Oltre 300 piloti hanno affollato la 12esima edizione della Rok Cup International Final, cioè la finalissima internazionale del monomarca di casa Vortex che si corre tradizionalmente a Lonato. Nella quale stavolta i piloti italiani sono riusciti a svettare in quattro delle cinque categorie presenti. Ma vediamo con ordine.
Nella MiniRok, nonostante un pessimo avvio in partenza, Nicola Abrusci riesce a concretizzare un favoloso recupero sul gruppetto in lotta composto da Leonardo Marseglia, Giuseppe Fusco, Nigel Desanctis e Mattia Michelotto, in lotta fra loro. Una contesa aspra e ricca di contatti che alla fine favorisce la brillante rimonta e la vittoria finale di Abrusci, oltre al terzo posto di Sandre Skeed dietro a Marseglia.
Nella finale della Junior continua la disputa fra Michal Kasiborski, Domenico Cicognini e Cristian Comanducci, con quest’ultimo inizialmente al comando mentre Cicognini deve risalire per una brutta partenza. Effettuato il recupero, ne scaturisce una bagarre che alla fine avvantaggia il polacco quando i due italiani si attardano lottando fra loro con sorpassi e controsorpassi: così la classifica finale vede primo Kasiborski seguito da Cicognini e Comanducci nell’ordine.
La Rok “normale” ha visto un altro polacco, Jan Krencisz, tentarle tutte per contenere Giovanni Albanese. Ma quest’ultimo aveva già avuto ragione di un gruppo in lotta composto da Angelo Cutrupi, Gigi Calafato, Marco Bonfanti e Szymon Szyszko, e non c’è stato nulla da fare per contrastarlo. Allo sue spalle l’ha seguito nella rimonta e sul podio il norvegese Roland Ulrik Pedersen, riuscito in ultimo a contenere il polacco Szyszko.
Un incidente che al primo giro ha visto vittima Andrea Moretti - senza gravi conseguenze - ha determinato un’iniziale regime di “slow” nella SuperRok, con Stefano Villa Zanotti davanti a Riccardo Cinti. Ma al restart è bastato mezzo giro a Cinti per prendere il comando e non mollarlo più fino alla fine. Mentre Zanotti, scivolato quarto, ha dovuto lottare con Alessandro Vantini ed Enrico Pillon prima di riuscire a recuperare la seconda posizione finale davanti a Pillon.
Infine la Shifter, ovvero la categoria con il cambio, il sudafricano Nathan Parkins non è riuscito a rispettare le aspettative dopo le manche, mentre Gianmarco Ercoli ha dovuto difendere con i denti la prima posizione dagli attacchi di Paolo Bonetti. Ci è scappato anche un contatto senza conseguenze, ma alla fine il traguardo ha visto passare per primo Ercoli per soli 3 decimi su Bonetti, con Cristian Lepore a ridosso.
di M. Voltini - Foto D. Pastanella