Come già spiegato nella presentazione di questa rubrica, spazio alle donne del karting, sempre più presenti in tutti i campi gara. La seconda protagonista è la giovane toscana, Rebecca Guarguaglini.
La ragazza di Pomarance (PI), classe 1999, è stata una delle “ladies Rok” della stagione ormai archiviata. Dopo un 2018 chiuso tra alti e bassi nel monomarca by Vortex, Rebecca non nasconde la volontà di fare ancora meglio per il prossimo anno. Alla domanda sul motivo per il quale una ragazza dovrebbe cominciare con il motorsport risponde «credete in voi stesse, portate avanti il vostro sogno» e non solo…
Di seguito le parole di Rebecca Guarguaglini
Rebecca, come è andato il 2018? Che stagione è stata?
«Non posso classificare il 2018 tra gli anni migliori da quando corro, forse è stato così perché nel periodo delle gare si è aggiunto l’esame di maturità che mi ha messa davvero a dura prova, anche se poi sono riuscita ad ottenere ciò che desideravo (ovvero un bellissimo 80). Grazie ai miei sponsor (Galletti Amerigo e Arias, Toscana Eco Fanghi, officina meccanica ORG, impresa edile Edil.coi e concessionaria Minelli) e grazie al patrocinio del comune di Pomarance, sono riuscita anche quest’anno a gareggiare in alcune gare della Rok Cup. Inizialmente nella Senior durante il Trofeo di Primavera (Lonato), e nella prima gara del Campionato Italiano a Siena. Per la Rok Cup Italia ho deciso di provare il dvs, motore molto competitivo ma con il quale devo prendere ancora un pò di confidenza. A livello di risultati non sono stata così brillante ma mi sono divertita davvero tanto, speriamo sia servito per il 2019. Ad ogni modo ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine e la mia famiglia».
Di seguito le parole di Rebecca Guarguaglini
Rebecca, come è andato il 2018? Che stagione è stata?
«Non posso classificare il 2018 tra gli anni migliori da quando corro, forse è stato così perché nel periodo delle gare si è aggiunto l’esame di maturità che mi ha messa davvero a dura prova, anche se poi sono riuscita ad ottenere ciò che desideravo (ovvero un bellissimo 80). Grazie ai miei sponsor (Galletti Amerigo e Arias, Toscana Eco Fanghi, officina meccanica ORG, impresa edile Edil.coi e concessionaria Minelli) e grazie al patrocinio del comune di Pomarance, sono riuscita anche quest’anno a gareggiare in alcune gare della Rok Cup. Inizialmente nella Senior durante il Trofeo di Primavera (Lonato), e nella prima gara del Campionato Italiano a Siena. Per la Rok Cup Italia ho deciso di provare il dvs, motore molto competitivo ma con il quale devo prendere ancora un pò di confidenza. A livello di risultati non sono stata così brillante ma mi sono divertita davvero tanto, speriamo sia servito per il 2019. Ad ogni modo ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine e la mia famiglia».
Quali piani hai per il 2019? Cambierai categoria o riconfermerai la Rok?
«Il prossimo anno vorrei poter continuare nel campionato monomarca Rok, vorrei fare un paio di gare di Area (nord o centro), la Rok Cup Italia e soprattutto l’International Final che purtroppo non sono ancora riuscita a fare. E’ un pò il mio sogno nel cassetto, come tanti altri, da qualche parte bisognerà pur cominciare. Non mi dispiacerebbe neanche l’idea di provare qualche gara del Campionato Italiano ACI con un OK. L’unica cosa che vorrei dire a tutto lo staff della Rok è quella di cercare di valorizzare ancora di più il riconoscimento “Lady Rok” con dei premi anche per singole gare, come viene fatto per la categoria expert. Questo potrebbe essere un modo per riuscire ad avere ancora più ladies ».
In pista ti considerano in maniera diversa oppure, a visiera chiusa, si comportano come farebbero con tutti gli altri?
«Diciamo che non tutti si comportano allo stesso modo, alcuni esultano addirittura nei sorpassi, altri invece mi considerano esattamente come loro. In questi anni di kart ho scoperto che ci sono persone davvero fantastiche in questo mondo, che riescono, fin dove possono, ad aiutarti nei momenti del bisogno. È ovvio, esiste una diversità, ma secondo me non è così rilevante. Ci sono ragazze anche in altri sport maschili, non solo nel motorsport. Essere donna non vuol dire essere penalizzate, con la costanza e il sacrificio prima o poi i risultati arrivano. Spero di essere sulla giusta strada».
E’ interessante sapere quali sono gli allenamenti dei piloti. Quali sono i tuoi? Hai dei segreti?
«Per le ragazze è necessario allenare il fisico maggiormente, soprattutto per riuscire ad ottenere buoni livelli. Di solito mi alleno una volta a settimana in palestra per 2 ore e una volta a settimana vado in piscina. Nel weekend spesso andiamo in pista, solitamente a Siena. Non riuscirei sicuramente ad allenarmi bene se non avessi il grande supporto degli integratori che uso, ovvero Inkospor, marchio sviluppato grazie all’ azienda farmaceutica tedesca Nutrichem. Un mio segreto? Sicuramente l’impegno e poi, a livello di integratori le fialette di “guaranà”. Trovo che diano una gran carica per affrontare i turni in successione. Le uso una, massimo due volte al giorno non di più. (Se qualcuno volesse provarle, può utilizzare il mio codice 9e5A4sPxt7fn per avere uno sconto del 20% sull’acquisto)».
Perché una ragazza dovrebbe cominciare con il motorsport?
«Dovrebbe cominciare con il motorsport perché è un mondo veramente incredibile, che riesce a darti delle soddisfazioni uniche e inspiegabili. La passione non deve nascere per forza da bambini, io ho fatto danza classica per quindici anni e verso l’età di 11 anni ho iniziato ad appassionarmi veramente tanto al rally. Da cosa nasce cosa e infatti, dopo qualche anno, ho provato il primo kart a noleggio, un colpo di fulmine. Successivamente ho ricevuto un kart come regalo di compleanno e da li è nato tutto, un vecchio Birel, quanti ricordi! Vorrei dire alle ragazze di non demordere, credere in loro stesse senza ascoltare troppo le opinioni altrui. Personalmente mi sono trovata spesso in conflitto con ragazzi della mia età, ma ho imparato a non dar loro ascolto e andar avanti per la mia strada».
Cosa pensi della rubrica?
«Trovo che sia utile e interessante per più finalità. Abbiamo la possibilità di parlarne di noi, capire diversi aspetti, esprimerci e creare una “rete” per conoscerci meglio fra noi».
Con la certezza delle “quattro ruotine” e la passione per il motorsport, spazio dunque al banco di prova migliore per il futuro, la pista.
S.C.
Con la certezza delle “quattro ruotine” e la passione per il motorsport, spazio dunque al banco di prova migliore per il futuro, la pista.
S.C.