LA SCHIENA - 2a parte: Muscolatura addominale
Nell’ultimo numero abbiamo presentato il dorso dal punto di vista della muscolatura addominale, tuttavia soltanto l’interazione tra la parte anteriore e la posteriore della muscolatura del dorso determina la necessaria stabilità e mobilità. Testo A. Friedrich - Foto CF-Motorsport-Experience (in collaborazione con Motorsport XL - archivio Vroom Karting Magazine)
A causa del fatto che sediamo quotidianamente spesso in maniera non fisiologica la muscolatura giunge rapidamente ai suoi limiti. II corpo è in grado di compensare per un determinato periodo, ma non a lungo. Se poi in aggiunta vengono eseguiti tipi di sport in maniera seduta un allenamento ben strutturato del tronco e più una necessità che un consiglio, perché anche in questo caso si può dire che quando si avvertono dolori e ormai troppo tardi. Una riduzione delle prestazioni si mostra infatti già chiaramente molto prima.
Al centro dell schiena si trova l'asse centrale del corpo, la colonna vertebrale. Tutto il suo peso si concentra sull’osso sacro, il quale è ancorato nel bacino. Grazie alla sua doppia curvatura a forma di “S”, caratterizzata nel collo e nella zona lombare da una curvatura cava (Lordosi) e in zona toracica da una curvatura tonda (Cifosi) possono essere sopportati ottimamente duri colpi e grandi pesi.
La colonna vertebrale è composta da 7 vertebre cervicali, 12 toraciche, 5 lombari, 5 sacrali e 4-5 vertebre coccigee. Tra le singole vertebre è posizionato il cosiddetto "disco intervertebrale" Muscoli addominali e schiena sono gli attivi stabilizzatori della colonna vertebrale. Entrambi i gruppi di muscoli fungono come il punto d'attracco dell’albero nelle barche a vela. La muscolatura deve, da una parte, stabilizzare per contenere la colonna vertebrale stabilmente in posizione fisiologica e allo stesso tempo deve essere talmente flessibile da permettere il nostro movimento in ogni direzione in maniera controllata, questo per poter usare in maniera ottimale le giunture.
Foto 1 - STABILIZZAZIONE DELLA COLONNA VERTEBRALE
Stendere le braccia all'altezza delle spalle (il palmo delle mani rivolte verso l'alto). Con entrambe le gambe (Le caviglie sulla palla) spingere il bacino verso l’alto dal pavimento
fino all'estensione della colonna vertebrale. Ora trattenere la posizione oppure, con movimenti minimali (circa 10 cm) alzare e abbassare.
A causa del fatto che sediamo quotidianamente spesso in maniera non fisiologica la muscolatura giunge rapidamente ai suoi limiti. II corpo è in grado di compensare per un determinato periodo, ma non a lungo. Se poi in aggiunta vengono eseguiti tipi di sport in maniera seduta un allenamento ben strutturato del tronco e più una necessità che un consiglio, perché anche in questo caso si può dire che quando si avvertono dolori e ormai troppo tardi. Una riduzione delle prestazioni si mostra infatti già chiaramente molto prima.
Al centro dell schiena si trova l'asse centrale del corpo, la colonna vertebrale. Tutto il suo peso si concentra sull’osso sacro, il quale è ancorato nel bacino. Grazie alla sua doppia curvatura a forma di “S”, caratterizzata nel collo e nella zona lombare da una curvatura cava (Lordosi) e in zona toracica da una curvatura tonda (Cifosi) possono essere sopportati ottimamente duri colpi e grandi pesi.
La colonna vertebrale è composta da 7 vertebre cervicali, 12 toraciche, 5 lombari, 5 sacrali e 4-5 vertebre coccigee. Tra le singole vertebre è posizionato il cosiddetto "disco intervertebrale" Muscoli addominali e schiena sono gli attivi stabilizzatori della colonna vertebrale. Entrambi i gruppi di muscoli fungono come il punto d'attracco dell’albero nelle barche a vela. La muscolatura deve, da una parte, stabilizzare per contenere la colonna vertebrale stabilmente in posizione fisiologica e allo stesso tempo deve essere talmente flessibile da permettere il nostro movimento in ogni direzione in maniera controllata, questo per poter usare in maniera ottimale le giunture.
Foto 1 - STABILIZZAZIONE DELLA COLONNA VERTEBRALE
Stendere le braccia all'altezza delle spalle (il palmo delle mani rivolte verso l'alto). Con entrambe le gambe (Le caviglie sulla palla) spingere il bacino verso l’alto dal pavimento
fino all'estensione della colonna vertebrale. Ora trattenere la posizione oppure, con movimenti minimali (circa 10 cm) alzare e abbassare.