Il 2019 di Manetti Motorsport volge al termine con un bilancio positivo da parte di Alessandro Manetti, capace di partire da zero e arrivare a festeggiare dei titoli importanti.
Come tutte le grandi realtà di questo sport, nessuno parte da favorito ma tutti partono dalla base per poi crescere strada facendo. E’ ciò che sta succedendo anche al grande progetto del pluricampione Alessandro Manetti, diventato realtà solida del paddock con ampi margini di crescita. Dopo una prima fase di transizione, Manetti Motorsport è uscita allo scoperto nel corso di questo 2019 riuscendo ad impegnarsi su ogni fronte, dalla KZ alla 60 Mini con buoni risultati. Nel progetto KZ2, Manetti Motorsport ha potuto contare su una line-up tra le più giovani in assoluto con Luca Bosco e Francesco Pizzi, impegnati maggiormente tra Campionato Italiano ACI e WSK, sono stati in grado di stare al passo con i primi per tutta la durata della stagione. Tanti gli step di crescita affrontati dal team nella classe regina, arrivato al culmine con il titolo iridato nella Rok Shifter di Lonato, proprio con Bosco, precedentemente impegnato al debutto nella International Super Cup FIA KZ2.
Oltre alla grande vetrina della KZ2, Manetti Motorsport ha impressionato per il grande lavoro svolto sul Presa diretta con OK, OKJ e 60 Mini dove non sono mancate le soddisfazioni, i momenti difficili e le risalite che hanno portato tutti i piloti a poter dire la loro. Un progetto che sarà portato avanti in maniera ancor più impegnativa a detta dello stesso Alessandro Manetti, specialmente con la 60 Mini, vera e propria palestra per i campioni del futuro, più che mai bisognosi di esser indirizzati da chi ben conosce il mondo delle quattro ruotine.

Con un 2019 da sorrisi e motivazioni per il 2020, Manetti Motorsport da appuntamento alla prossima stagione. Di seguito alcune considerazioni di Alessandro Manetti.
Il 2019 vi ha visti su molti campi di gara. Che stagione è stata?
“Dal mio punto di vista non avrei potuto chiedere di più a questa stagione! Abbiamo lavorato bene anche se in realtà c’è il rammarico per il mondiale KZ2 di Luca Bosco a Lonato. Per un incidente nella seconda manche, Luca ha riportato la frattura del gomito... è mancato un grandissimo risultato finale. Ad ogni modo siamo stati competitivi in tutte le categorie. Bosco e Pizzi, entrambi quattordicenni, al loro primo anno in KZ sono stati subito veramente veloci. Charlie Wurz e Lola Lovinfosse sono passati dalla Rotax al primo anno di OKJ e anche loro hanno dimostrato di poter essere molto competitivi con noi, lo stesso discorso vale per Oscar Wurz, passato anch’esso per il mondo Rotax, molto differente alla nostra mini, e subito competitivo con una vittoria a Castelletto di Branduzzo. Per Kalojan Vartbitzaliev, è stata una stagione di apprendimento, dopo cinque gare era a 2-3 decimi dai migliori. L’ultima parte dell’anno ci ha poi riservato delle fantastiche performance alla Rok Superfinal con Bosco campione in Shifter Rok e il mancato titolo in Mini Rok per un contatto dei due alfieri Sebastian Garzon e Kay Sorensen quando lottavano per il podio, nettamente più veloci di tutti gli altri.
Ci tengo a ringraziare in particolar modo tutti i nostri partners tecnici a partire da Tony Kart e Vortex, Panta Racing Fuel (Australia), Stilo, Bengio ed Exceed.”
Come detto, il team è partito da zero per poi arrivare a vincere dei Titoli, cosa ti aspetti dal futuro?
“Dal futuro mi aspetto che tutti i miei sacrifici che da tanti anni faccio per questo sport che amo tanto, vengano man mano ripagati!”
Che progetti ci sono per il prossimo anno? (Novità tecniche ecc)
“Il progetto sarebbe quello di concentrarmi soprattutto sulla Mini, purtroppo penso che oggi le categorie superiori siano per i team ufficiali... però c’è sempre quel debole per la categoria col cambio, per cui una porticina mezza aperta la vorrei lasciare ovviamente. Per il momento nessuna novità tecnica, ma il Natale è vicino.”
Momento migliore e momento peggiore della stagione?
“Per quanto riguarda il momento migliore, tutti si aspetterebbero come risposta il titolo Rok vinto da Luca Bosco. In realtà la mia, la soddisfazione più grande, è stata sì al mondiale Rok ma per l’elevato numero di piloti, ben 13 e tutti competitivi, tutto organizzato perfettamente, tutti molti contenti. L’atmosfera è stata fantastica come in famiglia grazie all’impegno di tutti i miei fantastici meccanici, al grandissimo lavoro di mia moglie Nila e grazie a Luca Bosco che nonostante un problema ad uno pneumatico in finale, ha saputo gestire una gara da vero professionista aggiudicandosi il titolo! Per quanto riguarda il periodo peggiore direi quando, dopo il grande lavoro fatto su alcuni piloti sotto la nostra tenda, una volta migliorati e portati a livelli dei primi, hanno deciso di cambiare”.

