Paolo Ferrari porta alto il tricolore a Las Vegas

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Tra i pochi italiani a Las Vegas, il Campione Italiano ACI-Rok Junior Paolo Ferrari, si è ben distinto nella kermesse di Rok The Rio, ultimo atto dell’annata Rok by Vortex.

Un fine settimana partito bene per Ferrari, abile a qualificarsi sesto nella Junior Rok a tre decimi dalla pole position. Quattro heat difficili, avevano poi gettato nello sconforto il fine settimana dell’italiano, precipitato alla casella numero 27 per la finale.



Nella giornata di domenica, proprio Ferrari è stato in grado di risalire la china sorpasso dopo sorpasso, raggiungendo una terza posizione da urlo che sa di capolavoro, visti anche i 24 sorpassi all’attivo. Prestazione di livello a dimostrazione dell’ottima competitività dimostrato dal Campione Rok Italia, fin dai primi giorni di gara. 



Paolo, sei reduce dall’esperienza americana di Rok the Rio, parlaci del weekend.


«E’ stato davvero un grande weekend quello di Las Vegas. Fin dal giovedì quando ho iniziato a girare ho visto scendere i miei tempi sul giro e, man mano, la pista andava gommandosi, di conseguenza risultavo sempre più competitivo. Purtroppo però a causa di diversi contatti nelle manche di qualificazione, sono stato costretto a partire dalla P27 per la finale. Molto determinato e consapevole di essere sempre stato il più veloce nelle manche – ben tre i giri veloci su quattro scontri diretti - ho affrontato la finale con il giusto spirito combattivo. Sono riuscito a recuperare ben 24 posizioni finendo terzo sul podio a soli 0,91 millesimi dalla prima posizione. Sono consapevole che avrei potuto qualificarmi in posizioni migliore per la finale, in quel modo avrei lottato per la vittoria italiana, ad ogni modo sono molto soddisfatto. Sono felice di aver rappresentato la mia nazione nella categoria Rok Junior a Las Vegas, grazie anche al titolo di Campione Italiano ACI-Junior Rok».



Questa gara è riconducibile ad un tracciato “cittadino”, come ti sei trovato?


«Era la prima gara che facevo in stile "cittadino" . La pista è artificiale priva di cordoli, senza via di fuga, la carreggiata più stretta e con pochi punti per effettuare sorpassi. Tutto sommato devo dire l'ho trovata molto divertente e soprattutto tecnica».

Quali sono gli aggiustamenti tecnici che si devono fare su una pista così?

Hai provato assetti diversi?


«Il team ha lavorato soprattutto sull'assetto del telaio, inizialmente scivolava, la pista artificiale è disegnata su un’area adibita abitualmente a parcheggio, dunque l'asfalto non gommato fa risultare scivoloso l'ingresso in curva. In tal senso il mio team ha lavorato sostituendo assali e liberando il telaio. Successivamente hanno lavorato per trovare la rapportatura ideale e la giusta carburazione del motore».



Che differenze trovi dal kart italiano a quello americano? Ti piacerebbe fare altre gare li?


«Non ho trovato molto diverso il modo di correre in kart in America rispetto all'Europa, ho trovato molto diverso la gestione della gara da parte dei giudici di gara e commissari di percorso. Il regolamento è leggermente diverso rispetto a quello utilizzato in Europa, per esempio non esiste la penalizzazione per la caduta del musetto. E’ stata una bella esperienza, mi auguro di tornare ancora a disputare qualche gara in America».



Un bilancio del 2018?


«Quest'anno è stato ricco di soddisfazioni con moltissimi podi, vivittoria come la RokCup Italiano ed il Campionato Italiano ACI. Credo che la mia esperienza nella Rok Junior si possa concludere. Il prossimo anno ho in previsione di partecipare alle varie WSK Cup, Europeo e Mondiale CIK FIA nella categoria OKJ . Per questo motivi inizierò sin da subito i test con l’OKJ».



Con questi presupposti, Paolo Ferrari è pronto alla nuova avventura che lo vedrà tra i grandi attesi del 2019.



Simone Corradengo Foto: Marianella Gonzalez

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