Le donne del karting – Cristina Fotia

- Speciale
Per la rubrica “Le donne del karting”, spazio a Cristina Fotia.

La classe 1997 di Busto Arsizio è pronta a tornare in pista dopo innumerevoli test e tanta voglia di riscatto dopo un 2018 non fortunato.

Cresciuta con la passione per il motorsport e per il karting, come spesso accade, tramandata di padre in figlia, Cristina Fotia non lascia dubbi su quella che sarà la sua prossima avventura sportiva.

Spinta dalla stessa voglia di sempre, infatti, prenderà parte alla prossima IAME Series italiana con nuovi colori e stesso spirito di competizione.  

Di seguito le parole di Cristina su quello che sarà il suo 2019 e non solo.

 



- Cristina, dopo il 2018 ormai archiviato come arrivi al 2019?
«Il 2018 è stato un anno da archiviare sicuramente non in positivo. La stagione per me era iniziata abbastanza tardi a seguito di un problema che mi sono portata avanti fino metà campionato.
Alcune scelte sbagliate, prese inconsciamente ma con tanta voglia di fare, non ci hanno permesso di essere competitivi ma anzi siamo stati costretti a fermarci prima del previsto. Sicuramente arrivo alla stagione 2019 con la consapevolezza che c’è molto da lavorare, ma quest’anno avrò l’appoggio di un team professionale e penso che riusciremo a fare bene».

- Quali gare farai durante questa stagione?
«Quest’anno parteciperò ad alcune tappe del Campionato IAME Series Italy che ci vedrà impegnati sulle piste di Lonato, Castelletto, Adria , Jesolo e Siena. Inoltre, ci sarebbe anche l’idea di partecipare al trofeo delle Industrie che si terrà ai primi di novembre, vedremo».

- Hai fatto molti test durante l'inverno. Pensi che sia importante il ruolo del tester nel karting?
«In questo ultimo periodo ho effettuato diversi test per poter trovare la giusta combinazione per la nuova stagione. Penso sia fondamentale provare durante l’anno e cercare il gusto set up. Penso sia anche molto importante riuscire a trovare il giusto feeling sia con il proprio meccanico che con il team, perché alla fine diventano un po’ una famiglia».

- Come hai iniziato ad avvicinarti al kart e dove vuoi arrivare?
«Ho scoperto questo sport grazie a mio padre che ha sempre corso fin da giovane, e mi ha sempre spronata a fare qualcosa che mi rendesse felice, nel mio piccolo. Dove vorrei arrivare? Se mi avessero fatto questa domanda prima, avrei sicuramente risposto in F1 o comunque nelle categorie “minori”. Purtroppo la realtà è che per correre ai quei livelli bisogna investire sia tempo che denaro, per cui mi accontento di fare alcune gare e divertirmi al massimo».

- Descrivi il tuo miglior momento da quando corri
«Il miglior momento penso sia stato quando misi per la prima volta il sedere sul kart... non ricordo se fossi agitata, ansiosa, paurosa, entusiasta... un misto di emozioni che porto dentro da una vita».

S.C.
Credits: Lara Spennacchi

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