SODI WORLD FINALS 2018: NELLA 12 ORE DI ENDURANCE VITTORIA BELGA, DOMINIO RUSSO NELLE DUE CATEGORIE DELLA JUNIOR, MENTRE NELLA SPRINT HANNO VINTO I FRANCESI.
Nata nel 2011, la finale mondiale Sodi dedicata al vasto mondo del kart a noleggio indoor e outdoor, non era mai uscita dalla Francia. Lo ha fatto per la prima volta nel 2018 sbarcando in Italia, sul Circuito Kart Internazionale Friuli Venezia Giulia a Precenicco, in provincia di Udine, a poca distanza dalla nota località turistica friulana di Lignano Sabbiadoro, bagnata dal mare Adriatico. Così, l’evento al quale sono intervenuti piloti di 41 Paesi del mondo dai 5 continenti è diventato anche un’occasione turistica, con festa finale nel vicino Veneto, nella cornice di Venezia. Dal punto di vista sportivo qualcuno si aspettava almeno una vittoria italiana che non c’è stata. ENDURANCE Mancava nel loro palmares e finalmente hanno portato a casa la vittoria: loro sono i piloti del team belga Modave Racing PPS, molto attivo nel mondo dell’endurance, con all’attivo tra le 35 e le 40 gare ogni anno. A volte con loro corre anche l’italiano Damiano Marchesan, secondo un anno fa a Le Mans. Ma veniamo alle 12 ore disputate al Circuito Internazionale Friuli Venezia Giulia. Il miglior tempo nelle qualifiche di venerdì 15 giugno è stato fatto segnare dalla squadra francese Cine Cascade by Skof davanti agli italiani del Sunlife Racing Team (Lignano Circuit) e al team del Bahrein, Racing.Bh. I futuri vincitori erano in 19esima posizione. Dopo due ore di gara era al comando la formazione italiana PFV (Misanino-Misano Adriatico). Da notare che ben 12 squadre erano nello stesso giro, tutte ovviamente senza alcun pit stop. Un’altra squadra italiana era al comando dopo 4 ore, ovvero la Red Race (Fun Race), con un pit stop, assieme ad altre nove squadre. Secondi erano i francesi di Kart&Diem, terzi i piloti del Bahrain di Racing.Bh, quarta Modave Racing PPS, la quale a metà gara, dopo 6 ore, era al comando, seguita come un’ombra a 2”145 da Red Racing. La situazione non è cambiata di molto dopo 8 ore, con Red Racing che seguiva Modave Racing PPS a 34”791. Terza piazza per Scratch KC, tutti e tre con 3 pit stop. Seguivano altre 3 squadre con 4 pit stop: PFV Infinity (Circuito di Pomposa), Team Nutria (Circuito di Pomposa) e Team Karting 58. Dopo 10 ore Modave Racing PPS era retrocessa sesta ma aveva già effettuato 8 pit stop rispetto ai 4 di chi i quel momento era al comando (Scratch KC) e mentre Red Racing, PFV Infinity e Team Nutria ne avevano effettuati 5. Con 6 pit stop, seguiva Kart&Diem al quinto posto. Ricordiamo che l’obbligo era di 12 pit stop. Alla fine Modave Racing PPS è andata a vincere con 24”804 di vantaggio su Red Racing e 28”512 su PFV. Tre squadre nello stesso giro dopo 12 ore la dicono lunga sul livello di professionalità espresso dalla corsa. JUNIOR KID Venti piloti in griglia, si parte con un ritardo di circa cinque minuti che diventano almeno il doppio quando si deve cambiare il kart del francese Tom Delfosse, il quale nel giro di ricognizione perde una ruota evidentemente male fissata. La prima fila era tutta russa con Mikhail Evmenenko e Oleg Zholobov. Alla partenza la situazione si ribalta con Zholobov che andrà a vincere davanti a Evmenenko il quale non si è mai dato per vinto. Alle spalle dei due è risalito lo statunitense Justin Adakonis, sul terzo gradino del podio dopo avere rimontato cinque posizioni. Sembrava che il terzo posto fosse alla portata della russa Anastasiya Puhlyakova dato che lo ha occupato per alcuni giri ma ha poi finito decima, perdendo 5 posizioni rispetto alla griglia di partenza. Discreta la gara di Andrea Ballarini (Affi Kart Indoor), unico italiano al via, ottavo assoluto dopo essere scattato dalla 14esima posizione in griglia. Ricordiamo che la Junior viene divisa in due in base al peso: non c’è un peso limite: i 40 piloti vengono pesati; e divisi in due gruppi. JUNIOR La prima fila era italiana ma le cose non sono andate come speravano i tifosi tricolori, a cominciare dalle famiglie dei due piloti, Nicolò Soffiati e Andrea Ceccato; il secondo dei due, nonostante partisse appunto dalla prima fila, ha perso subito il secondo posto a vantaggio del russo Alexandr Vasilenko, il quale poi è andato al comando superando Nicolò Soffiati, passato poi terzo in quanto sorpassato pure da Ceccato che per tutta la gara ha seguito come un’ombra Vasilenko, molto sicuro di sé e pronto a chiudere tutte le porte. Intanto, alle spalle dei primi due c’è stata battaglia per il terzo posto. Soffiati (che come Ceccato rappresentava l’Affi Kart Indoor) sembrava reggere la pressione del francese Bastien Meunier, che ad un certo punto è stato protagonista di una escursione sul prato che ha permesso a Soffiati di allungare un po’. Ma il francese non si è dato per vinto e si è rifatto sotto fino a che, a tre curve dall’arrivo, non ha superato Soffiati cogliendo così il terzo gradino del podio. Vasilenko è uno studente moscovita