Davide Cugini: da pilota a YouTuber per raccontare il Karting

- Intervista
Davide ha negli occhi una sola “vera visualizzazione”: il suo kart. Il canale YouTube che ha creato ne fa moltissime: per saperne di più lo abbiamo incontrato in pista. (M.B.)

Chi è Davide Cugini?
Davide Cugini è un ragazzo bergamasco diciannovenne (classe 2002), appassionato da sempre del mondo dei motori e del karting che da un paio d’anni si è messo anche a fare video per raccontare la sua esperienza alla guida di un KZ.

Come è nata la tua passione per il karting?
Mi è stata trasmessa dal padre. Sicuramente è lui la persona che mi ha influenzato di più. Avevo quattro anni quando mi ha messo la prima volta su un kart, un puffo piccolissimo, bellissimo, arrivavo a malapena ai pedali. Mi è piaciuto fin da subito, ho preso la passione e sono rimasto appassionato fino ad adesso! Ho iniziato con i kart a noleggio sulla pista di Curno (penso non fossero nemmeno dei 50cc), per poi passare ad un Easykart 50, un kart bellissimo tutto blu con il motore dei decespugliatori (il blue bird) dove ho fatto le mie prime esperienze per prendere la mano con questo mondo, girando prevalentemente a Curno, la mia pista di casa, per poi passare a piste come Chignolo e a quelle del circuito Brianza Karting, più qualche tracciato cittadino.

Come nasce l’idea del canale YouTube?
Semplicemente io da sempre metto una GoPro (una action camera) sul casco per riprendere i miei turni di allenamento, per poter vedere una volta a casa tutti i video della mia giornata e questa cosa ho scoperto che è utilissima perché oltre alle sensazioni che provi al momento (del tipo “scivola”), a sera poi a mente fredda riesci ad analizzare quello che hai fatto e quello che potresti fare meglio. Questa cosa mi ha aiutato davvero un sacco a migliorarmi! Continuando a riprendere ogni mia uscita ho riempito in pratica vari hard disk con Terabyte di video. Un giorno ero particolarmente fiero di un mio giro (era la prima volta che scendevo sotto il ’48 a Lonato) e mi son detto “perché non metterlo su YouTube?”. Avevo lì un canale inattivo dal 2016 e l’ho usato per mettere online questo video. La settimana dopo, sono sceso sotto il ’47 e ancora più gasato misi anche quel video. Poi ho continuato a inserire video simili fino a quando non ho iniziato a fare piccole guide per scherzo con mio papà, come quella dei cerchi o del cambio gomme. Nessuno dei due ovviamente sapeva parlare davanti ad una videocamera, ma ci siamo divertiti molto. Dal nulla abbiamo iniziato ad avere 100-200 visualizzazioni. Una grande piccola spinta l’abbiamo avuta dalla mia prima volta qui a Franciacorta, con un video che ha fatto 1000 visualizzazioni nella prima settimana (con un canale da 30-40 iscritti) dovuto anche al fatto che la pista era nuova. Quel video adesso ha più di 100.000 visualizzazioni! Questo mi ha fatto capire che c’è interesse nel karting e visto che fare video mi diverte…mi sono messo in gioco!

