Il sistema di raffreddamento – 1a parte

- Officina
L’impianto di circolazione dell’acqua per far raffreddare il motore è qualcosa che nel kart raggiunge livelli di complicazione notevoli. Vediamo come porre rimedio agli errori più frequenti e alle situazioni estreme, specie in piena estate.

Partendo magari dal fatto che bisogna ricordarsi di inserire le cinghie di trascinamento della pompa acqua prima di montare l’assale. Se invece ciò non è già stato fatto, ahimé, vi toccherà anche di smontarlo solo per questo “dettaglio”. Sostanzialmente bisogna considerare questi elementi da “concatenare” fra loro, partendo dall’uscita dell’acqua calda dal motore: un supporto per la sonda del termometro dell’acqua (se non è previsto l’alloggiamento altrove); il termostato; il radiatore; il raccordo a “T” con ingressi dal radiatore e dal termostato; la pompa acqua mossa dall’assale. Da quest’ultimo si torna al motore, con un totale di 7 tubi per collegare tutti questi elementi. Se poi non si decide di inserire un radiatorino aggiuntivo oppure uno di quei raccordi cilindrici alettati che aiutano il raffreddamento… 
Nello schema che alleghiamo a questo servizio è mostrata la corretta “sequenza” di montaggio secondo il flusso dell’acqua calda che proviene dal motore, e che si presume rientri in questo a temperatura più bassa. Ma bisogna ricordarsi che anche in questo è meglio non esagerare. Infatti se la temperatura ideale di funzionamento di un TM 125 si assesta sui 50-52 gradi centigradi, c’è da dire che il motore sopporta anche una decina di gradi in più senza eccessivi rischi (se non un certo calo nelle prestazioni) mentre se viaggiasse a 40°C oltre a diventare “duro” avrebbe un ben maggiore rischio di grippaggio. 
 
Il radiatore 
Ovviamente un elemento fondamentale è il radiatore. Va da sé che questo non dev’essere troppo piccolo e dunque sia meglio abbondare con le dimensioni già in partenza o al momento dell’acquisto. Dopotutto, basta inclinarlo un po’ o parzializzarlo con la tendina per diminuire lo scambio termico e dunque il raffreddamento. Di conseguenza è logico che se volessimo aumentare il raffreddamento una delle prime cose da fare è quella di mettere più “in piedi” il radiatore. In ogni caso, in commercio ve ne sono di varie dimensioni, anche dal punto di vista dello spessore, per cui c’è solo l’imbarazzo della scelta. Nel montaggio bisogna comunque avere cura di evitare elementi vicini che lo “oscurino” al passaggio dell’aria, che dev’essere il più libero possibile, oltre alle normali avvertenze “meccaniche” relative al fatto di stringere bene supporti e fascette di collegamento. È inoltre più che raccomandabile avere cura del radiatore e della sua pulizia, sia esterna che interna. Ripulite quindi le alette da pezzi di gomma e sporcizia varia, proteggetele durante il trasporto del kart (basta un foglio di cartone) e verificate che siano ben allineate: eventualmente basta un cacciavitino per raddrizzarle. Per quanto riguarda invece la pulizia interna, ci riferiamo alle incrostazioni dovute al calcare nell’acqua. Chi scrive ha sempre usato acqua demineralizzata, che si trova a basso prezzo in qualsiasi supermercato: non incrosta e così non c’è nemmeno bisogno di svuotare l’impianto ogni volta a fine giornata. In caso di incrostazioni - che può essere uno dei motivi qualora le temperature del motore fossero più alte del previsto - è possibile rimuoverle usando del semplice Viakal: dopo averlo lasciato agire senza esagerare (è corrosivo) il radiatore va lavato per bene internamente con altra acqua. Un’avvertenza forse strana, è quella di non correre subito dopo aver fatto questa operazione: infatti il liquido disincrostante può determinare schiuma nell’impianto, le prime volte che si scalda, e i commissari potrebbero pensare che non è stata usata acqua “semplice” come prescrive il regolamento. Una volta, un noto preparatore si è visto squalificare uno dei propri motori per questo motivo.
 
Dalla valvola alla “veneziana” 
Per i motivi anzidetti, vengono adottati vari sistemi che permettono di tenere sotto controllo la temperatura dell’acqua, in modo automatico o manuale. Di quest’ultima categoria fanno parte le cosiddette “tendine” che vengono montate sui radiatori, che vengono regolate direttamente dal pilota. Ricordiamo però di preferire quelle a tre vie, rispetto a quelle a due sole vie: infatti queste ultime non permettono all’acqua di circolare lo stesso quando sono chiuse (in tal caso con le 3 vie non passa dal radiatore e quindi si scalda più facilmente) e così quando il termostato apre manda acqua molto fredda addosso al cilindro già caldo, con effetti non sempre piacevoli. Raccomandiamo inoltre, quando c’è la valvola termostatica nel circuito, di far bene lo spurgo dell’aria quando si riempie d’acqua il circuito. 
 

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