Il weekend di Abu Dhabi metterà il punto sulla carriera del finlandese dopo vent’anni di F1, un Titolo Mondiale e momenti iconici. La nostra intervista con “Ice Man” parla già di futuro.
Nell’aprile della passata stagione, proprio Kimi Raikkonen aveva concesso ai nostri microfoni l’intervista che probabilmente anticiperà la nuova vita del Campione del Mondo 2007 tra famiglia e motori. Il finlandese in quell’occasione puntò i fari sull’essenza alla base di ogni possibile carriera nel motorsport ovvero il divertimento. Elemento essenziale che ha portato lo stesso Kimi a proseguire la propria carriera altri tre anni dopo l’era Ferrari con il progetto Alfa Romeo.
Riflessione che arriva dai primi passi di Robin Raikkonen nel karting, per ora in forma di puro divertimento e hobby con papà Kimi sul mini kart CRG, immortalato dai coniugi Raikkonen sui social network che lascia sperare i fans dell’inizio di una grande storia da corsa.
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- Kimi, abbiamo visto che Robin sta imparando questa disciplina. Qual è la prima cosa che hai cercato di insegnargli?
«Divertirsi ovviamente e stare attenti, bisogna pensare un po' a non fare pazzie e sapere dove frenare e controllare, questa è la prima cosa. Ci alleniamo molto con le moto da cross e non ha impiegato molto tempo a capire ma volevo che sapesse come frenare e guidare lentamente sulle moto da cross, ovviamente ha iniziato prima con gli stabilizzatori per poi toglierli. Dopo aver imparato la moto da cross, non ero molto preoccupato dall’attenzione che avrebbe messo sul go-kart. È stato un po' più facile per me e mia moglie fidarsi, ma ora è il momento di divertirsi. Non gli insegno nulla veramente a parte questo, e non importa per me che guidi nella sua vita, quindi qualsiasi cosa faccia, va bene finché si diverte».
- Pensi che Robin sarà presto in grado di gareggiare se lo vorrà?
«Da quanto ho capito in Svizzera e in Italia bisogna avere 7 o 8 anni per iniziare a correre. Penso che in Finlandia si possa gareggiare prima, anche a quattro o cinque anni, in alcune piccole gare di club. Forse un giorno se lo vorrà potrà gareggiare, ora è solo un hobby o qualcosa che gli piace fare. È troppo presto da prevedere».

- Qual è il tuo miglior ricordo in karting e cosa hai imparato più da quel periodo?
«Generalmente solo i tempi che abbiamo usato per viaggiare molto, andando in giro con la famiglia. I momenti migliori sono stati quando abbiamo imparato a guidare fuori dalla Finlandia, perché era tutto così diverso. Quando abbiamo fatto la prima gara, eravamo probabilmente ultimi, in quel momento abbiamo capito come fare per migliorare, probabilmente quello è stato il momento clou. Del kart ricordo belle gare, belle lotte, generalmente capitava tutte le volte che abbiamo viaggiato per le piste, andando da una gara all'altra, ricordo anche le volte che ho vissuto in Olanda, penso che quelli siano stati i momenti migliori della mia carriera nel karting».
Riflessione che arriva dai primi passi di Robin Raikkonen nel karting, per ora in forma di puro divertimento e hobby con papà Kimi sul mini kart CRG, immortalato dai coniugi Raikkonen sui social network che lascia sperare i fans dell’inizio di una grande storia da corsa.
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- Kimi, abbiamo visto che Robin sta imparando questa disciplina. Qual è la prima cosa che hai cercato di insegnargli?
«Divertirsi ovviamente e stare attenti, bisogna pensare un po' a non fare pazzie e sapere dove frenare e controllare, questa è la prima cosa. Ci alleniamo molto con le moto da cross e non ha impiegato molto tempo a capire ma volevo che sapesse come frenare e guidare lentamente sulle moto da cross, ovviamente ha iniziato prima con gli stabilizzatori per poi toglierli. Dopo aver imparato la moto da cross, non ero molto preoccupato dall’attenzione che avrebbe messo sul go-kart. È stato un po' più facile per me e mia moglie fidarsi, ma ora è il momento di divertirsi. Non gli insegno nulla veramente a parte questo, e non importa per me che guidi nella sua vita, quindi qualsiasi cosa faccia, va bene finché si diverte».
- Pensi che Robin sarà presto in grado di gareggiare se lo vorrà?
«Da quanto ho capito in Svizzera e in Italia bisogna avere 7 o 8 anni per iniziare a correre. Penso che in Finlandia si possa gareggiare prima, anche a quattro o cinque anni, in alcune piccole gare di club. Forse un giorno se lo vorrà potrà gareggiare, ora è solo un hobby o qualcosa che gli piace fare. È troppo presto da prevedere».

- Qual è il tuo miglior ricordo in karting e cosa hai imparato più da quel periodo?
«Generalmente solo i tempi che abbiamo usato per viaggiare molto, andando in giro con la famiglia. I momenti migliori sono stati quando abbiamo imparato a guidare fuori dalla Finlandia, perché era tutto così diverso. Quando abbiamo fatto la prima gara, eravamo probabilmente ultimi, in quel momento abbiamo capito come fare per migliorare, probabilmente quello è stato il momento clou. Del kart ricordo belle gare, belle lotte, generalmente capitava tutte le volte che abbiamo viaggiato per le piste, andando da una gara all'altra, ricordo anche le volte che ho vissuto in Olanda, penso che quelli siano stati i momenti migliori della mia carriera nel karting».
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