Cem Bolukbasi, da "gamer" alla F2: un gioco da ragazzi?

- Primo Piano
Il 23enne Turco sarà il primo pilota "gamer" (pur vantando delle esperienze di gara "reali" n.d.r.) a prendere parte al Campionato FIA Formula 2. Un evento epocale che fa riflettere sul concetto di "filiera" del Motorsport.

Da quando si è instituita la FIA Digital Motor Sport Working Group si è quasi del tutto sdoganato il mondo della simulazione motoristica e degli E-racing che oggi vede un’ampia fetta di mercato crescere sempre di più e addirittura avvicinare volumi di affari superiori alle competizioni sui tracciati reali. L’eterogeneità dei simulatori e delle competizioni virtuali offre uno spunto di analisi per valutare benefici e criticità di un universo che è tutt’altro che distaccato dal reale.
Quella che agli esordi del fenomeno era una suggestione nel corso degli anni è diventata sempre più realtà con eventi, competizioni e sponsor che hanno consentito il salto di tanti piloti dal Virtuale alle piste reali, perlomeno tra gli amatori. Il passaggio di Cem Bolukbasi, pilota turco che nel 2022 approda nel team Charouz in Formula 2 e che diventa così il primo Driver ad approdare nella categoria cadetta - seconda solo all'"olimpo" della Formula 1 - dopo aver avuto un passato negli ESports, non può che essere vista come una novità positiva per tutto il settore del Virtual Racing.
Ad onor del vero Bolukbasi ha anche prima d'ora preso parte a competizioni reali tra cui kart agli inizi oltre a diverse apparizioni nei Campionati GT, European Le Mans Series e al volante di monoposto di Formula Renault e Formula 3 tra il 2019 ed oggi. Difficile dire se questa sia una mera operazione di marketing per un ulteriore endorsement del motorsport verso queste nuove entità ma sicuramente ci sbilanciamo sulla possibilità che in futuro ci siano altri passaggi in tal senso.
Senza cadere nella retorica dei valori sportivi e sull’ingrediente fondamentale del motorsport, ovvero il pericolo e la percezione dello stesso mai riprodotta in toto da un videogame, è bene riflettere sul rapporto costi benefici di ‘un'osmosi’ che altresì sembra avvicinare un po’ tutti a quel mondo d’elite che è il motorsport ma che di fatto rischia un ulteriore allontanamento dal Kart e da altre fondamenta da cui il Motorsport non può assolutamente prescindere.

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