Proposta costituzione di un “Campionato piloti privati” con classifica separata a copertura di almeno una categoria per fascia di età (Mini, Junior, Senior) nel contesto di tre delle cinque prove del Campionato Italiano Aci
Abbiamo già commentato le proposte, sia nei punti condivisibili, sia in quello che lo erano meno o semplicemente risultavano difficili da mettere in pratica. Il Comitato torna però all’attacco rilanciando la sua proposta con qualche modifica e semplificazione, ma ancora una volta sulla base di una situazione generale sempre meno esaltante e che ha visto profondi cambiamenti “forzati” nel modo di affrontare le gare karting.
Posto che, come viene giustamente affermato, il karting in generale non avrebbe nulla da perdere se si aumentasse un po’ il numero dei praticanti dando spazio anche a chi non può permettersi di spendere dalle 6 alle 10 migliaia di euro a gara, il Comitato lamenta l’indifferenza mostrata in proposito da federazione e costruttori (ai quali è stata altresì invia ta la “lettera aperta”) e ribadisce le proprie necessità di “privati”. Per far capire quali, pubblichiamo quindi alcuni stralci dell’ultima lunga lettera ricevuta e inviata anche a Aci Sport e costruttori.
Lettera Comitato Karting genitori e piloti non professionisti
Alla luce delle limitate presenze di iscritti nelle ultime prove del campionato Italiano Aci, torniamo a proporre quanto già in precedenza fatto con alcune piccole modifiche, aperti al dialogo, a migliorie e a perfezionamenti. È ormai evidente che quella di relegare il karting in Italia a sport d’elite si è trasformata in un arma a doppio taglio. Piloti e team hanno deciso di snobbare quello che una volta era il prestigioso Campionato Italiano a favore delle serie targate WSK: poco e niente è servito introdurre la titolarità dei campionati monomarca. Le ultime due prove, complice probabilmente anche un regolamento dei punti con qualcosa da rivedere, sono state letteralmente disertate dalla gran parte dei piloti.
Queste le proposte riviste e semplificate, nella speranza di un maggior interesse.
Il Campionato Privati sarà assegnato su sole tre prove tra le cinque del campionato italiano. Il numero ridotto delle prove mira a consentire la partecipazione anche a chi normalmente ha budget limitati per affrontare iscrizioni, materiali di consumo (gomme e carburante) e spese di trasferta (viaggio vitto e alloggio). Assistenza meccanica, telaistica e di telemetria di un genitore, un familiare o un amico che risulti non essere meccanico o preparatore professionista.
Area paddock dedicata ai privati facilmente controllabili dai commissari per evitare collaborazioni con team e preparatori. Podio con premiazione dei primi tre nella classifica riservata ai “privati”. Utilizzo anche di telai di penultima generazione con omologa scaduta (con paraurti anteriore
aggiornato all’ultima omologa).
Per i motori, valutare la più snella e fattibile tra le due soluzioni seguenti.
Motore soluzione 1: motore piombato completo di carburatore e marmitta a noleggio offerto ad un prezzo di mercato dal costruttore che aderisce all’iniziativa, fornito con garanzia di prestazioni equivalenti agli altri noleggiati e con la possibilità di sostituzione in caso di problemi tecnici o prestazionali. Niente verifiche tecniche con la casa costruttrice che garantisce a monte la regolarità, escluso il remoto caso di podio nella classifica generale.
Motore soluzione 2: uno o due motori con fattura che certifichi l’acquisto del nuovo o dell’usato almeno 60 giorni prima della gara e che riporti il numero di matricola del propulsore e le generalità del genitore. Verifiche tecniche come da prassi generale.
Convinti che una iniziativa di questo tipo potrebbe davvero fare la differenza e segnare una nuova era per lo sport del karting, riteniamo che la stessa dovrebbe essere pubblicizzata in maniera eclatante. Un primo passo sarebbe quello di informare i genitori dei licenziati che da qualche anno hanno smesso; andrebbero poi programmate campagne sponsorizzate sui social per raggiungere nuovi potenziali utenti che ad oggi non si avvicinano per i costi proibitivi.
