Il 2020 ha visto l’avvento di un nuovo concetto di 60 Mini, tanti i cambiamenti e tanta la velocità in più per i più piccoli!
Come già spiegato sul nostro sito web e sui nostri giornali, la 60 Mini 2020 ha offerto una grande spunto per osservare al meglio la primissima categoria del karting internazionale. Oltre alle varie carenature, omologate in base alle nuove conformità CIK FIA e all’espetto estetico, quello che ha destato scalpore è il salto in avanti a livello prestazionale.
Le specifiche tecniche, motoristiche e a livello di pneumatici hanno infatti portato la 60 Mini a limare ancor di più quel gap, probabilmente necessario, con OKJ e OK. Lo stesso distacco che spesso e volentieri segna il passaggio di ogni pilota dall’apprendimento alla concezione praticamente professionistica che significa scalata verso le vette più alte.

In molti si sono chiesti se questo miglioramento di prestazioni sia giusto o forse troppo impegnativo o pericoloso per dei piloti che, di fatto, sono alle primissime armi. A questo proposito, uno dei volti più noti della categoria si è espresso in merito, stiamo parlando del fondatore dello storico team siciliano Gamoto Kart, Enzo Gatto.
- La Mini sta affrontando numerosi cambiamenti regolamentari, cosa pensate delle recenti novità?
«I cambiamenti della categoria 60 Mini hanno riguardato soprattutto la parte motoristica ed i pneumatici. Credo che adesso le marche presenti avranno modo di allinearsi a livello di prestazioni, è un grande cambiamento. Ciò che a mio parere succederà è qualcosa che già avviene nelle categorie successive, ovvero OKJ e OK, cioè si avrà più scelta sul mercato e anche la 60 Mini vivrà quelle dinamiche che già conosciamo nel paddock».
Le specifiche tecniche, motoristiche e a livello di pneumatici hanno infatti portato la 60 Mini a limare ancor di più quel gap, probabilmente necessario, con OKJ e OK. Lo stesso distacco che spesso e volentieri segna il passaggio di ogni pilota dall’apprendimento alla concezione praticamente professionistica che significa scalata verso le vette più alte.

In molti si sono chiesti se questo miglioramento di prestazioni sia giusto o forse troppo impegnativo o pericoloso per dei piloti che, di fatto, sono alle primissime armi. A questo proposito, uno dei volti più noti della categoria si è espresso in merito, stiamo parlando del fondatore dello storico team siciliano Gamoto Kart, Enzo Gatto.
- La Mini sta affrontando numerosi cambiamenti regolamentari, cosa pensate delle recenti novità?
«I cambiamenti della categoria 60 Mini hanno riguardato soprattutto la parte motoristica ed i pneumatici. Credo che adesso le marche presenti avranno modo di allinearsi a livello di prestazioni, è un grande cambiamento. Ciò che a mio parere succederà è qualcosa che già avviene nelle categorie successive, ovvero OKJ e OK, cioè si avrà più scelta sul mercato e anche la 60 Mini vivrà quelle dinamiche che già conosciamo nel paddock».
- Soprattutto con il cambio mescola, questi Mini sembrano andare ancora più veloci. Secondo voi è una marcia in più?
«Per quanto riguarda il discorso pneumatici ci siamo resi conto che sono appena più veloci dei precedenti, ma cambia poco. Più che altro ciò che cambia è il livello di grip e automaticamente della fiducia che un giovane pilota può avere specialmente in curva o sul bagnato. La cosa che varia è chiaramente il prezzo, è davvero cambiato di tanto. Personalmente credo che questa nuova Mini sia ancora più vicina alla successiva OKJ, il risultato sarà un passaggio di categoria forse ancora più semplice per i piloti che prima avevano bisogno di più tempo per adattarsi».
Una sorta di abbattimento dei tempi e delle differenze tra categorie, questi gli elementi che sembrano emergere dal nuovo corso della 60 Mini.
Cambierà davvero qualcosa? Ci saranno più talenti emergenti e meno meteore della classe cadetta? Parola alla pista.
S.Corradengo (scorradengo@vroom.it)
Credits: M. Perrucca