Errori da evitare

- In Pista
Gli errori da evitare le prime volte che andiamo a girare in pista con il nostro kart. Dovuti all’inesperienza, certo, ma anche alla voglia di strafare o, al contrario, all’eccesso di prudenza. Per non parlare dei tanti possibili elementi perturbatori: amici, ragazza, cronometro… (m.v. © Okkart srl)

Per dare un’idea della difficoltà della guida, in particolare di quella di un mezzo pur dalla non eccelsa potenza assoluta come un kart, basti pensare che uno degli scherzi più divertenti da fare ai rallysti, quando ti sbeffeggiano perché guidi quei “cosi” da fiera, è proprio quello di fargli fare qualche giro! Per carità, nessuno mette in dubbio la capacità e il “pelo” necessari per fiondarsi con una WRC fra un tornante e l’altro, con la roccia viva da una parte e uno strapiombo dall’altra! Ma quando loro, che sono abituati a fare due giri di volante in un senso e nell’altro, non riescono a maneggiare quello diretto di un kart e quindi non ce la fanno ad andare dritti in rettilineo, la soddisfazione è di quelle velenose e sottili che ti attanagliano le viscere. Un piccolo discorso, questo, per far capire come la guida in generale, e soprattutto quella di un kart, sia un impegno atletico-sportivo da non sottovalutare e da affrontare con un minimo di umiltà. Se poi volessimo sottolineare che, in termini di tempo di percorrenza delle curve, i kart sono paragonabili solo alle Formula 1… 
 
Appurato dunque che tutti abbiamo bisogno di imparare a guidare, e soprattutto di imparare a guidare un kart, cominciamo con l’accettare il fatto che avremo alcuni errori, di guida o anche solo di atteggiamento, da correggere quando andremo a girare in pista le prime volte. O la prima decina di volte: anche questo è normale, perché certe abitudini radicate e ormai istintive sono difficili da modificare. Anche dopo un anno potreste essere ancora alle prese con gli stessi problemi di quando avete iniziato, senza essere riusciti a migliorare sensibilmente le vostre prestazioni: a questo punto, però vi inviteremmo a riconsiderare con che frequenza andate in pista, chi frequentate nell’ambiente e alla fin fine se sia poi proprio questo il vostro ambiente. Fermo restando che, se comunque vi divertite, nessuno vi obbliga a smettere solo perché non fate gli stessi tempi di De Conto e Ardigò.
 
Vediamo allora quali sono gli errori da evitare, le prime volte (indipendentemente da quante sono) che andiamo a girare in pista con il nostro kart. Dovuti alla mancanza di esperienza e al non aver ancora ben chiaro quali sono le cose giuste da fare, certo, ma spesso anche alla voglia di strafare o, al contrario, all’eccesso di prudenza. Per non parlare della negativa presenza di elementi perturbatori come gli amici con cui confrontarsi, la ragazza con cui (cercare di) fare bella figura, il cronometro assurto a giudice… Tutti motivi di disturbo, che portano a pensare a cose non produttive ai fini della guida mentre siete impegnati in pista. Dunque la prima cosa da fare è quella di pensare solo a come guidare il proprio kart nel modo migliore possibile. Anche le gesta del proprio idolo di Formula 1 e tutte le cavolate che un certo giornalismo ci propina a proposito dell’automobilismo sportivo, sono tutte cose da lasciare momentaneamente nel dimenticatoio. Ve lo dice uno che aveva dovuto convivere con l’amara consapevolezza che lui, integerrimo supporter di Senna, impugnava il volante nello stesso modo di Prost… 
Quindi lasciate perdere tutte le idee preconcette su come va guidato un mezzo da corsa, se vada condotto in modo pulito e geometrico oppure brutalizzato nell’aggredire selvaggiamente le curve. Ognuno ha il proprio modo di guidare, il proprio stile: lasciatevi dunque la possibilità e il piacere di arrivare a scoprire qual è il vostro. O quello del vostro kart, beninteso. 
 
Almeno agli inizi, lasciate a casa il cronometro! O per lo meno siate abbastanza maturi sportivamente (ma se sono le prime volte, il dubbio è lecito) da non anteporlo per importanza a tutto il resto. In questi momenti, e ai ritmi di cui siete capaci, le variabili che possono condizionare un rilievo cronometrico sono infinite, e soprattutto voi non siete ancora in grado di cogliere i veri motivi per cui avete migliorato (o peggiorato) le vostre prestazioni sul giro. Concentratevi dunque sulla guida in sé. Poi il resto verrà di conseguenza. E poi, vivaddio, vi accorgerete se state prendendo il ritmo, se riuscite a frenare sempre più sotto la curva, se uscite con il motore bene in tiro oppure no, se siete costretti a miriadi di correzioni o no, senza per forza dover ricorrere alla telemetria. O no? 
 
Cerchiamo inoltre di dare la giusta importanza, specie inizialmente, alla posizione di guida. Dicono che Senna perdesse (si fa per dire) un’intera giornata per trovare la giusta sistemazione sulla sua Formula 1: avrà pur avuto un motivo, no? Senza arrivare a questi limiti (anche perché probabilmente siamo in pista per girare, non per collaudare il sedile…) prima di avviarlo, appoggiamo il kart a terra e saliamoci sopra per vedere come siamo messi rispetto a volante e pedali. Intanto, le mani sullo sterzo andrebbero indicati approssimativamente nella posizione “delle dieci e dieci”, ma ciò che è veramente importante è che il volante non sia troppo distante – non dobbiamo tendere le braccia per raggiungere il suo vertice superiore – perché non riusciremmo ad applicare nel modo migliore lo sforzo (notevolissimo) necessario per muoverlo quando saremmo in pista. Naturalmente non deve nemmeno essere troppo vicino, ma in questo caso l’effetto negativo sta nella possibilità di interferire con i gomiti contro il motore o il sedile stesso. Per quanto riguarda la regolazione dei pedali, visto che il sedile deve stare dov’è per questioni di baricentro, è importante che per schiacciarli a fondo non siamo costretti a muovere il corpo. Se ciò avviene, vanno avvicinati. Altrimenti, sarà solo colpa nostra se non avremo il miglior controllo dell’accelerazione e della frenata, e se patiremo un bel mal di schiena nelle 24 ore successive. (fine prima parte)
 

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