini e Mazzali si rendono protagonisti di un duello scintillante. A due giri dalla conclusione Mazzali davanti a Bartolini, entrambi senza più energie nelle braccia. Terzo Giusti (GPV 52"932), pronto ad approfittare di un'occasione che però non si è presentata, e quarto Traini subito davanti a Gagliardini.
KZ2 - Gianluca Cane si “accontenta” del secondo tempo nelle prove, lasciando il primo a Leonardo Fuoco (52”454). Poi però non lascia spazio a nessuno nella manche, nemmeno a Matteo Valloni (un primo e un secondo posto). In prefinale Cane parte dopo Valloni, che in realtà ha un po' anticipato il semaforo. Così primo è Valloni seguito da Piccoli e da Cane, che reagisce rabbiosamente riportandosi al comando con staccate spettacolari, come è nel suo stile.
In finale pare quasi di rivedere lo stesso film, quando Cane non azzecca la partenza e parte primo Piccoli. Stavolta il pilota Spirit non si fa prendere dalla foga e cerca di cogliere il momento meno rischioso per riprendere il comando, che sa alla sua portata. Solo che, dopo un primo sorpasso in cui subito ricede la posizione, accortosi in ritardo di aver superato con le bandiere gialle esposte, Cane ci riprova al giro dopo senza avvedersi che queste sono ancora presenti (non agitate). Passa primo e ci resta fino al traguardo. L’ultima parola spetta però ai commissari, che alla fine decidono di penalizzare Cane di 3 secondi, quel tanto che basta ad annullare il sorpasso con le “gialle” e a dare la vittoria a Piccoli.
(Su Vroom di Aprile leggerete gli approfondimenti e il nostro punto di vista)