Un ulteriore incentivo potrebbe venire dalle case costruttrici con lo studio di pacchetti promozionali dedicati ai privati. Considerato che la maggioranza dei piloti che corre in top team o scuderie ufficiali non acquista materiale per uso personale ma si avvale di quello fornito, il ritorno dei privati potrebbe incentivare le vendite e portare ossigeno anche alle piste escluse dai grandi eventi. Un nutrito numero di piloti privati contribuirebbe inoltre alla rinascita dei trofei regionali ormai scomparsi da tempo.
Un errore che troppo spesso gli organizzatori federali e i costruttori fanno è quello di limitarsi a promuovere iniziative solo nell’ambito ristretto di chi è già dell’ambiente, senza pensare ad espandersi verso nuovi potenziali clienti che sono sicuramente individuabili nel bacino degli spettatori televisivi degli sport motoristici e nei lettori delle riviste specializzate o dei quotidiani sportivi che dedicano pagine al motorsport.
Comitato Karting Genitori e Piloti Non Professionisti
Ci fa un po’ sorridere pensare che dall’autorità sportiva ci si aspetti un impegno divulgativo e promozionale che non è stato finora messo in campo nemmeno per le proprie serie. Siamo d’accordo che bisognerebbe andare a “cercare” o “recuperare” quei possibili o ex kartisti che hanno smesso o neppure cominciato per via dei ben noti problemi legati al karting “ultima maniera”. Però pensiamo sia fattibile solo a livello locale e non federale. Comunque aiuterebbe sicuramente molto l’ambiente e non solo in occasione di certe gare. Piuttosto, con la facilità data dagli attuali software di estrapolare classifiche sulla base di un certo parametro, sembra molto interessante la possibilità, per esempio, di premiare a parte tutti i piloti che hanno noleggiato il motore piombato da un certo costruttore. Questo anche all’interno del campionato italiano: dopotutto pure nell’automobilismo è stato fatto spesso così, con trofei monomarca quali Peugeot e altri, con i partecipanti che correvano all’interno delle categorie nazionali ma venivano premiati pure a parte dalla Casa.
Voi che leggete, cosa ne pensate? Cosa trovate valido (o no) in queste proposte o come le “aggiustereste” eventualmente? Vi potrebbe interessare una classifica “da privati” a fianco di quella normale di campionato?
Fateci sapere.
Posto che, come viene giustamente affermato, il karting in generale non avrebbe nulla da perdere se si aumentasse un po’ il numero dei praticanti dando spazio anche a chi non può permettersi di spendere dalle 6 alle 10 migliaia di euro a gara, il Comitato lamenta l’indifferenza mostrata in proposito da federazione e costruttori (ai quali è stata altresì invia ta la “lettera aperta”) e ribadisce le proprie necessità di “privati”. Per far capire quali, pubblichiamo quindi alcuni stralci dell’ultima lunga lettera ricevuta e inviata anche a Aci Sport e costruttori.
Lettera Comitato Karting genitori e piloti non professionisti
Alla luce delle limitate presenze di iscritti nelle ultime prove del campionato Italiano Aci, torniamo a proporre quanto già in precedenza fatto con alcune piccole modifiche, aperti al dialogo, a migliorie e a perfezionamenti. È ormai evidente che quella di relegare il karting in Italia a sport d’elite si è trasformata in un arma a doppio taglio. Piloti e team hanno deciso di snobbare quello che una volta era il prestigioso Campionato Italiano a favore delle serie targate WSK: poco e niente è servito introdurre la titolarità dei campionati monomarca. Le ultime due prove, complice probabilmente anche un regolamento dei punti con qualcosa da rivedere, sono state letteralmente disertate dalla gran parte dei piloti.
Queste le proposte riviste e semplificate, nella speranza di un maggior interesse.
Il Campionato Privati sarà assegnato su sole tre prove tra le cinque del campionato italiano. Il numero ridotto delle prove mira a consentire la partecipazione anche a chi normalmente ha budget limitati per affrontare iscrizioni, materiali di consumo (gomme e carburante) e spese di trasferta (viaggio vitto e alloggio). Assistenza meccanica, telaistica e di telemetria di un genitore, un familiare o un amico che risulti non essere meccanico o preparatore professionista.
