Gianfranco Galiffa è uno dei motoristi più affermati ed esperti del panorama kartistico internazionale. Da sempre legato alla TM e alla CRG, sin dal 1994, svolge la sua attività con passione e competenza avvalendosi di una struttura tecnologicamente all’avanguardia. testo P. Mancini - foto Cunaphoto
Gianfranco Galiffa, per tutti Franco, è una di quelle persone rare nel mondo del karting che conta. Sorride sempre, ha 5 minuti da dedicare a tutti, è sempre prodigo di consigli e pronto ad aiutare chiunque glielo chieda. Insomma, una figura oggi un po’ fuori dagli schemi nel mondo frenetico del motorsport al quale ormai siamo abituati. Abbiamo deciso di andare a trovarlo nella sua officina di Sant’Egidio alla Vibrata in un periodo in cui generalmente i preparatori affilano le armi per la nuova stagione che, come noto, verrà affrontata con i motori di nuova omologa. L’officina si presenta pulita e ordinata nonostante la mole di lavoro che vi si affronta e sono presenti tutte le attrezzature più importanti per lo sviluppo dei motori, come il banco prova frenato e il banco prova flussi.
Franco, sono quasi 25 anni che ti dedichi all’attività di preparatore nel mondo del karting nazionale e internazionale. Cosa è cambiato in tutti questi anni?
Sono cambiate moltissime cose. Prima di tutto le gare internazionali sono aumentate di numero, il che ci costringe ad autentici tour de force per poter essere sempre pronti ad ogni appuntamento. Si revisionano i motori, si sistemano i telai, si caricano i furgoni e si parte. Quando si torna a casa, in quel poco tempo che c’è a disposizione, si deve sistemare tutto il materiale e ricaricare il tutto per la gara successiva. E’ molto stressante, ma è anche un lavoro che mi riempie di soddisfazioni.
Come è cambiato l’approccio alle gare dei piloti privati?
Oggi i piloti privati sono molto diversi da quelli di qualche anno fa. I motori hanno raggiunto un livello prestazionale incredibile e, nella preparazione, se non si hanno le idee chiare si rischia di andare indietro piuttosto che migliorare. Lo sviluppo di un motore si fa in casa sfruttando anche il banco prova, per poi provare le soluzioni più interessanti in pista. Certe volte si prende la strada giusta, altre volte bisogna fare un passo indietro e ricominciare. Per fare questo occorre tempo, un consistente investimento economico e, ovviamente, tanta esperienza. Ti faccio vedere una cosa! Apre due armadietti davanti a me pieni zeppi di pezzi di motori KF. Questi sono tutti gli “avanzi” degli esperimenti condotti sui motori KF. Prova a fare un conto di quello che abbiamo speso. Poi la KF è morta e tutto questo materiale non serve più a niente… Un pilota privato può permettersi tutto questo? Noi lo facciamo per i nostri clienti.
Cosa distingue un motore preparato per un cliente da un vostro motore top?
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