Un inedito accordo con Aci Sport vede assegnare al promoter UPN l'attività di base. Abbiamo parlato con lui di questa scelta che in realtà comporta tante altre novità nell'attività di base italiana. Di seguito la prima parte dell'intervista a Sergio Di Dato. (a cura di M. Voltini
Abbiamo già visto in un articolo precedente come l'atteggiamento di Aci Sport nei confronti del karting nazionale di base sia cambiato drasticamente in questo 2020. - Oggi l'Autorità Sportiva Nazionale ha cambiato rotta e ora ha avviato un nuovo corso per l'Attività Club (così è ufficialmente chiamata) in cui tra i referenti troviamo nomi di spicco e di elevata esperienza anche trentennale nell'organizzazione di gare del settore amatoriale. E' sbagliato pensare che questa sia una resa da parte dell'Aci Sport, anzi nella questione sembra proprio aver pensato prima di tutto ai kartisti della "base", organizzando in modo intelligente l'avvicinamento tra i due fronti finora contrapposti.
Tanto che il primo a gettare acqua sul fuoco è proprio Sergio Di Dato, L'amministratore di U.P.N. International, al quale è stato dato il ruolo di coordinatore dell'Attività Club e dei vari referenti locali. Che non nasconde il proprio entusiasmo, non appena lo abbiamo contattato per sapere qualcosa di più in merito.
«Di fatto fino all'anno scorso non c'era un vero kart di base, a livello ufficiale – sottolinea Di Dato –, mentre ora in un mese abbiamo messo in piedi un vero e proprio nuovo settore per
le gare amatoriali. È ancora un "work in progress" ma abbiamo già istituito corsi per gli addetti e per gli ufficiali di gara, oltre ad avere già una settantina di gare a calendario, che contiamo di portare fino a un centinaio».
Su questo risultato "velocistico", Di Dato non si prende tutto il merito, anzi: «Devo sinceramente ringraziare Marco Rogano (Amministratore delegato di Aci Sport) che ci ha davvero appoggiato parecchio in questo progetto e nella definizione dei regolamenti sportivo e tecnico e Marco Ferrari Direttore generale di Acui sport e l'ing. Pezzella presidente del GUG. È grazie a questo appoggio che ci saranno anche gare titolate, di campionato italiano Club e Campionato Italiano a squadre Club. Noi comunque non abbiamo velleità, non pensiamo di fare cose superiori all'attività di base e punteremo soprattutto a far diventare il karting uno sport più popolare, grazie all'abbassamento dei costi. Per esempio prevediamo che la tessera per correre costi solo 50 euro e sia gratuita per i bambini, oltre a scelte come l'appalto per le gomme che ha premiato un prodotto buono della Vega e a prezzi meno alti del solito».
Tra gli impegni c'è anche quello della sistemazione delle licenze per tutti quanti sono coinvolti da questo progetto. Infatti la bravura nell'accordo tra Rogano e Di Dato è stata quella di fare e ottenere concessioni equilibrate: da un lato sono state stilate regole meno stringenti, e dall'altro ci si è adattati a regolarizzare molte situazioni, con licenze "ufficiali" anche per le piste. Molte di queste rientreranno così nel "giro ufficiale" di Aci Sport a condizioni agevolate, ma anche gli ufficiali di gara e gli organizzatori sono in corso di regolarizzazione, con tutti i vantaggi del caso per entrambe le parti. Va detto che tra le concessioni ci sono quelle per esempio della possibilità di impiegare caschi da moto, purché omologati dal ministero dei trasporti: si è finalmente preso atto che un casco considerato idoneo per moto da oltre 300 orari, non poteva improvvisamente diventare insufficiente per un kart.
Prossimamente pubblicheremo la seconda parte dell'intervista. Continuate a seguirci
Tanto che il primo a gettare acqua sul fuoco è proprio Sergio Di Dato, L'amministratore di U.P.N. International, al quale è stato dato il ruolo di coordinatore dell'Attività Club e dei vari referenti locali. Che non nasconde il proprio entusiasmo, non appena lo abbiamo contattato per sapere qualcosa di più in merito.
«Di fatto fino all'anno scorso non c'era un vero kart di base, a livello ufficiale – sottolinea Di Dato –, mentre ora in un mese abbiamo messo in piedi un vero e proprio nuovo settore per
le gare amatoriali. È ancora un "work in progress" ma abbiamo già istituito corsi per gli addetti e per gli ufficiali di gara, oltre ad avere già una settantina di gare a calendario, che contiamo di portare fino a un centinaio».
Su questo risultato "velocistico", Di Dato non si prende tutto il merito, anzi: «Devo sinceramente ringraziare Marco Rogano (Amministratore delegato di Aci Sport) che ci ha davvero appoggiato parecchio in questo progetto e nella definizione dei regolamenti sportivo e tecnico e Marco Ferrari Direttore generale di Acui sport e l'ing. Pezzella presidente del GUG. È grazie a questo appoggio che ci saranno anche gare titolate, di campionato italiano Club e Campionato Italiano a squadre Club. Noi comunque non abbiamo velleità, non pensiamo di fare cose superiori all'attività di base e punteremo soprattutto a far diventare il karting uno sport più popolare, grazie all'abbassamento dei costi. Per esempio prevediamo che la tessera per correre costi solo 50 euro e sia gratuita per i bambini, oltre a scelte come l'appalto per le gomme che ha premiato un prodotto buono della Vega e a prezzi meno alti del solito».
Tra gli impegni c'è anche quello della sistemazione delle licenze per tutti quanti sono coinvolti da questo progetto. Infatti la bravura nell'accordo tra Rogano e Di Dato è stata quella di fare e ottenere concessioni equilibrate: da un lato sono state stilate regole meno stringenti, e dall'altro ci si è adattati a regolarizzare molte situazioni, con licenze "ufficiali" anche per le piste. Molte di queste rientreranno così nel "giro ufficiale" di Aci Sport a condizioni agevolate, ma anche gli ufficiali di gara e gli organizzatori sono in corso di regolarizzazione, con tutti i vantaggi del caso per entrambe le parti. Va detto che tra le concessioni ci sono quelle per esempio della possibilità di impiegare caschi da moto, purché omologati dal ministero dei trasporti: si è finalmente preso atto che un casco considerato idoneo per moto da oltre 300 orari, non poteva improvvisamente diventare insufficiente per un kart.
Prossimamente pubblicheremo la seconda parte dell'intervista. Continuate a seguirci