Ci sono dei canali a cui ti sei ispirato?
Sicuramente sì. Ce ne sono tantissimi che guardavo e che guardo tutt’ora dai quali traggo un sacco di ispirazione. In generale ci sono un sacco di intrattenitori, soprattutto stranieri, come Casey Neistat, un vlogger che parla della sua vita trasmettendo messaggi molto belli, come quello di mettersi in gioco sempre. Se dovessimo parlare di youtuber più registi e videografi più artistici ce ne sono sempre tanti, soprattutto americani. Penso a Gawx Art, un ragazzino che fa fumetti me che ha un modo di fare editing video davvero “alternativo”, oppure a youtuber famosissimi come MrBeast e Logan Paul. Mi viene in mente anche l’italiano Luis Sal, una persona che mi ha ispirato molto dall’uscire dagli schemi. Sotto l’aspetto motoristico ho tratto spunto da Alberto Naska, Luca Salvadori, Edoardo Iannone…Principalmente mi sono detto, se lo fanno loro sulle auto e sulle moto, perché non potrei riuscirci io sul karting? In poche parole mi sono concentrato a studiare gli youtuber sia fuori che dentro il mondo dei motori (ma soprattutto quelli al di fuori del mondo motoristico). Con Naska ho avuto modo anche di parlarci a Lonato e soprattutto all’inizio ho cercato di ispirarmi a lui nel modo in cui commentavo le gare. Poi invece pian piano mi sono sempre di più costruito il mio stile e sto prendendo la mia strada personale… Poi vabbè sono appassionato di cinema, ho sempre guardato tantissimi film sempre con occhio analitico. Quando un film mi piace lo guardo 4-5 volte per capire le scelte di luci, riprese, etc, che poi nel mio piccolo cerco di far sfruttare. Però ecco questa è semplicemente una passione personale. Io sono una autodidatta che impara per tentativi ed errori e mi lascio ispirare da qualsiasi cosa mi circondi.

Cosa manca secondo te nella comunicazione intorno al mondo del karting oggi?
Secondo me la mancanza più grande è la difficoltà di riuscire a mettersi in mostra in questo mondo. Per esempio, la limitazione ferrea sulle videocamere nel mondo del karting agonistico la vedo come una grande limitazione a livello di comunicazione. È un mondo che viene pubblicizzato troppo poco. Ha un grandissimo potenziale, è il motorsport che forma tutti i piloti che corrono in Formula 1, ma pochi lo conoscono in maniera diretta, sia da spettatori che fruitori in prima persona. Ci sono tante storie di piloti che vanno forte in kart (senza essere milionari) che non sono raccontate abbastanza. La figura dello youtuber (come quello che faccio io) serve per avvicinarsi in modo più “umano” a questo sport.

Interessante il discorso sulle telecamere, vorresti dirmi di più?
Le telecamere sono un limite soprattutto per noi creatori di contenuti perché nei campionati ACI Sport per esempio non siamo autorizzati a mettere delle telecamere esterne (come una semplice GoPro sul casco). Pensiamo però a sport come il motocross, la MotoGP o la Formula 1…Le telecamere si possono utilizzare senza troppi problemi…Se si riuscisse a trovare un modo di renderle sicure, come un banale cavo che le tiene ancorate al kart nel caso si dovesse rompere il supporto, il remoto rischio di volare in pista come proiettili sarebbe sventato. Per esempio il tappo del radiatore ha il suo tubetto che lo tiene collegato al kart per evitare che voli via in fronte a qualcuno. Si dovrebbe trovare lo stesso sistema per le telecamere per le registrazioni in gara. Perché le registrazioni in gara consentono di dare più visibilità a questo sport, che di visibilità ne ha davvero poca in questo momento.

Come pensi di sopperire con i tuoi contenuti a questa mancanza di comunicazione nel mondo del karting?
Semplicemente cercando ci continuare a creare contenuti sempre più coinvolgenti e di qualità (cosa a cui sto lavorando tanto) con la maggior costanza possibile. Sto cercando di portare più persone possibili a conoscere questo mondo e a sapere cosa si vive e cosa si prova a viverlo direttamente, raccontando cosa c’è dietro. Quello che posso fare da pilota è condividere la mia esperienza, far vedere quello che faccio, che ho fatto e che farò mostrando come si cresce in un mondo come questo.

Quale pensi sia il social più adatto per raccontare il karting? Cosa ne pensi di Instagram e TikTok?
Sicuramente YouTube è il social più adatto perché si pubblicano contenuti di una durata media, riuscendo a raccontare quello che è il contesto, non limitandosi come su Instagram e TikTok a video da 15-30 secondi o un minuto in cui ci si limita a fare vedere l’azione e basta. È importante far vedere tutto quello che c’è attorno. Perché anche su Facebook e altri social il tempo medio di visualizzazione di un contenuto è molto più basso. Instagram e TikTok si possono usare per la loro istantaneità, ma al massimo raccontano la “persona”, non il karting in sé. La mia filosofia è di portare il karting su YouTube, mentre la persona “Davide Cugini” la porto su Instagram. Youtube per ora fa ancora la differenza. Poi magari un giorno arriverà un nuovo social di turno e diventerà il leader del momento, ma per ora la situazione è questa.

