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Luglio 2018 - n. 347

EDITORIALE
FRONT FAIRING: STOP PLEASE!
Quanto accaduto a PFI in occasione della seconda prova continentale OK e OKJ ha evidenziato quei dubbi che ormai assillano un po’ tutto l’ambiente riguardo alla carenatura anteriore (front fairing). L’imposizione regolamentare della Cik non ha mai convinto, soprattutto quando questo espediente appare sempre più inserito per risolvere l’assenza di salvaguardia della direzione gara, più che per l’aspetto della sicurezza, sempre meno giustificato visto che di incidenti in pista se ne continuano a verificare e alcuni anche particolarmente pericolosi visto quanto accaduto sulla pista inglese. Se invece questa imposizione la si vuole giustificare per educare i piloti coinvolti nelle categorie del primo step della filiera: Mini e Junior allora non possiamo che condividere tale proposito, a maggior ragione con il prossimo e ormai inevitabile riconoscimento della Mini a categoria internazionale.
Dopo due anni di discussioni tutto quello che ha prodotto il frontalino sganciabile causa contatto (ma non solo) ha creato principalmente malcontento tra i partecipanti alle competizioni titolate. In aggiunta si può altresì rimarcare che tale imposizione regolamentare si è trasformata in un deterrente allo spettacolo. Un aspetto sempre più trascurato. Una gara di kart è sempre più simile a quanto avviene già in F1, per assistere ad un sorpasso bisogna attendere che la macchina rientri ai box per il cambio gomme.
La querelle di Travisanutto a PFI ha di fatto estremizzato un problema d’immagine e di tutela per chi corre e si impegna a primeggiare manifestando le sue capacità di guida assecondate dal suo mezzo, com’è logico che sia. E colgo l’occasione per ribadire che le categorie professionistiche come la OK e la KZ non dovrebbero sottostare a tali condizionamenti. E se proprio non si riesce a toglierlo di mezzo sarebbe opportuno almeno andare a verificare il perché il conduttore a fine gara si ritrova con il paraurti sganciato. Soprattutto quando nessun altro conduttore ne denunci il comportamento antisportivo che ne ha causato il danno al pilota giustificando così l’accaduto. Mentre, invece, non si è ravvisata alcuna irregolarità da parte di Travisanutto, vincitore della finale a PFI, che giustifichi il front fairing fuori posizione… Le telecamere presenti a PFI sono state utilizzate solo per scoprire le intenzioni del pilota nel ripristinare il front fairing? Non è altresì ammissibile un tale comportamento da parte di un pilota professionista, sebbene Travisanutto abbia a suo favore molte attenuanti, come pure andare a dimezzare da 10 a 5” la penalità per il Front Fairing fuori posizione, almeno così quanto si vocifera. Una presa in giro che non risolve il problema e che continuerà a falsare il risultato delle corse limitando lo spettacolo. Andare in pista col timore di ritrovarsi con il paraurti sganciato non è un incentivo per un pilota in lotta per la vittoria. Gli interventi da apportare per risolvere questo problema dovrebbero essere incentrati su altri aspetti. In primis la capacità da parte della direzione gara di garantire il giusto epilogo della corsa esaltando le gesta dei piloti che hanno dato prova della loro abilità nel rispetto delle regole e punendo severamente chi invece si rende protagonista di comportamenti palesemente antisportivi. Basta con questo frontalino, bisogna intervenire e dimostrare al movimento la professionalità dei giudici che operano per il bene del pilota e dell’immagine di questa disciplina motoristica. Altrimenti qual è la differenza tra bene e male, tra superficialità e acume, tra capacità e inettitudine, tra impegno e menefreghismo, tra rispetto e scherno?
Quello che avete appena letto è l’editoriale pubblicato su Vroom International del mese scorso, riferito a quanto accaduto a PFI. Neanche a farlo a posta ecco che la provocazione riportata nelle ultime righe trova terreno fertile come in occasione della finale OK ad Ampfing, teatro della terza e penultima prova dell’europeo. Travisanutto, ancora una volta dominatore della finale così come a PFI, ha pensato bene, a pochi metri dal traguardo, di lasciar passare Janker, come da accordi preventivi del team di Chiesa. E fin qui nulla di scandaloso. Non è la prima volta, e non sarà nemmeno l’ultima che per un team il titolo è e rimane l’obiettivo principale a prescindere dal pilota. Di questi finali così palesemente decisi a tavolino se ne sono visti diversi in passato, ma in questa occasione il comportamento di Travisanutto, sebbene coadiuvato da una premeditata strategia del team, manifesta anche un’altro aspetto che ha poco da spartire con quello della convenienza del risultato finale. Il gesto del portacolori del Rosberg Racing può essere interpretato anche come uno sberleffo nei confronti della Cik-Fia, in risposta alle vicissitudini vissute a PFI. E comunque a torto o a ragione l’enturage della Cik-Fia non ha gradito tale comportamento. Ci saranno degli strascichi? Vedremo, intanto bisognerà attendere l’ultima prova di Essay per vedere se Janker riuscirà a sfruttare al meglio il vantaggio accumulato su Hiltbrand e fare suo il titolo europeo. Anche se il tedesco e il team TB hanno fatto intendere che questa operazione non è che l’abbiano digerita con disinvoltura…
To be continued sul prossimo numero
Giuliano Ciucci Giuliani
PRIMO PIANO
16 Pneumatici: Parola a LeCont e Bridgestone
INTERVISTA
20 Kees Van de Grint
RACING
24 Campionato Europeo OK/OKJ Ampfing (GER) 3a pr.
36 Campionato Italiano Aci karting - Muro Leccese (LE) 27 Maggio 2018 2°pr. - Sarno (SA) 10 Giugno 2018 3°pr
40 Rok Cup Nord, Lonato (BS) - Rok Cup Centro Sud, Sarno (SA)
46 Trofeo Easykart Castelletto di Branduzzo (PV) 4°pr.
50 Rotax Max Challenge Italia Nord - Castelletto di Branduzzo (PV) 4°pr. - Rotax Max Challenge Italia Centro Sud, Sarno (SA)
54 Dalle Regioni: Sardegna, Lombardia, Toscana, Campania
60 Vroom Box: Motorfest Rosà – E.Romagna, Cervia (RA)
62 Sodi World Final 2018, Precenicco (UD)
RAGGI X
78 Motore Modena Engines KK1
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86 Pompe Acqua, parte 2
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