Reazioni mondiali per il deprecabile episodio di Lonato

- Gare
Corberi si è reso responsabile di un doppio "fallo di reazione" dopo un incidente con Ippolito nel corso della finale. Un brutto episodio che ha avuto reazioni a livello mondiale in seguito alla diretta streaming e alla diffusione dei video sui "social".

"Chi è senza peccato, scagli la prima pietra": una citazione che non ha bisogno di riportare la fonte, immaginiamo la conoscano tutti. Ebbene, parlando francamente, a quanti di noi kartisti si è "chiusa la vena" subito dopo un incidente in cui, incolpevoli, siamo stati buttati fuori da un altro concorrente "poco avveduto"?
In realtà sappiamo benissimo che in quel momento gli aggettivi che ci frullano in testa sono ben altri, per definire l'avversario, e che se lo avessimo subito per le mani non finirebbe certo con una pacca sulla spalla. Però siamo esseri dotati di cervello (chi più, chi meno…) e alla fine ce ne facciamo una ragione: purtroppo gli incidenti e le sfortune in gara capitano a tutti. Insomma, come dicono "poeticamente" gli inglesi anche a Oxford, "shit happens".
Poi magari a fine gara veniamo a sapere che si è trattato di una fatalità o di un guaio meccanico, che chi ci è venuto addosso è stato a sua volta spinto da un altro, e magari viene pure a scusarsi subito dopo aver pesato… E comunque la cosa finisce lì.
Quello che invece è successo in occasione della finale del Mondiale KZ a Lonato, in questo primo weekend di ottobre, non si potrà permettere il lusso di non avere strascichi.
Siamo ancora nei primi giri, e nell'affrontare la prima (veloce) curva di Lonato avviene il contatto tra Luca Corberi e Paolo Ippolito che porta il primo a sbattere abbastanza violentemente contro le barriere. Ippolito verrà poi squalificato proprio per questo incidente, per cui ci sta che Corberi si sentisse vittima. Solo che non si è accontentato di recriminare o insultare l'avversario: dopo aver spostato il kart, ha sganciato il musetto, si è portato a bordo curva (tra l'altro in una posizione pericolosissima) e ha cercato di colpire Ippolito lanciandogli contro il musetto. Tra l'altro mancandolo e centrando invece un altro pilota… a dimostrazione della sua mancanza di lucidità a caldo. Il che non toglie che la reazione sia stata assurda nella sua pericolosità: in quel punto i 125 transitano in quinta piena e se un pilota viene colpito direttamente da un musetto non puoi sapere come andrà a finire.
Ma non è finita qui. In parco chiuso, Corberi ha aspettato la fine della gara, senza nemmeno togliersi il casco, e quando Ippolito è rientrato gli si è scagliato contro. È stato l'inizio di una rissa che ha coinvolto anche altri presenti (più che altro per separare i due) e che ha visto in "prima linea" pure i genitori dei due piloti.
Lasciamo ai lettori l'onere di farsi un'opinione sul doppio "fallo di reazione" di Corberi, che è stato comunque punito dai commissari con la squalifica (e ci si aspettano ulteriori interventi dalla Cik-Fia).
In ottica più generale e tralasciando per ora l'aspetto etico/sportivo della questione (non tanto perché sia risibile, quanto perché pensiamo ci sia ben poco da aggiungere) dobbiamo purtroppo evidenziare come in questo caso, a differenza di quanto succederebbe normalmente a noi kartisti "normali" quando ci inca…voliamo, il caso non si è chiuso lì, in pista.
Siamo nel terzo millennio, nel bene o nel male, e soprattutto c'è internet con tutti gli annessi e connessi. Così c'è stata prima di tutto la diretta in streaming, che ha fatto vedere l'episodio in pista a tutti gli appassionati connessi, e da lì alla diffusione a macchia d'olio è stato un attimo. Con l'aggiunta del seguito, la rissa in parco chiuso, grazie alle riprese con il cellulare. Così in un batter d'occhio tutto il mondo dell'automobilismo e non solo ha scoperto che a Lonato si stava correndo il Mondiale KZ, ma lo è venuto a sapere per i motivi più sbagliati: pochi cenni alla vittoria di Jeremy Iglesias, abbondanza di filmati e commenti su entrambe le intemperanze di Corberi.

Inutile stare a spiegare come tutto ciò non sia andato a detrimento del solo Corberi, ma del karting in toto e, in molti casi, degli italiani in genere, come se pure gli altri 14 in gara (o il popolo italiano nel complesso) si fossero comportati allo stesso modo. In ogni caso, siti che fino a ieri manco sapevano che i "go-kart" fossero uno sport automobilistico, ne hanno scoperto l'esistenza e ne hanno trattato. Ma soprattutto ci sono stati anche parecchi piloti affermati che hanno commentato negativamente, e spesso pure pesantemente, quanto visto a Lonato. Da Andrea Bertolini a Marco Bonanomi o da Laurens Vanthoor a Pipo Derani (piloti GT, categoria non proprio da "signorine") fino a Jean-Eric Vergne, i commenti negativi si sono sprecati, sui social come Twitter, FaceBook o Instagram; ma tra i più autorevoli e duri sta il tweet di Jenson Button, che pure non è certo una "testa calda". Dopo aver scritto di "disgusting behaviour" (comportamento disgustoso) in merito all'allegato video della rissa post-gara, Button conclude con "Life ban for both of these idiots please" (cioè: "Bandite a vita entrambi questi idioti, per favore") riferendosi sia a Luca sia a suo padre Marco.

Se ci sarà davvero un'ulteriore punizione, dipenderà dalla Cik-Fia e pure da come agirà Felipe Massa: il presidente della federazione, presente a Lonato, era visibilmente alterato dopo quanto successo, e crediamo non sorvolerà proprio sui danni d'immagine che l'intero sport del karting ha riportato in conseguenza dell'episodio. Ci potrebbero essere ulteriori sanzioni e ripercussioni per i piloti e i rispettivi genitori (gli Ippolito sono stati aggrediti, ma hanno poi partecipato alla rissa in risposta) ma anche, attenzione, per i team ufficiali Tonykart e CRG. Infatti i due costruttori figurano in qualità di concorrente avendo iscritto i due conduttori, e per la giustizia sportiva il concorrente risponde direttamente (per multe o altro) delle azioni compiute dal proprio conduttore. Vi terremo informati se vi saranno altre novità ufficiali oltre alla presa di posizione "morale" dell'ACI Sport, che con un comunicato ha espresso "ferma condanna" sull'episodio, riservandosi (vedremo) ulteriori iniziative.

M. Voltini

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