Come ben sappiamo, il karting è probabilmente la forma più pura di motorsport. Una disciplina che fortifica e soprattutto allena tutti i migliori. Il pilota Moto E e Moto 2, Tommaso Marcon, racconta la sua esperienza.
La palestra dei campioni. Così è spesso soprannominato il karting, vero e proprio universo motoristico che rapisce fin da bambini e continua ad avere il proprio fascino per tutti gli anni a seguire. Non è certo una novità vedere grandi nomi del motorsport tornare alle origini per allenarsi, come ad esempio Nico Rosberg nell'anno del suo Titolo Mondiale di F1. Proprio il tedesco rivelava ai microfoni di Vroom quando sia stato fondamentale l'allenamento karting per riuscire a reggere la pressione delle gare F1 e lottare con l'eterno rivale ed ex compagno di team anche nel karting, Lewis Hamilton. Stagione dopo stagione sono tanti i nomi che si alternano in pista, da Sebastian Vettel qualche mese fa alla storica partecipazione di Michael Schumacher al Mondiale di Kerpen 2001.
L'allenamento con il kart, tuttavia, non è riservato soltanto agli assi della F1 ma anzi spesso e volentieri si estende anche ai centauri delle due ruote. In occasione del test organizzato a Jesolo, è toccato al prossimo volto del Mondiale Moto E Tommaso Marcon dilettarsi per la prima volta con il KZ (Birel Art). Il veneto classe 1999 ha ormai avviato la propria carriera motociclistica passando dalla CIV all'Europeo Moto 2 CEV dove ha vinto il trofeo Rookie of the Year 2018, riuscendo anche a collezionare due ottime presenze nel Mondiale Moto 2 a Valencia (2018/2019). Un palmares di tutto rispetto per la promessa italiana che, per la prima volta ai nostri microfoni, racconta il primo approccio al karting. (VIDEO COMPLETO SULLA NOSTRA PAGINA INSTAGRAM)

- Tommy, in generale come è stato il primo approccio al kart da competizione?
"Il primo approccio è stato veramente bello. Prima del test a Jesolo ho cercato di raccogliere più info possibili grazie ad alcuni on-board della pista, soprattutto per capire le cambiate e le traiettorie. Fino a qualche tempo fa avevo provato soltanto kart a noleggio sulla pista dove mi alleno tutti i giorni ovvero il Bi-Karting di Padova. Ho cercato dunque di arrivare il più pronto possibile per andare forte fin da subito" .
- Vieni dalla Moto, un mondo diverso, hai trovato qualche similitudine con le due ruote?
"In realtà poche. Quando sei in moto ovviamente hai solo due ruote e non puoi permetterti nessun tipo di errore, con il kart invece si può spingere ancora più al limite in quanto il rischio seppur alto è minore di cadere giù dalla moto. Si può arrivare al limite molto velocemente. Ció che coincide tanto è il discorso del grip. È stato importantissimo gestirlo e sfruttarlo nei momenti adatti, questa penso sia la grande similitudine."
- Cosa ti è tornato utile dall'esperienza in moto per imparare velocemente cambiate e traiettorie da kart?
"La cosa che mi è sicuramente tornata utile è stata la sensibilità. Nonostante tutti gli on-board e tutti i video che avevo visto nei giorni precedenti, la prima volta che sono salito è come se mi fossi dimenticato di tutto e ho iniziato soltanto a sentire il kart a capire come andava guidato, quando frenare, quando accelerare, i giri motore ecc tutto ciò che avevo preparato a casa è stato ignorato o quasi".

- La cosa che hai apprezzato di più del KZ?
"Sicuramente l'accelerazione. È veramente qualcosa di spettacolare. Sentire tutta quella potenza a disposizione subito è stato fantastico, in rapporto alla Moto 2 posso dire che spinge di più subito, non è poi rapportabile in allungo ma la spinta che ti da è sicuramente maggiore. È veramente divertente ed impressionante il grip, va tutto più veloce ed è utile per riflessi, occhi ecc da poter applicare poi in moto. Fare determinate azioni ad una velocità più elevata sicuramente è qualcosa di molto utile".
- Oltre al kart hai avuto altre esperienze con le quattro ruote?
"Ho fatto un test a Cremona ad agosto scorso con una Lamborghini Huracan Super Trofeo di Victory Racing Service. Mi sono divertito molto era la prima volta con una macchina pista, è stata una grande esperienza. Quando sono salito sul kart avevo una minima idea ma in realtà è veramente tutto diverso. Mi chiedevo se sarebbe stato uguale ma non è stato così, era tutto diverso ma senza dubbio avevo l'idea ecco".
- Perchè è così importante per allenarsi?
"Oltre a quanto detto prima direi che a livello fisico è perfetto, soprattutto per le braccia che sono molto sollecitate. Fare dei km su asfalto con tanta potenza, è qualcosa che non puoi fare sempre nel mio mondo, sotto questo punto di vista è ottimo. Guidare qualcosa che non è per forza la mia moto, sicuramente mi da qualcosa per migliorare il mio stile di guida su due ruote".
Una volta di più dunque, il karting da prova di essere uno sport completo e soprattutto applicabile a tutte le altre discipline motoristiche.
S.Corradengo (scorradengo@vroom.it)