di 14 anni. La sua strategia è “sapere aspettare il momento giusto per sorpassare”. Andrea Ceccato, 15 anni di Torretta, studia al Marconi di Padova. Indossa una tuta della factory di Zanardi ma non ha mai corso con i due tempi. In quinta piazza, davanti al deluso Soffiati, ha terminato Wesley Edoardo Bettinelli, italo-kenyota al quale dal muretto non è mancato il tifo molto emozionante del suo Paese: partito nono è stato cacciato indietro e poi ha rimontato, chiudendo appunto quinto. Bene anche l’altro russo Alexandr Trubiner, che ha rimontato 6 posizioni finendo settimo dietro ad un altro italiano Andrea Truscello (Competition Karting Club). Nona posizione infine per il quarto italiano in gara, Pietro Grima (Kartodromo Città di Messina), partito undicesimo in griglia. SPRINT FINAL 4 In questa gara si combatteva per il successo ma in realtà per la 61esima posizione assoluta: ha vinto il bulgaro Dimitar Gaidov, il quale è sempre stato al comando. Non è andata così per l’ungherese Zoltan Lamer che gli partiva a fianco che ha subito perso du posizioni e poi un’altra ancora, terminando quinto. Molto vicino al vincitore, il pilota del Bahrain, Abdulla Buhendi, mentre è arrivato terzo, molto staccato, Arthur Gremont-Naumann SPRINT FINAL 3 Vittoria egiziana di Ahmed Paparo, titolare nel suo Paese della famosa pista Ghibli Raceway, nella finale per la 41esima posizione assoluta. Ahmed è sempre stato al comando mentre Piernatale Formini (Torino Kart Indoor) è entrato in bagarre con alcuni avversari, subendo una bandiera nera non del tutto limpida. Non è stata l’unica bandiera nera, in una gara molto nervosa.dove è volata molta polvere per i numerosi fuori pista. Al secondo posto si è piazzato Anjum Shaikh, pilota del Dubai, che ha guadagnato una posizione ai danni dell’ungherese Andras Gaal che partiva dalla prima fila. Bella rimonta della canadese Sabrina Caron, partita ultima e arrivata settima. Sedicesima posizione per l’altro italiano in gara in questa finale, Antonino Bertolami (Kartodromo Città di Messina). SPRINT FINAL 2 Il tedesco Luca Breit e l’italiano Antonio Truscello (Competition Karting Club) si dividevano la prima fila di questa finale che avrebbe decretato il 21esimo assoluto. Le posizioni nei primi giri non sono cambiate ma alle spalle lo spagnolo Xavier Puigdelliura Montoli e il driver del Bahrein, Rashid Almuammari sono stati subito protagonisti di due rimonte: il primo ha guadagnato in pochi giri 7 posizioni, il secondo nove. Truscello nel frattempo, molto pressato, è sceso quarto e alla fine sarà sesto mentre Matteo Garabini (Top-Fuel Racing Milan Arena) che partiva secondo è stato spedito in fondo alla terza curva di gara ed ha finito ultimo. Male anche Fabio Longo (Competition Karting Club) che ha perso sei posizioni arrivando 17esimo. Alla fine della sua rimonta, vittoria di Puigdelliura Montoli davanti ad Almuammari e al canadese Tai Alexander Zulberti, anche lui autore di una rimonta in quanto scattato dalla settima fila. Fuori dal podio (quarto) il poleman Breit. SPRINT SUPER FINAL Qua la prima fila era tutta francese con Lucas Urbani in pole position e Mickael Mota al suo fianco, ma quest’ultimo si complica subito le cose e retrocede; non demorde e comincia a staccare migliori tempi sul giro. Urbani se ne va e sembra che possa scappare. Poi le posizioni si ricompattano e cambia la testa della corsa con un altro francese, Kenny Robles che va al comando e ci resta fino al termine dopo essere risalito di 10 posizioni. Nel frattempo Mota ha continuato a spingere ed è riuscito a riacciuffare la seconda posizione, che perde di nuovo retrocedendo quarto. Ma non molla. Insiste e finisce secondo davanti a Lucas Urbani. Erano due gli italiani in gara: Fabrizio Anello (Kartodromo Città di Messina) si è piazzato undicesimo dopo avere rimontato 6 posizioni. Ne ha persa una arrivando invece 13esimo, Andrea Rocco (Lignano Circuit) al quale è capitato in sorte un kart non troppo performante. Ecco le parole dei primi tre: Kenny Robles, il vincitore, 30 anni, addosso una tuta “Corri con Clio” che denota i suoi trascorsi automobilistici e un lavoro nel mondo del karting: «Dico solo che oggi è un grande giorno. Sono molto emozionato». Mickael Mota, studente di 16 anni con 11 di karting alle spalle, di doppia nazionalità, portoghese e francese: «Ho dovuto rimontare ma questo è il karting, non hai nulla se non te lo guadagni. Devo dire che avevo un kart veramente veloce» Infine, il terzo assoluto, Luca Urbani, francese, un lavoro in laboratorio in ospedale, che partiva dalla prima posizione: «Gara molto difficile, speravo davvero nel primo posto ma mi sono dovuto accontentare del terzo gradino. Devo ammettere che è stata una bella battaglia». Ricordiamo che in questa categoria si è gareggiato con kart Sodi RX250, mezzi dotati di un motore che gira a 11.000 giri e che con la centralina adottata a Lignano eroga 22 cavalli. Con una centralina più performante i cavalli salgono a 28. S.Cossetti