Come si vince una 24 Ore

- Intervista
Grande successo anche per la quarta edizione della 24 Ore d'Italia che si è corsa ad Adria con i CRG Centurion: tra i 40 team in gara (da 12 nazioni diverse) ha alla fine svettato GFT Racing. Abbiamo dunque voluto sentire direttamente da Giorgio Giancu, il promotore del team, che in gara si è alternato al volante con i 5 compagni, come è maturata questa vittoria e come è stato organizzato il suo team (m.v.)

«Ci tenevo davvero a fare questa gara, in cui ero arrivato terzo l'anno scorso (come Orza Group) e con me anche Michele Suardi e Mattia Castelletti. Così una volta che sono riuscito a trovare il giusto supporto dallo sponsor (Ventura Air Tracking) ho creato questo team assieme ai ragazzi di Red Racing e in particolare a Gabriele Meda che ci ha fatto da "team principal"». 

Un ruolo quest'ultimo che va sicuramente messo in evidenza, perché nelle gare endurance la direzione dai box va curata alla perfezione.
«Esatto, e Gabriele ci ha assistito con la sua esperienza e in modo davvero instancabile: non ha chiuso occhio per tutte le 24 ore della gara, continuando a seguirci con le cuffie in testa». 

Per vincere una 24 Ore ci sono tanti fattori da tenere in considerazione e da far "quadrare" perfettamente, per cui l'organizzazione ai box è fondamentale... 
«Infatti in gare di questo genere capita spesso di trovare a correre piloti che sono fortissimi nelle normali competizioni kartistiche – prosegue Giancu – ma poi si ritrovano senza la giusta assistenza e così in certe situazioni particolari, come al cambio pilota, perdono quei 10 secondi di troppo che alla fine si aggiungono ogni volta e si accumulano a fine gara. Questi elementi di "contorno" contano parecchio e non vanno sottovalutati». 

Ecco, cosa si intende esattamente per "contorno"?
«Quando si crea una squadra, specialmente per un endurance di 12 o 24 ore, non basta presentarsi con piloti veloci, ma serve anche una buona coordinazione. Se non si è affiatati e organizzati, ogni volta che si transita in pitlane per effettuare un cambio pilota o un rifornimento, tutto l'insieme delle varie operazioni porta a perdite di tempo che poi in pista si fa fatica a recuperare. Non è per niente facile, perché in gare come questa 24 Ore sei stressato per tutto l'arco della gara, anche quando non sei impegnato direttamente in pista. Per cui nel nostro caso la fortuna di essere gestiti da Meda, che di gare endurance ne ha fatte parecchie, è stata fondamentale». 

Un'altra qualità del vostro team?
«Direi che è stata la nostra forza di "fare gruppo" senza creare problemi: siamo tutti piloti semplici, senza "la mosca al naso", per cui ci siamo sempre dati una mano l'un l'altro senza fare storie. Per esempio abbiamo capito tutti che certi cambiamenti fatti in corso di gara, come quando per via della pioggia abbiamo preferito mettere in pista chi era più a suo agio con il bagnato, erano solo per il bene della squadra e del risultato finale». 

Altri "segreti" per essere un buon team manager?
«Beh, prima di tutto devi saper andare a caccia di sponsor, e oggi come oggi non è certo facile. Te li cerchi soprattutto tramite le tue conoscenze: vieni a sapere che una certa ditta ha un buon fatturato, riesci a conoscere il titolare e provi a chiedere e a coinvolgerlo». 

In questo senso, può aiutare che queste gare siano trasmesse anche via internet?
«Ovviamente non ci possiamo lamentare che se ne parli pure su canali TV come Sportitalia, ma tutto sommato per gli sponsor si confida soprattutto sulla volontà e sulla passione di chi può darti una mano. Comunque l'organizzazione in generale è qualcosa che fa la differenza: parlo dello staff di Marco Angeletti sempre pronto, dell'assistenza tecnica di primo piano e della flotta di kart nuovi. In più la pista di Adria si è dimostrata all'altezza, e non solo perché si tratta di un impianto internazionale: non è troppo impegnativa fisicamente e soprattutto è ben illuminata di notte, oltre ad offrirti servizi utili come l'albergo in pista. Il tutto con un costo di partecipazione alla gara che è in linea con quanto messo a disposizione. È per tutti questi motivi, direi, che questa manifestazione è ormai al top nel settore delle gare endurance in kart». 
 

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