Le Rotax MAX Challenge Grand Finals come non le avete mai viste grazie al "Diario di bordo" di Vroom in diretta dal Circuito Internazionale di Paladino, a Conde in Brasile.
Circuito de Paladino, Conde - 1 dicembre 2018
Anche l’edizione 2018 della Rotax MAX Challenge Grand Finals è giunta al termine. Una giornata soleggiata ha fatto da cornice alle 7 finali disputate oggi.

Rispetto gli scorsi episodi, non vi racconteremo di un paddock rilassato e “festoso”, anzi, oggi aleggiava uno strano silenzio, di quelli delle grandi occasioni quando ci si sta giocando qualcosa di importante. E così è stato.
L’unico momento di “svago” è stato quello della presentazione dei piloti, celebrati dalla musica della zona. Dopodiché silenzio, visiera abbassata e pedale dell’acceleratore giù.

Ad aprire la “festa” della velocità è stata la Micro, che ha visto il trionfo autoritario di Brent Crews, dagli USA, il quale ha tagliato il traguardo con quasi un secondo di vantaggio ai danni del belga Douwe Dedecker. 3° Mitchell Van Dijk (Olanda). 4° Maksymilian Obst, seguito dal poleman Harry Hannam.
Finale drammatico in Mini, dove il poleman Evan Giltaire, dopo aver condotto le danze per buona parte della gara, ha sofferto un calo di potenza che lo ha fatto scivolare in 11a posizione. Ad ereditare lo scettro è stato il tedesco Farin Megger seguito da Dani Van Ruiten e Augustin Bernier. Iakov Sokolov e Costa Toparis hanno completato la top5.
La Junior ha visto il dominio di Robert De Haan, Olanda, il quale ha mantenuto sempre il comando delle operazioni. Mentre De Haan faceva il proverbiale “bello e cattivo tempo”, alle sue spalle si consumava la battaglia per la 2a piazza. Allo start subito un colpo di scena, con il messicano Noel Leon che, sfilato 2°, è stato costretto ad abbandonare la contesa. Questo da un lato ha dato il via libera al leader, dall’altro ha ricompattato il gruppo degli inseguitori. La lotta ha visto protagonisti Jaiden Pope, poi giunto 2°, Mike van Vugt, 3°, Lewis Gilbert (poi 5°) e Thomas Nepveu, che nel finale è riuscito a strappare il “cucchiaio di legno” allo stesso Gilbert.

La Senior ha lasciato tutti con il fiato sospeso fino alla bandiera a scacchi, regalando risultati inattesi al momento dello start. Il poleman Hannes Morin, diversamente dalle manche, non è riuscito nella fuga e se l’è dovuta vedere con Petr Bezel nelle prime battute. Quest’ultimo, però, ha dovuto cedere ben presto il testimone chiudendo poi 6°. A raccogliere l’eredità di Bezel sono stati Senna Van Walstijn, Mark Kimber e Mario Novak. Tra i tre il più “furbo” è stato Van Walstijn, che ha saputo attendere il momento giusto per mettersi alle spalle prima Kimber e poi lo stesso Morin, successivamente sceso 4°. Sul traguardo alle spalle di Van Walstijn si sono classificati Kimber e Novak. Quello che più ha da recriminare è proprio Morin, che dopo il rallentamento di Bezel sembrava ormai lanciato verso la conquista del titolo.
Non è stata da meno la DD2, per altro dal sapore dolce amaro per il tricolore italiano. Al pronti via è Xen De Ruwe a mantenere il comando delle operazioni seguito da Daniel Formal. Quest’ultimo però ha dovuto cedere spazio a Claudio Pagliarani, visibilmente più rapido dello statunitense iscritto con il Perù. Addirittura l’italiano era ritornato sul leader quando, galvanizzato dal momento, ha tentato l’assalto all’uscita della prima delle due “S”. Una mossa forse eccessivamente ottimista dalla quale Pagliarani è uscito con le “ossa rotte” sul fondo dello schieramento. Anche De Ruwe ne ha pagato le conseguenze, tanto da doversi fermare a causa della bandiera nera-arancio dovuta allo sgancio del paraurti posteriore. Questo episodio ha dato il via libera a Formal, che sembrava già lanciato verso il trionfo - il primo per il Perù - quando nel corso del 18° ha dovuto lasciare strada ad un Paolo Besancenez, più rapido. Il francese, dunque, ha vinto davanti a Formal e allo statunitense Taylor Greenfield. Ultimano la top five Arnold Neveling e Ryan Kennedy. A risollevare l’umore degli italiani ci ha pensato Cristian Trolese, 6° nonostante negli ultimi passaggi abbia patito il parziale sgancio della marmitta, che gli ha causato anche una vistosa ustione alla mano destra.

Cinquina per Morgado in DD2 Master. Il sudafricano Cristiano Morgado ha portato a casa il 5° alloro internazionale targato Rotax, piegando le resistenze del finnico Antti Ollikainen e dei due neozelandesi Fraser Hart e Matthew Hamilton. 5a piazza per Michael Stephen.
Ultima finale del nostro racconto, ma non per ordine di importanza, quella del DEKM Rotax Grand Finals. Il successo è andato al pilota di casa Roberto Da Silveira, seguito da Philipp Britz e Lukas Hortsmann.
Questi 9 giorni di gara estremamente intensi sono volti al termine e non mi resta che ringraziare tutti i lettori per il sostegno mostrato.

