Lewis Hamilton, sette volte nella storia

- Dal Kart alla F1
Con la vittoria del Gp di Turchia, Lewis Hamilton entra ancor di più di diritto nella leggenda della Formula 1 con 7 titoli di Campione del Mondo.

Domenica scorsa, il pilota britannico della Mercedes ha affrontato l’appuntamento con la storia, inevitabile in una stagione del genere, affrontata con tanta e forse fin troppa superiorità dal lui stesso e dal team tedesco. Vincere e stravincere è ormai la prerogativa degli eroi della massima categoria e Lewis Hamilton, in questo e altro, è ormai esempio da seguire anche e soprattutto per le nuove generazioni che muovo i primi passi nel karting.

Diventare 7 volte Campione del Mondo, ad oggi, vuol dire “immortalità sportiva”, vuol dire troneggiare sul motorsport raggiungendo sua maestà Michael Schumacher a suon di record (battuti) e vittoria di spessore e grazia come quella arrivata in Turchia, ad esempio, un GP folle più simile al festival del ghiaccio per la quasi aderenza nulla, soprattutto sotto la pioggia.



Leggenda sì, imbattibile anche ma sempre e costantemente con lo sguardo verso gli inizi, verso quello che è servito per arrivare a scrivere sette volte il proprio nome sul trofeo più ambito. Ciò che ha colpito di Hamilton negli anni e quell’umiltà nel ricordare dopo qualsiasi vittoria che senza i sacrifici compiuti soprattutto dal padre ai tempi del karting, forse oggi non sarebbe lo stesso. Una storia diversa che spesso contrasta con quell’animo da superstar che non tutti guardano di buon occhio ma che non mente sulle origini.

Più volte Hamilton ha raccontato del doppio lavoro del padre Anthony per riuscire a garantire la possibilità di correre nei primi anni del kart e soprattutto vincere, come già allora Lewis sapeva fare. La stessa Formula 1 ha dedicato un tributo al “nuovo” Campione del Mondo partendo proprio da lì e lanciando il messaggio che Hamilton ha sempre portato avanti, ovvero quello di credere nei propri sogni perché, come lui stesso dice, “la tua origine non compromette il tuo punto di arrivo se nei sogni ci credi davvero”.

Nel karting moderno, tutto ciò potremmo tradurlo in mille modi e sarebbe troppo scontato dire che il kart di Hamilton non è più quello di oggi, troppo in formato Formula 1 e sempre meno “sport di unione”. Sarebbe scontato quanto troppo spesso affermato, ciò che infatti dovrebbe emergere è il talento dei piloti, il volersi migliorare e cercare di emergere tra le difficoltà, sempre.

L’incredibile storia, per altro ancora in atto, di Lewis Hamilton ispirerà probabilmente le nuove generazione, come del resto fece l’era Schumacher con tutti i ragazzi prossimi alla massima categoria.

S.C.
Foto: Vroom Archivio



 

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