HIGHLIGHTS 2021: Andrea Kimi Antonelli - E’ nata una stella?

- Primo Piano
Antonelli bicampione Europeo OK e poleman all’esordio nel Mondiale KZ, saluta il karting verso il futuro in formula.

La carriera nel kart di Andrea Kimi Antonelli, agli occhi degli esperti, di chi vive il paddock e di chi in primis si nutre di motorsport ha già il sapore d’antologia del Campione. Definizione forse forte senza certezze su quello che sarà il futuro (non siamo di certo veggenti), ma certamente basata su fondamenta solide che non lasciano spazio all’immaginazione. L’era del karting che stiamo vivendo da qualche anno ormai è strettamente e indissolubilmente legata alla Formula 1, non solo per interessi, denaro e Academy che vanno a pescare dai vari top team ma, soprattutto, per il livello ormai esasperato della competizione. Dunque, ecco che alcune (sì perché ancora esistono) belle storie di passione e motori vengono fuori e si fanno strada nel futuro del motorsport, mettendo in fila i primi solidi mattoni su cui costruire qualcosa di bello.

Andrea Kimi Antonelli ha avuto la forza di venire fuori piano piano, categoria dopo categoria ma allo stesso tempo facendo rumore e scalpore per quell’inserimento già da giovanissimo nei programmi Mercedes. Lo stesso team capace di dominare gli ultimi otto Campionati del Mondo di F1 e di lasciare agli altri soltanto le briciole per gestione e visione futura del team. Inserimento meritato sul campo da Andrea Kimi con la ciliegina sulla torta del 2021 che ci porta alla domanda iniziale: è davvero nata una stella?

Se nel 2020 Antonelli è stato in grado di vincere il Campionato Europeo OK con prove di forza indiscutibili, nell’anno ormai concluso ha saputo fare di meglio. Non bisogna infatti dimenticare che all’inizio di questo 2021, Antonelli arrivava dal brutto infortunio di Portimao durante il Campionato del Mondo OK dopo il pauroso incidente del primo giro, con conseguente frattura alle gambe. Un processo lungo quello che ha visto il bolognese man mano riavvicinarsi alle piste, prima ritirandosi dopo qualche heat nelle prime gare e poi tornando alla vittoria di misura. Una stagione vissuta tutta al massimo con il secondo titolo di Campione Europeo OK vinto, quasi, in scioltezza o anzi maturità grazie all’esperienza ormai maturata. In quasi tutte le tappe, infatti, Antonelli ha dovuto fare i conti con rimonte o sorpassi per assicurarsi la vittoria, tutti eseguiti allo stesso modo senza prendere rischi e lasciando quasi “sfogare” l’avversario in questione per poi colpire e tornare davanti sino al successo. Chi naviga la pista per tutto l’anno sa che non sempre rimonte del genere sono possibili, specie dopo la lunga diatriba del degrado gomme e soprattutto in uno sport da dentro o fuori come il karting.

Dopo aver incassato l’ennesimo titolo, Antonelli ha lasciando l’ennesima pietra miliare della sua carriera nel kart che tanto si avvicina in termini di paragone a quella di Max Verstappen, ora neo Campione del Mondo F1. Prima di chiudere definitivamente l’anno, Antonelli ha voluto cimentarsi con la classe regina rendendosi subito le cose difficili debuttando in KZ e non in KZ2, andando a sfidare i migliori del mondo nel contesto dell’ultima prova valida per il Campionato Europeo (Adria) e al Campionato del Mondo (Kristianstad). Chi prevedeva il massacro in termini prestazionali ha dovuto immediatamente ricredersi applaudendo a due pole position consecutive conquistate davanti agli assi della categoria. Qualcosa di sbalorditivo per tutti, contando soprattutto la quasi totale inesperienza di Antonelli fino a quel momento. Aver mancato la vittoria in gara non ha certamente cancellato quanto fatto nei due weekend in KZ da predestinato, analizzando anche le manche che disputate con pochi errori e tanta consistenza.

Ultime due perle prima di salutare definitivamente il karting con l’ingaggio da parte del Team Prema per il Campionato Formula 4 2022. Un debutto in monoposto atteso e ottenuto che, in realtà, è già effettivamente avvenuto nelle ultime tre gare della stagione di F4 Italiana con le tre presenze a Spielberg (Red Bull Ring), Mugello e Monza, altri tre momenti chiave che hanno lasciato presagire qualche potrebbe essere il futuro dell’italiano, prendendo come esempio la tripletta nella classifica rookie a Monza, proprio mentre gli ormai ex-colleghi si giocavano il Campionato del Mondo OK a Campillos (Spagna).

Ciò che probabilmente accomuna Andre Kimi Antonelli a quelle belle storie di motorsport citante nei paragrafi precedenti è la capacità in primis di esser rimasto sé stesso dalla 60 Mini alla KZ, nonostante rumors, loghi cuciti sul petto e l’obbligo di vincere. Nel paddock il pilota italiano non ha mai cambiato il proprio atteggiamento dedicandosi interamente al motorsport, focalizzandosi sulla competizione senza lasciare troppo spazio al resto. Qualità che sono state supportate dalla saggia scelta sempre meno seguita, di completare un percorso valido in tutte le categorie del karting, step di vitale importanza per arrivare alle monoposto nel migliore dei modi. Gli occhi lucidi del Campione del Mondo KZ  2013 Max Verstappen alla vista dei tre kart sul palco del Gran Galà FIA la dicono lunga sul valore di questa categoria che, ancora una volta, potrebbe aver scritto il primo capitolo del nuovo corso di una storia sportiva da ricordare a lungo.

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