Ecco le domande registrate dalla nostra piattaforma social al neo Campione Europeo OK Lorenzo Travisanutto.
@F.SAARIJARVI
IN MEDIA QUANTO GUIDI DURANTE LA STAGIONE?
«Ormai abbiamo una quantità di gare enorme, quest’anno io supererò le 30 gare stagionali. Per quanto riguarda i test ne facciamo relativamente pochi dato che siamo già pieni. Quando abbiamo una settimana libera spesso andiamo nella pista in cui andremo a correre per provare. Superiamo i 200 giorni in pista».
@DYLANCHRISTIERACING
SECONDO TE QUALE POTREBBE ESSERE IL LIMITE DEL KART?
«Inteso come pecca, ti direi che è uno sport meraviglioso in tantissimi aspetti, ma mi dispiace come esso venga visto dalla gente comune non come uno sport finito ma più come una attività puramente propedeutica all’automobilismo».
@GIORGOSIRI
STAI PENSANDO DI CAMBIARE CATEGORIA IN FUTURO E ANDARE IN KZ?
«Io adoro l’OK, ma con il limite di peso che ormai sta permettendo di correre solo ai ragazzini e poco ai professionisti, credo che anch’io debba valutare il passaggio in KZ, che sicuramente è molto stimolante a livello di piloti con i quali correre».
@EDORAZI
VISTO IL CAPPOTTAMENTO DI SARNO DELLO SCORSO ANNO, TI SEI MAI SENTITO A RISCHIO? SE SI COSA PENSI CHE SI POSSA FARE DI PIÙ PER LA SICUREZZA?
«No, non mi sono mai sentito a rischio, se pensi dopo Sarno ho avuto la mia migliore striscia di risultati di sempre, è una cosa alla quale semplicemente non riesco a pensare mentre guido. Come la moto o la formula, credo ci sia un limite alla sicurezza che non potremo superare proprio per la natura del nostro sport stesso. Credo comunque che ci dovrebbe essere maggiore severità da parte dei commissari oltre al paraurti, ma su contatti decisamente più pericolosi».
@SILVIO_CALZA
QUALI SONO LE PRIME FASI PER IMPARARE UN TRACCIATO SCONOSCIUTO?
«Un bel giro di pista a piedi per capire punti con più e meno grip, e soprattutto analizzare curva per curva i punti di frenata e quale sia la giusta interpretazione di tale curva, quindi se sia meglio forzare la frenata, se sia più importante avere una buona percorrenza di curva, se convenga sacrificarla per quella successiva e così via… a quel punto ritengo che in base alla frenata si può portare al limite di giro in giro il nostro mezzo».
@POL.MAT.16
COSA TI HA SPINTO A DIVENTARE PILOTA DA CORSA?
«Mio padre mi ha messo su un kart a 3 anni, la passione è nata da lui e con lui. A me è piaciuto da subito e poi sempre di più, anche per il bellissimo rapporto che si è creato fra me e mio padre in quasi 12 anni da pilota/meccanico».
@LEANDRO_ANDERRUTHI
COME MAI SEI TANTO VELOCE SULLA PIOGGIA?
«Credo di aver trovato una grande tranquillità nella guida che mi porta a poter forzare al 100% senza temere anche sul bagnato. Ho sempre avuto un’ottima sensibilità in trazione e tengo sempre il kart al limite senza mai scivolare, cosa che sul bagnato fa tanta differenza».
@DAVIDEMONNI
PENSI CHE IN FUTURO IL KART POSSA SEGUIRE LA STRADA DELLA F1, DIVENTANDO IBRIDO E POI COMPLETAMENTE ELETTRICO?
«In un mondo ideale ti direi che spero rimanga un 2 Tempi per sempre, ma effettivamente bisogna vedere la piega che prenderà tutto il Motorsport e l’auto in generale. L’ibrido avrebbe poco senso perché porterebbe il kart ad essere estremamente pesante e complicato e i costi schizzerebbero alle stelle, mentre l’elettrico può essere buono dal punto di vista prestazionale e può aiutare a ridurre i costi, se un giorno tutto il mondo si sposterà in quella direzione, probabilmente sarà un passo naturale».