Area paddock dedicata ai privati facilmente controllabili dai commissari per evitare collaborazioni con team e preparatori. Podio con premiazione dei primi tre nella classifica riservata ai “privati”. Utilizzo anche di telai di penultima generazione con omologa scaduta (con paraurti anteriore
aggiornato all’ultima omologa).
Per i motori, valutare la più snella e fattibile tra le due soluzioni seguenti.
Motore soluzione 1: motore piombato completo di carburatore e marmitta a noleggio offerto ad un prezzo di mercato dal costruttore che aderisce all’iniziativa, fornito con garanzia di prestazioni equivalenti agli altri noleggiati e con la possibilità di sostituzione in caso di problemi tecnici o prestazionali. Niente verifiche tecniche con la casa costruttrice che garantisce a monte la regolarità, escluso il remoto caso di podio nella classifica generale.
Motore soluzione 2: uno o due motori con fattura che certifichi l’acquisto del nuovo o dell’usato almeno 60 giorni prima della gara e che riporti il numero di matricola del propulsore e le generalità del genitore. Verifiche tecniche come da prassi generale.
Convinti che una iniziativa di questo tipo potrebbe davvero fare la differenza e segnare una nuova era per lo sport del karting, riteniamo che la stessa dovrebbe essere pubblicizzata in maniera eclatante. Un primo passo sarebbe quello di informare i genitori dei licenziati che da qualche anno hanno smesso; andrebbero poi programmate campagne sponsorizzate sui social per raggiungere nuovi potenziali utenti che ad oggi non si avvicinano per i costi proibitivi.
Un ulteriore incentivo potrebbe venire dalle case costruttrici con lo studio di pacchetti promozionali dedicati ai privati. Considerato che la maggioranza dei piloti che corre in top team o scuderie ufficiali non acquista materiale per uso personale ma si avvale di quello fornito, il ritorno dei privati potrebbe incentivare le vendite e portare ossigeno anche alle piste escluse dai grandi eventi. Un nutrito numero di piloti privati contribuirebbe inoltre alla rinascita dei trofei regionali ormai scomparsi da tempo.
Un errore che troppo spesso gli organizzatori federali e i costruttori fanno è quello di limitarsi a promuovere iniziative solo nell’ambito ristretto di chi è già dell’ambiente, senza pensare ad espandersi verso nuovi potenziali clienti che sono sicuramente individuabili nel bacino degli spettatori televisivi degli sport motoristici e nei lettori delle riviste specializzate o dei quotidiani sportivi che dedicano pagine al motorsport.
Comitato Karting Genitori e Piloti Non Professionisti
Ci fa un po’ sorridere pensare che dall’autorità sportiva ci si aspetti un impegno divulgativo e promozionale che non è stato finora messo in campo nemmeno per le proprie serie. Siamo d’accordo che bisognerebbe andare a “cercare” o “recuperare” quei possibili o ex kartisti che hanno smesso o neppure cominciato per via dei ben noti problemi legati al karting “ultima maniera”. Però pensiamo sia fattibile solo a livello locale e non federale. Comunque aiuterebbe sicuramente molto l’ambiente e non solo in occasione di certe gare. Piuttosto, con la facilità data dagli attuali software di estrapolare classifiche sulla base di un certo parametro, sembra molto interessante la possibilità, per esempio, di premiare a parte tutti i piloti che hanno noleggiato il motore piombato da un certo costruttore. Questo anche all’interno del campionato italiano: dopotutto pure nell’automobilismo è stato fatto spesso così, con trofei monomarca quali Peugeot e altri, con i partecipanti che correvano all’interno delle categorie nazionali ma venivano premiati pure a parte dalla Casa.
Voi che leggete, cosa ne pensate? Cosa trovate valido (o no) in queste proposte o come le “aggiustereste” eventualmente? Vi potrebbe interessare una classifica “da privati” a fianco di quella normale di campionato?
Fateci sapere.