In questo numero:
Giugno 2018 - n. 346

EDITORIALE
... CAMBIO?
Sì, siamo arrivati nel pieno della stagione, e con la temperatura che sale anche il campionato europeo entra nella fase cruciale. La pista francese di Salbris ha ospitato la prima prova della 125 a marce, mentre in Inghilterra si è disputata la seconda dell’OK e OKJ. Entrambe le competizioni stanno regalando forti emozioni, così come da previsione. Bene. Non possiamo che rallegrarci per lo spettacolo che i due campionati stanno offrendo.
Non è un aspetto marginale, oppure scontato, come dire, le corse sono sempre avvincenti. Non è sempre così. La promozione del karting funziona, in proporzione all’immagine accattivante trasmessa dalle competizioni in pista. Non potrebbe essere altrimenti, trattandosi di una disciplina esclusivamente racing. Ma lo sviluppo e la riuscita di una categoria sotto l’aspetto agonistico e prestazionale è dipendente dall’impostazione regolamentare tecnica e sportiva.
Una corsa offre spettacolo nel momento in cui si creano i giusti presupposti. Promozione, funzione propedeutica e soprattutto regolamenti mirati a valorizzare la disciplina creando così l’interesse del vivaio.
Una condizione che si è in parte verificata negli anni ‘80/‘90. Dopo una parentesi un po’ troppo lunga adesso quei presupposti si ripresentano grazie alla validità delle motorizzazioni. Perché la 125 a marce, il 125 “Original Karting” e il 125 TaG con i numerosi trofei di marca rispondono alle richieste degli appassionati. Incluso il Rental e il Vintage che insieme contano un seguito altrettanto importante.
Così dopo tanti anni di corse e dopo un susseguirsi di politiche non sempre attinenti all’evoluzione del karting internazionale, siamo di nuovo giunti, diciamo anche in modo fortuito, ad una configurazione credibile. Per ottimizzare questi aspetti però ci vorrà ancora del tempo, e per adesso voglio credere che si arriverà a porre rimedio a quanto ancora rappresenta un ostacolo che si contrappone a questa ambita prospettiva.
Forti di questa storia ed esperienza vissuta nel mondo delle corse karting appare evidente che adesso, dopo tante rivoluzioni serva mettere ordine e differenziare, prima di tutto il movimento dei praticanti, da quelli che mirano al professionismo, da chi invece vuole dilettarsi e divertirsi.
Il giornale che dirigo da 30 anni raccoglie da sempre le impressioni, gli sfoghi, le gioie, la rabbia, insomma le testimonianze del comparto. Una realtà che conosciamo bene perché ci stiamo a contatto tutti i giorni. Così come a contatto ci stà chi legifera e promuove questa disciplina. Mi rimane difficile pensare che ai piani alti della CIK non abbiano capito che oggi ci sono i presupposti per migliorare e far decollare questa disciplina. Un’occasione allettante per l’autorità sportiva, per riaffermare la propria credibilità dimostrando di saper operare nel rispetto delle necessità del settore, agonistico e industriale. È questo il momento.
Colgo l’occasione per dedicare questo spazio al Vice Presidente della Cik Fia, Kees van de Grint, per ribadire l’importanza di alcune modifiche regolamentari che potrebbero riaccreditare la classe regina del karting internazionale.
Sappiamo che la KZ, appartenente al Gruppo 1, presenta già delle differenze con la Cadetti (KZ2). A cominciare dal telaio libero, il peso a 170 kg, 5 in meno della Cadetti, il variatore di velocità servo-assistito, ma non è sufficiente, perché queste voci, come abbiamo appurato, non influiscono sulla prestazione in maniera preponderante. Gli aspetti che invece dovrebbero essere presi in considerazione per fare la differenza con la KZ2 poggiano maggiormente sul propulsore. Tralasciando per il momento le gomme che, come ben sappiamo, sono quelle che condizionano più di tutti la prestazione.
Per rendere la competizione più interessante e trasformare la KZ1 nella vera categoria regina si potrebbero apportare alcune modifiche regolamentari tali da consentire l’impiego di materiale sperimentale, in modo da permettere anche alle Case costruttrici di verificare la competitività di alcuni accorgimenti e soluzioni da implementare nella successiva omologa.
Ricordiamo che la KZ è frutto di un appassionante confronto tecnologico, e che comporta un impegno finanziario notevole per le Factory di motori. Una sfida, la loro, mirata a misurare e superare i limiti del propulsore endotermico 2T. E non è logico che dopo 22 anni, sulla stessa pista, i kart abbiano girato con gli stessi tempi. E lo spettacolo offerto dal FC nel vecchio millennio non è certo paragonabile a quanto visto all’Europeo KZ di quest’anno. La Cik, in occasione dell’omologa di fine anno, valida per il triennio 2019-2021, dovrebbe lanciare una provocazione con alcune variabili regolamentari mirate a rendere più interessante la KZ, alfine di favorire la ricerca e allo stesso tempo rendere più spettacolare il palcoscenico delle gare titolate Cik-Fia. Sempre se la si vuole certificare come classe regina del karting internazionale. Perché prestazioni piatte e poco coinvolgenti non riflettono le prerogative di una classe regina del karting, per di più quando vengono mandate in onda sul piccolo schermo e divulgate in streaming via web.
La Cik dovrebbe trasmettere un segnale al comparto che manifesti la volontà di ambire e condividere insieme gli stessi obiettivi: migliorare l’immagine del kart per la promozione e per chi ci investe e ci lavora, tutelando così un’attività imprenditoriale unica al mondo.
Giuliano Ciucci Giuliani
Il PERSONAGGIO DEL MESE
74 Giovanni Corona
INTERVISTE
80 Felipe Massa
84 Terry Fullerton
ALTRI TEMPI
88 Emanuele Pirro ci spiega la pista d’Oro
RACING
20 Campionato Europeo KZ/KZ2 Salbris (FRA) 1a prova
32 Campionato Europeo OK/OKJ PFI (GB) 2a prova
44 Campionato Italiano Aci karting, Siena 1a prova
48 Rok Trophy Castelletto di Branduzzo (PV)
50 Rok Cup Nord Jesolo (VE), Sud Torricella (TA), Sicilia
54 Trofeo Easykart Lonato (BS)
58 Rotax Max Challenge Italia, Lonato (BS)
60 RMG Sicilia Triscina (TP)
64 Vroom Box: Camp. Triveneto; Trofeo South Garda
WATER TEST
68 Pompe Acqua, parte 1
RUBRICHE
8 Vroom Online
12 Presa diretta
62 I Love Kart: C. Bertuca
92 Vintage, il serbatoio Rathmann
97 Calendario