La Champions Cup 2019 regala i primi verdetti dell’anno. Taylor Barnard (OK), Alex Dunne (OKJ) e Andrea Filaferro (60 Mini), trionfano nel pomeriggio di Adria.
Al termine delle prefinali andate in scena nella mattinata, grande spettacolo con le finalissime di categoria, valide come primo assaggio del nuovo anno.
OK – Barnard inizia col botto
Dopo aver dominato la sua prefinale, il neo pupillo di casa Rosberg Racing, non sbaglia la prima finale della nuova avventura in OK. Una prestazione maiuscola quella dell’inglese, mai in discussione nel corso delle venti tornate totali. Confermando queste prestazioni, Barnard potrebbe raccogliere fin da subito il testimone di Lorenzo Travisanutto. Al secondo posto inizia con il primo capolavoro la stagione di Gabriele Minì, il talento siciliano rimonta dal quinto posto a suon di sorpassi chirurgici, bella la bagarre per il secondo posto portata a termine a soli tre giri dalla fine. Medaglia di bronzo e tanti sorrisi anche per l’ottimo Cristian Comanducci, terzo a fine gara dopo un weekend di altissimo livello, soprattutto sul fronte prestazionale. In top five rimonta bene Danny Carenini con quattro posizioni recuperate, segue Dilano Van T Hoff, primo degli uomini Forza Racing. Da sottolineare il recupero furibondo di Lorenzo Travisanuto, da ultimo a decimo con quindici posizioni rimontate dopo una prefinale avversa. Ritiri di lusso già nella prima fase di gara con l’abbandono di Harry Thompson, autentico mattatore del sabato ma sfortunato in mattinata, stesso discorso per Dexter Patterson reduce da un contatto di gara.
OKJ – Dunne e Lindbland, che Forza
La Junior regala emozioni per tutta la durata della corsa grazie ai continui capovolgimenti di fronte. Andrea Kimi Antonelli sfrutta al meglio la pole position tenendo bene la testa della corsa, il vantaggio dell’italiano verrà poi vanificato dall’immancabile bagarre con James Wharton e Alex Dunne. Lotta serata tra i tre per tutta la durata della corsa, ad avere la meglio alla fine è Dunne che riesce a sopravanzare gli avversari, approfittando della bagarre. L’irlandese non sbaglia nulla dal sesto giro in poi chiudendo con due posizioni recuperate rispetto allo start e il primo trofeo dell’anno in cassa forte. Per il secondo e terzo posto sembrava dunque una lotta a due quando, nelle ultime battute, il neo acquisto di casa Forza Racing, Arvid Lindbland si è aggiunto alla festa, seguito da Thomas Ten Brinke. L’episodio chiave avviene all’ultimo giro quando Antonelli forza la staccata su Wharton allungando la traiettoria e permettendo a Lindbland e Ten Brinke di salire rispettivamente sul secondo e terzo gradino del podio. Top five per Antonelli, quarto e Wharton quinto, da sottolineare la rimonta di Brando Badoer con il decimo posto finale.
Finale B.
Nella finalina svetta l’interessante lotta tra il poleman Cristian Bertuca, Alessandro Cenedese e Vinicius Tessaro. Guerra di logoramento tra i tre contendi per tutti i dieci giri totali, alla fine è Tessaro a spuntarla sull’ottimo Bertuca, secondo alla prima apparizione in OKJ, terzo posto per Cenedese.
60 Mini – Filaferro supremacy
Scattato dalla seconda fila, il detentore della Coppa Italia 2018, Andrea Filaferro, ha sbaragliato la concorrenza già nel corso dello start. Partenza da manuale quella dell’italiano, abile a infilarsi subito alla staccata di curva uno prendendo immediatamente la testa della corsa. Lotta a tre con Rashid Al Dhaheri e Francesco Marenghi, gestista ottimamente da Filaferro poi trionfatore sotto la bandiera a scacchi. Medaglia d’argento per Marenghi, competitivo sul tracciato di Adria, terzo Al Dhaheri tra i più attesi del weekend. Rimonta da manuale quella di Lukas Malek con sedici sorpassi effettuati e il quinto posto finale, nulla da fare per Ean Eyckmans e Alex Powell, rispettivamente in sesta e nona piazza, 14esimo Flavio Olivieri, out dalla corsa Coskun Irfan.
Finale B.