Obiettivi del canale di breve e medio termine?
Semplicemente portare contenuti sempre più di qualità e con la maggior costanza per restare il più possibile in contatto con il pubblico, con l’impegno di portare dei contenuti sempre più interessanti che possano portare un valore allo spettatore. Per intenderci non contenuti creati per fare visualizzazioni o iscritti, ma per trasmettere un messaggio o una conoscenza tecnica che ho imparato.

Detto tra noi, conta di più la fantasia o l’attrezzatura?
La fantasia al cento per cento! Spesso mi trovo limitato dall’attrezzatura perché comunque ho iniziato con una telecamera con schermo fisso che quando la usavo non potevo neanche vedermi mentre mi riprendevo, però in qualche modo mi sono sempre arrangiato. Se ci tieni davvero a creare un contenuto piuttosto riprovi la stessa inquadratura cinque volte…Se ci metti la passione, la creatività e la fantasia riesci sempre a creare qualcosa di nuovo. Anche con uno smartphone si può creare qualcosa di eccellente.

Consigli ad uno youtuber del karting agli inizi (anche sbagliati, nel caso tu non voglia alimentare la concorrenza)?
Semplicemente di essere sé stessi il più possibile, raccontando qualcosa a cui si crede davvero. Non guardare troppo i numeri e non essere troppo legati alle analisi di rendimento dei video, perché ti chiudono la mente. La priorità non deve essere sulle visualizzazioni e sui numeri, ma sul far passare il vero messaggio della vera natura di questo mondo, nel bene e nel male. Non bisogna infatti cercare di nascondere i difetti di questo mondo. Spesso anche io critico degli atteggiamenti che non mi piacciono di questo mondo, ma sempre in ottica costruttiva per migliorarlo. Consiglio di avere dunque un atteggiamento positivo in questo mondo trasmettendo la propria esperienza.

Domanda tecnica, dove consigli di montare la action camera: casco, radiatore o musetto?
Ci sono un sacco di modi per montarla. Io per abitudine e comodità la monto sul casco, ma è anche molto bella la ripresa dal radiatore. L’unica cosa che consiglio è di non usare l’adesivo sul radiatore perché scaldandosi può facilmente staccarsi (l’ideale è farsi una staffa in metallo). Non mi piace molto quella del musetto, perché si vede solo la strada e non i movimenti del pilota. Io ho sempre visto il video come uno strumento di apprendimento che insieme alle telemetrie danno molte informazioni da elaborare.

Molto interessante questa tua osservazione finale…Che attrezzature di base deve avere chi vuole cimentarsi nei video in pista?
Semplicemente una action camera, come una “Insta 360 go 2” o una “GoPro” e un cellullare (opzionale) che faccia foto e video. Poi vabbè, si possono sempre investire soldi in videocamere, luci, obiettivi, però quello che conta di più è il contenuto e la creatività, il messaggio che si vuole trasmettere, quella è la base, tutto il resto viene da sé!

Che strumenti usi per creare e montare i tuoi video?
Uso la suite di Adobe, un pacchetto di programmi che comprende Premiere Pro (con cui edito principalmente i video) e altri programmi come After Effects, Audition, Photoshop, Illustrator, tutte cose che se combinate permettono di lavorare davvero bene.

Siamo dell'idea che figure emergenti come quella di Davide possano alimentare e dare un senso alla passione dei tanti che si affacciano al mondo del kart e spesso non trovano validi interlocutori, o forse finiscono per lasciar perdere perchè tutto appare un po' troppo "difficile". Ci auguriamo che l'interesse intorno al nostro sport possa crescere insieme a chi come lui ha deciso di "metterci la faccia" :)


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