Se mai c'è stato un kart che ha lasciato il segno nella scena olandese "skelter" è stato il Landia prodotto da Evert Bos a De Meern, nella provincia di Utrecht, dal 1959 al 1984.
Evert Hendrikus Bos è nato il 22 giugno 1924 a Velthuzen, un quartiere a ovest di De Meern. Il padre di Evert possedeva un’officina per auto e moto e una pompa di benzina. Da giovane, Evert era appassionato di motociclismo e nel 1953 vinse il campionato trial olandese. A quel tempo Evert lavorava per Castrol e per qualche ragione sconosciuta la direzione della compagnia petrolifera globale decretò che Evert doveva cessare di partecipare alle competizioni motociclistiche. La chiusura delle porte nel settore trial gli aprì però quelle del karting: Evert fu immediatamente coinvolto in questo sport allora nascente. Il primo kart che Evert disegnò, il Mark 1, fu fabbricato nel 1959. Le dimensioni di base per quel kart furono ottenute da un ridimensionamento di fotografie prese da una rivista americana. Ciò fu possibile utilizzando dimensioni conosciute, come quelle dei pneumatici, per riprodurre in scala tutto il resto. La filosofia del design adattata da Evert al suo kart si concentrò sulla leggerezza, robustezza e affidabilità. Gli inizi per Landia con il Mark 1 non furono spettacolari, tuttavia l'introduzione del Mark 2 nel 1960 fu l'inizio di un periodo di dominio per il produttore olandese di kart in casa e nelle nazioni limitrofe che sarebbe durato un quarto di secolo. Arrivò poi il Landia Mark 3, conosciuto con la denominazione Banbury per il successo ottenuto al primo round dell’ancora non ufficiale Campionato del Mondo karting svoltosi nel 1961 sul circuito di Shenington, nei pressi di Banbury, in Inghilterra. Quel particolare kart aveva caratteristiche di maneggevolezza tali che il 95% dei piloti olandesi dell’epoca ne possedesse uno. Una caratteristica del Banbury era l'uso di un piccolo serbatoio di carburante derivato da un ciclomotore posto sul piantone dello sterzo. Molti anni dopo l’idea di Bos fu copiata da Walt Myers, che costruì il Lancer in California durante la metà degli anni '70. La produzione del telaio Banbury durò solo tre stagioni a causa dell'arrivo nel 1964 del Tecno Piuma e del similare Quick Kart Captain. Questi nuovi telai italiani presentarono per primi la forma a clessidra della scocca con il motore posizionato accanto al pilota per garantire una migliore maneggevolezza e una posizione di guida più confortevole. La nuova filosofia di design kartistico segnò la fine della produzione del Landia Banbury, un telaio che aveva il motore montato dietro lo schienale.
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