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A Battipaglia il 14 giugno si è disputata la prima delle tre prove del Campionato Italiano Prodriver e Baby, e il Trofeo Nazionale per le altre categorie nazionali 60 Mini, KFJ Cadetti, KFJ, KF, KZ2.

Nel contesto delle gare titolate sotto l’egida dell’ASN questa manifestazione è quella che meglio dovrebbe rappresentare il movimento nazionale amatoriale. Nella Prodriver sul Circuito del Sele si sono contati in totale 43 piloti provenienti un po’ da tutte le regioni: la Campania e la Puglia le più rappresentate – anche se da quanto appurato e prendendo in considerazione l’appuntamento tricolore disputatosi a Sarno il week-end precedente, le defezioni dei piloti campani nell’occasione sono risultate numerose. Insomma, ancora una volta quello che dovrebbe essere l’appuntamento clou del movimento ha evidenziato mugugni e scetticismo. 

L’organo federale sembra non dare importanza a certe manifestazioni così poco edificanti da parte degli operatori legati e particolarmente interessati a questo comparto, ancora meno ai numeri così scarni che tale appuntamento tuttora garantisce.

Peccato perché è con queste categorie che il karting nazionale potrebbe rialzare la testa. Forse, complice anche il periodo così difficile, basterebbe tanto per cominciare evitare di disperdere gli interessati a questa manifestazione suddivisa in tre prove accentrandola in un unico appuntamento, possibilmente non troppo decentrato.  Un accorgimento che potrebbe ottenere un riscontro salutare per la promozione e l’immagine stessa della disciplina: dare una scossa, e perché questo si verifichi l’unico e fattibile obiettivo è fare i numeri. La Prodriver dovrebbe altresì presentarsi senza la suddivisione Under/Over. Sarebbe più logico, visto anche l’utilizzo dello stesso motore, che i più giovani della categoria venissero spostati nella KZ2, che ha urgente bisogno di rialzare la cresta (a Battipaglia ne abbiamo contati solo 6). 

Nella prova di Italiano a Sarno c’erano già state lamentele in merito alla nuova gestione delle prove di qualifica (ne leggete più approfonditamente a parte) e in questa occasione a Battipaglia si sono aggiunte quelle dei partecipanti che non condividevano l’inversione in griglia, per la finale, delle prime 4 file. Una regola che l’autorità sportiva aveva introdotto riprendendola dal settore automobilistico, ma che in quello kartistico non ha attecchito.  

Torniamo a dire che in questi momenti c’è bisogno di buon senso, e di intraprendere semplicemente quello che il movimento richiede, invece di sottostare a pressioni politiche da parte di personaggi più o meno influenti a livello provinciale frammentando il calendario delle gare titolate a destra e a manca. La federazione in questi ultimi anni non ha mai dato segni di condivisione con le aspettative dei kartisti, lo sappiamo, poi però non ci si deve stupire se il kartista finisce per scegliere il format che più lo soddisfa. E paradossalmente adottare delle procedure intimidatorie e autoritarie nei loro confronti non è certo la migliore soluzione per convincerli a rinnovare la tessera federale.