Risultati completi
Dal Brasile è tutto,
Andrea
Anche l’edizione 2018 della Rotax MAX Challenge Grand Finals è giunta al termine. Una giornata soleggiata ha fatto da cornice alle 7 finali disputate oggi.

Rispetto gli scorsi episodi, non vi racconteremo di un paddock rilassato e “festoso”, anzi, oggi aleggiava uno strano silenzio, di quelli delle grandi occasioni quando ci si sta giocando qualcosa di importante. E così è stato.
L’unico momento di “svago” è stato quello della presentazione dei piloti, celebrati dalla musica della zona. Dopodiché silenzio, visiera abbassata e pedale dell’acceleratore giù.

Ad aprire la “festa” della velocità è stata la Micro, che ha visto il trionfo autoritario di Brent Crews, dagli USA, il quale ha tagliato il traguardo con quasi un secondo di vantaggio ai danni del belga Douwe Dedecker. 3° Mitchell Van Dijk (Olanda). 4° Maksymilian Obst, seguito dal poleman Harry Hannam.
Finale drammatico in Mini, dove il poleman Evan Giltaire, dopo aver condotto le danze per buona parte della gara, ha sofferto un calo di potenza che lo ha fatto scivolare in 11a posizione. Ad ereditare lo scettro è stato il tedesco Farin Megger seguito da Dani Van Ruiten e Augustin Bernier. Iakov Sokolov e Costa Toparis hanno completato la top5.
La Junior ha visto il dominio di Robert De Haan, Olanda, il quale ha mantenuto sempre il comando delle operazioni. Mentre De Haan faceva il proverbiale “bello e cattivo tempo”, alle sue spalle si consumava la battaglia per la 2a piazza. Allo start subito un colpo di scena, con il messicano Noel Leon che, sfilato 2°, è stato costretto ad abbandonare la contesa. Questo da un lato ha dato il via libera al leader, dall’altro ha ricompattato il gruppo degli inseguitori. La lotta ha visto protagonisti Jaiden Pope, poi giunto 2°, Mike van Vugt, 3°, Lewis Gilbert (poi 5°) e Thomas Nepveu, che nel finale è riuscito a strappare il “cucchiaio di legno” allo stesso Gilbert.

La Senior ha lasciato tutti con il fiato sospeso fino alla bandiera a scacchi, regalando risultati inattesi al momento dello start. Il poleman Hannes Morin, diversamente dalle manche, non è riuscito nella fuga e se l’è dovuta vedere con Petr Bezel nelle prime battute. Quest’ultimo, però, ha dovuto cedere ben presto il testimone chiudendo poi 6°. A raccogliere l’eredità di Bezel sono stati Senna Van Walstijn, Mark Kimber e Mario Novak. Tra i tre il più “furbo” è stato Van Walstijn, che ha saputo attendere il momento giusto per mettersi alle spalle prima Kimber e poi lo stesso Morin, successivamente sceso 4°. Sul traguardo alle spalle di Van Walstijn si sono classificati Kimber e Novak. Quello che più ha da recriminare è proprio Morin, che dopo il rallentamento di Bezel sembrava ormai lanciato verso la conquista del titolo.
Non è stata da meno la DD2, per altro dal sapore dolce amaro per il tricolore italiano. Al pronti via è Xen De Ruwe a mantenere il comando delle operazioni seguito da Daniel Formal. Quest’ultimo però ha dovuto cedere spazio a Claudio Pagliarani, visibilmente più rapido dello statunitense iscritto con il Perù. Addirittura l’italiano era ritornato sul leader quando, galvanizzato dal momento, ha tentato l’assalto all’uscita della prima delle due “S”. Una mossa forse eccessivamente ottimista dalla quale Pagliarani è uscito con le “ossa rotte” sul fondo dello schieramento. Anche De Ruwe ne ha pagato le conseguenze, tanto da doversi fermare a causa della bandiera nera-arancio dovuta allo sgancio del paraurti posteriore. Questo episodio ha dato il via libera a Formal, che sembrava già lanciato verso il trionfo - il primo per il Perù - quando nel corso del 18° ha dovuto lasciare strada ad un Paolo Besancenez, più rapido. Il francese, dunque, ha vinto davanti a Formal e allo statunitense Taylor Greenfield. Ultimano la top five Arnold Neveling e Ryan Kennedy. A risollevare l’umore degli italiani ci ha pensato Cristian Trolese, 6° nonostante negli ultimi passaggi abbia patito il parziale sgancio della marmitta, che gli ha causato anche una vistosa ustione alla mano destra.

Cinquina per Morgado in DD2 Master. Il sudafricano Cristiano Morgado ha portato a casa il 5° alloro internazionale targato Rotax, piegando le resistenze del finnico Antti Ollikainen e dei due neozelandesi Fraser Hart e Matthew Hamilton. 5a piazza per Michael Stephen.
Ultima finale del nostro racconto, ma non per ordine di importanza, quella del DEKM Rotax Grand Finals. Il successo è andato al pilota di casa Roberto Da Silveira, seguito da Philipp Britz e Lukas Hortsmann.
Questi 9 giorni di gara estremamente intensi sono volti al termine e non mi resta che ringraziare tutti i lettori per il sostegno mostrato.

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Dal Brasile è tutto,
Andrea