Vincere i due titoli più ambiti della stagione Fia Karting, i soli che fanno la differenza in un contesto racing, è per il team il giusto riconoscimento che premia il lavoro di un anno: la ciliegina sulla torta.
Anche per la plurititolata Tony Kart conquistare il mondiale è un’iniezione di fiducia per il team, per l’azienda e anche per la risonanza a livello commerciale, la giusta spinta per affrontare la prossima stagione con consapevolezza e determinazione. Il mondiale OK vinto per il secondo anno consecutivo li riconferma come il team che meglio sa interpretare questa corsa che chiude la stagione Fia Karting. E non è un caso che dal 1996 al 2021 il binomio Tony Kart/ Vortex abbia conquistato ben 10 titoli iridati nella classe regina del Presa diretta, di media uno ogni due anni e mezzo. E se in questa categoria rimane il team da battere, mettere in riga la Birel e la Crg nel mondiale KZ, i due marchi che più hanno vinto in collaborazione con la Tm, il motore più vincente nella classe con il cambio, questa affermazione ha un sapore ben diverso, più intenso, perché battere i mostri sacri della 125 a marce risulta da sempre l’impresa più ardua. Così dopo quella indimenticabile vittoria nel 2014 con Marco Ardigò, la Tony Kart/Vortex si rinfranca sfruttando al meglio il passo falso dei rivali, poco brillanti nell’occasione, e sebbene siano trascorsi sette anni dalla prima a quest’ultima vittoria, il progetto col marce è sicuramente vincente.

Foto: Vroom Archive / KSP FIA Media