Successo di tappa per Edgar Anpilogov davanti ai rivali Matteo de Palo e German Foteev, entrambi autori di una rimonta.
OK – Barnard inizia col botto
Dopo aver dominato la sua prefinale, il neo pupillo di casa Rosberg Racing, non sbaglia la prima finale della nuova avventura in OK. Una prestazione maiuscola quella dell’inglese, mai in discussione nel corso delle venti tornate totali. Confermando queste prestazioni, Barnard potrebbe raccogliere fin da subito il testimone di Lorenzo Travisanutto. Al secondo posto inizia con il primo capolavoro la stagione di Gabriele Minì, il talento siciliano rimonta dal quinto posto a suon di sorpassi chirurgici, bella la bagarre per il secondo posto portata a termine a soli tre giri dalla fine. Medaglia di bronzo e tanti sorrisi anche per l’ottimo Cristian Comanducci, terzo a fine gara dopo un weekend di altissimo livello, soprattutto sul fronte prestazionale. In top five rimonta bene Danny Carenini con quattro posizioni recuperate, segue Dilano Van T Hoff, primo degli uomini Forza Racing. Da sottolineare il recupero furibondo di Lorenzo Travisanuto, da ultimo a decimo con quindici posizioni rimontate dopo una prefinale avversa. Ritiri di lusso già nella prima fase di gara con l’abbandono di Harry Thompson, autentico mattatore del sabato ma sfortunato in mattinata, stesso discorso per Dexter Patterson reduce da un contatto di gara.
OKJ – Dunne e Lindbland, che Forza
La Junior regala emozioni per tutta la durata della corsa grazie ai continui capovolgimenti di fronte. Andrea Kimi Antonelli sfrutta al meglio la pole position tenendo bene la testa della corsa, il vantaggio dell’italiano verrà poi vanificato dall’immancabile bagarre con James Wharton e Alex Dunne. Lotta serata tra i tre per tutta la durata della corsa, ad avere la meglio alla fine è Dunne che riesce a sopravanzare gli avversari, approfittando della bagarre. L’irlandese non sbaglia nulla dal sesto giro in poi chiudendo con due posizioni recuperate rispetto allo start e il primo trofeo dell’anno in cassa forte. Per il secondo e terzo posto sembrava dunque una lotta a due quando, nelle ultime battute, il neo acquisto di casa Forza Racing, Arvid Lindbland si è aggiunto alla festa, seguito da Thomas Ten Brinke. L’episodio chiave avviene all’ultimo giro quando Antonelli forza la staccata su Wharton allungando la traiettoria e permettendo a Lindbland e Ten Brinke di salire rispettivamente sul secondo e terzo gradino del podio. Top five per Antonelli, quarto e Wharton quinto, da sottolineare la rimonta di Brando Badoer con il decimo posto finale.
Finale B.
Nella finalina svetta l’interessante lotta tra il poleman Cristian Bertuca, Alessandro Cenedese e Vinicius Tessaro. Guerra di logoramento tra i tre contendi per tutti i dieci giri totali, alla fine è Tessaro a spuntarla sull’ottimo Bertuca, secondo alla prima apparizione in OKJ, terzo posto per Cenedese.
60 Mini – Filaferro supremacy
Scattato dalla seconda fila, il detentore della Coppa Italia 2018, Andrea Filaferro, ha sbaragliato la concorrenza già nel corso dello start. Partenza da manuale quella dell’italiano, abile a infilarsi subito alla staccata di curva uno prendendo immediatamente la testa della corsa. Lotta a tre con Rashid Al Dhaheri e Francesco Marenghi, gestista ottimamente da Filaferro poi trionfatore sotto la bandiera a scacchi. Medaglia d’argento per Marenghi, competitivo sul tracciato di Adria, terzo Al Dhaheri tra i più attesi del weekend. Rimonta da manuale quella di Lukas Malek con sedici sorpassi effettuati e il quinto posto finale, nulla da fare per Ean Eyckmans e Alex Powell, rispettivamente in sesta e nona piazza, 14esimo Flavio Olivieri, out dalla corsa Coskun Irfan.
Finale B.
Successo di tappa per Edgar Anpilogov davanti ai rivali Matteo de Palo e German Foteev, entrambi autori di una rimonta.
Risultati completi QUI.
Simone Corradengo
Credits: Mario Puledda
Credits: Mario Puledda