Torniamo ad analizzare l’infelice decisione della federazione di imporre l’utilizzo del motore vecchio di 6 anni (omologa scadenza 2018) per la 125 Club. Il risultato? Quelli che non possono spendere ma vogliono continuare a fare karting scappano in altri lidi (e speriamo sia stato davvero così).
Per chi ci segue da sempre e oltre alla nostra linea editoriale conosce anche la nostra missione, quella che ci spinge a promuovere il karting da 30 anni ormai, sa che ci battiamo continuamente contro quelle disposizioni federali diametralmente opposte alle necessità del nostro vivaio nazionale. Soprattutto di questi tempi così difficili con l’ASN nazionale che se ne esce fuori come i cavoli a merenda, e invece di facilitare l’approccio al kart dei tanti appassionati o almeno cercare di non lasciare scappare quelli che già ci sono, si impegna a fare danni. L’ultima genialata sulla quale ci siamo imbattuti ad inizio anno è stata quella dell’utilizzo del motore scadenza omologa 2018 per la 125 Club, cioè di ben 2 omologhe più vecchia di quella con cui corre la KZ2. Fino allo scorso anno come ben sanno i kartisti si potevano invece utilizzare quelli indietro di un solo step. Anche Emanuele Pirro, uno che il kart l’ha praticato (sì un po’ di tempo fa però) incaricato di vegliare su certe evoluzioni regolamentari, è stato da noi interpellato affinché questa disgraziata disposizione venisse cancellata. Invece no. Anche lui era convinto che tale manovra avrebbe permesso ai kartisti di correre senza incorrere in quelle macchiavelliche manovre speculative. Invece l’effetto è stato l’esatto contrario, perché come ben sappiamo chi volesse correre nella 125 Club con un motore vecchio di ben 6 anni per essere competitivo corre il rischio di cadere in quella trappola e spendere un pacco di soldi. Il motivo? Essendo un motore fuori produzione non è più facile reperire i ricambi, oppure in alternativa pagare 4000 euro per comprare un nuovo motore di vecchia omologa, tanti quanti ce ne vogliono per un KZ2 ultima generazione.
Siamo ancora scioccati per tale assurdità e oggi ci torniamo perché dopo aver promosso 2 giorni fa tramite il nostro sito un sondaggio tra i kartisti, ci siamo resi conto che tra i pochi ancora che hanno votato, solo il 3% sceglierebbe di spendere la stessa cifra per comprare un motore per la 125 Club. Il resto, ovviamente, suddivisi al 50% preferisce il KZ2 oppure il Prodriver. Vabbé direte voi, non c’era mica bisogno di un sondaggio, il risultato è scontato. Sì è vero, ma la nostra battaglia verte proprio su questa certezza che nelle stanze della Federazione non riescono a immaginare tale ovvietà. Cosa possiamo fare per convincerli? La nostra missione non viene meno, sebbene certe situazioni così conclamate farebbero cadere le braccia anche ad un santo.
L’avranno capita quelli che decidono in federazione (già ma chi è che decide?) che questa disposizione ci ha fatto perdere un anno inutilmente e creato un ulteriore danno al nostro vivaio amatoriale? E non riescono a comprendere che tali decisioni finiscono per favorire il movimento promosso da Sergio di Dato e Paolo Bau, oppure di quelli che ogni domenica a decine irrompono su piste come Migliarino? Contenti loro…