S.Corradengo
Oltre alla grande vetrina della KZ2, Manetti Motorsport ha impressionato per il grande lavoro svolto sul Presa diretta con OK, OKJ e 60 Mini dove non sono mancate le soddisfazioni, i momenti difficili e le risalite che hanno portato tutti i piloti a poter dire la loro. Un progetto che sarà portato avanti in maniera ancor più impegnativa a detta dello stesso Alessandro Manetti, specialmente con la 60 Mini, vera e propria palestra per i campioni del futuro, più che mai bisognosi di esser indirizzati da chi ben conosce il mondo delle quattro ruotine.

Con un 2019 da sorrisi e motivazioni per il 2020, Manetti Motorsport da appuntamento alla prossima stagione. Di seguito alcune considerazioni di Alessandro Manetti.
Il 2019 vi ha visti su molti campi di gara. Che stagione è stata?
“Dal mio punto di vista non avrei potuto chiedere di più a questa stagione! Abbiamo lavorato bene anche se in realtà c’è il rammarico per il mondiale KZ2 di Luca Bosco a Lonato. Per un incidente nella seconda manche, Luca ha riportato la frattura del gomito... è mancato un grandissimo risultato finale. Ad ogni modo siamo stati competitivi in tutte le categorie. Bosco e Pizzi, entrambi quattordicenni, al loro primo anno in KZ sono stati subito veramente veloci. Charlie Wurz e Lola Lovinfosse sono passati dalla Rotax al primo anno di OKJ e anche loro hanno dimostrato di poter essere molto competitivi con noi, lo stesso discorso vale per Oscar Wurz, passato anch’esso per il mondo Rotax, molto differente alla nostra mini, e subito competitivo con una vittoria a Castelletto di Branduzzo. Per Kalojan Vartbitzaliev, è stata una stagione di apprendimento, dopo cinque gare era a 2-3 decimi dai migliori. L’ultima parte dell’anno ci ha poi riservato delle fantastiche performance alla Rok Superfinal con Bosco campione in Shifter Rok e il mancato titolo in Mini Rok per un contatto dei due alfieri Sebastian Garzon e Kay Sorensen quando lottavano per il podio, nettamente più veloci di tutti gli altri.
Ci tengo a ringraziare in particolar modo tutti i nostri partners tecnici a partire da Tony Kart e Vortex, Panta Racing Fuel (Australia), Stilo, Bengio ed Exceed.”
Come detto, il team è partito da zero per poi arrivare a vincere dei Titoli, cosa ti aspetti dal futuro?
“Dal futuro mi aspetto che tutti i miei sacrifici che da tanti anni faccio per questo sport che amo tanto, vengano man mano ripagati!”
Che progetti ci sono per il prossimo anno? (Novità tecniche ecc)
“Il progetto sarebbe quello di concentrarmi soprattutto sulla Mini, purtroppo penso che oggi le categorie superiori siano per i team ufficiali... però c’è sempre quel debole per la categoria col cambio, per cui una porticina mezza aperta la vorrei lasciare ovviamente. Per il momento nessuna novità tecnica, ma il Natale è vicino.”
Momento migliore e momento peggiore della stagione?
“Per quanto riguarda il momento migliore, tutti si aspetterebbero come risposta il titolo Rok vinto da Luca Bosco. In realtà la mia, la soddisfazione più grande, è stata sì al mondiale Rok ma per l’elevato numero di piloti, ben 13 e tutti competitivi, tutto organizzato perfettamente, tutti molti contenti. L’atmosfera è stata fantastica come in famiglia grazie all’impegno di tutti i miei fantastici meccanici, al grandissimo lavoro di mia moglie Nila e grazie a Luca Bosco che nonostante un problema ad uno pneumatico in finale, ha saputo gestire una gara da vero professionista aggiudicandosi il titolo! Per quanto riguarda il periodo peggiore direi quando, dopo il grande lavoro fatto su alcuni piloti sotto la nostra tenda, una volta migliorati e portati a livelli dei primi, hanno deciso di cambiare”.

S.Corradengo
Credits: Sportinphoto