Per chi pensa che il Motorsport sia in qualche modo meritocratico, o se siete quelli che si arrabbiano “perché un ragazzino che conosco che va fortissimo ha finito i soldi”, la storia di Nyck De Vries potrebbe farvi arrabbiare parecchio. (F.M)
Se quando pensate ad un Olandese, imbattibile talento del volante, pensate a Max Verstappen, fate bene. Se però siete davvero appassionati di questo sport, pensando all’Olanda, non può non tornarvi alla mente anche Nyck. Il ragazzo (proprio così: ha appena fatto 27 anni: è ancora un ragazzo) ha avuto una carriera straordinaria nel karting ed è uno dei pochi professionisti nel Motorsport con un doppio titolo mondiale nelle classi monomarcia del karting.
Nel 2010 vince il suo primo titolo a Zuera con il Team Dino Chiesa e i telai Zanardi: quell'anno, prima ancora di conquistare il suo 1° titolo, viene segnalato come uno da tenere d'occhio dalla McLaren che lo iscrive al proprio Young Driver Program (più o meno come per Ugo Ugochukwu qualche mese fa..). Nel 2011 ha raddoppiato il titolo in KF1 (ora OK) e sembrava destinato ad un percorso dorato anche in monoposto. In effetti ha fatto molto bene anche appena passato in auto: ha vinto sia la Formula Renault Eurocup che la Formula Renault 2.0 Alps Series nel 2014. Ha poi ottenuto un sesto posto in GP3 con ART e ha avuto il momento più difficile quando, a fine 2016, il sostegno finanziario della McLaren è venuto a mancare: si sa come funzionano le "academy". È arrivato comunque in F2, ma con un team in seconda linea e ha iniziato a vincere solo quando è passato alla Prema Racing, dove ha avuto una vera seconda possibilità, nel 2018. Nel 2019, pronto per essere di nuovo in vetta, non ha deluso chi ha creduto in lui: De Vries ha infatti vinto 4 gare e agguantato il titolo.
Nonostante ciò, nessun salto automatico in F1 come invece successo ad altri campioni della GP2 tipo Pierre Gasly, Stoffel Vandoorne o George Russell. Ha avuto la sua possibilità come terza guida alla Mercedes - un'opportunità abbastanza 'virtuale' - ma è stato poi deviato in Formula E, dove indovinate un po’? Ha vinto il titolo al secondo anno ed è tuttora uno dei favoriti per il Bis. Qualcuno dice: alcuni piloti decidono di inseguire il sogno della F1 solo se è disponibile un posto in una squadra per cui abbia un senso guidare, e Nick può essere uno di questi. Nel frattempo, il tempo passa e nonostante sembri un adolescente, l'olandese ha ora un’età che qualcuno considera troppo ‘avanzata’ per la Formula 1, mentre è evidente a chiunque che su quella griglia piloti decisamente meno dotati hanno messo la firma. A fine 2021 dei rumors lo davano come possibile pilota Williams, che ha poi preferito il rientrante Albon con il poco convincente motivo che “Nyck è un ottimo pilota ma manca di esperienza”. Caso lampante di come siano una serie di ‘sliding doors’ spesso a dettare il cammino di un atleta verso il successo o verso quello che per alcuni è l’unico apice del Motorsport, la Formula 1, Nick è anche l’esempio di come le vittorie su auto di ogni tipo, a prescindere dalle argomentazioni di circostanza, siano la migliore risposta possibile sulle qualità di un pilota.
Nel 2010 vince il suo primo titolo a Zuera con il Team Dino Chiesa e i telai Zanardi: quell'anno, prima ancora di conquistare il suo 1° titolo, viene segnalato come uno da tenere d'occhio dalla McLaren che lo iscrive al proprio Young Driver Program (più o meno come per Ugo Ugochukwu qualche mese fa..). Nel 2011 ha raddoppiato il titolo in KF1 (ora OK) e sembrava destinato ad un percorso dorato anche in monoposto. In effetti ha fatto molto bene anche appena passato in auto: ha vinto sia la Formula Renault Eurocup che la Formula Renault 2.0 Alps Series nel 2014. Ha poi ottenuto un sesto posto in GP3 con ART e ha avuto il momento più difficile quando, a fine 2016, il sostegno finanziario della McLaren è venuto a mancare: si sa come funzionano le "academy". È arrivato comunque in F2, ma con un team in seconda linea e ha iniziato a vincere solo quando è passato alla Prema Racing, dove ha avuto una vera seconda possibilità, nel 2018. Nel 2019, pronto per essere di nuovo in vetta, non ha deluso chi ha creduto in lui: De Vries ha infatti vinto 4 gare e agguantato il titolo.
Nonostante ciò, nessun salto automatico in F1 come invece successo ad altri campioni della GP2 tipo Pierre Gasly, Stoffel Vandoorne o George Russell. Ha avuto la sua possibilità come terza guida alla Mercedes - un'opportunità abbastanza 'virtuale' - ma è stato poi deviato in Formula E, dove indovinate un po’? Ha vinto il titolo al secondo anno ed è tuttora uno dei favoriti per il Bis. Qualcuno dice: alcuni piloti decidono di inseguire il sogno della F1 solo se è disponibile un posto in una squadra per cui abbia un senso guidare, e Nick può essere uno di questi. Nel frattempo, il tempo passa e nonostante sembri un adolescente, l'olandese ha ora un’età che qualcuno considera troppo ‘avanzata’ per la Formula 1, mentre è evidente a chiunque che su quella griglia piloti decisamente meno dotati hanno messo la firma. A fine 2021 dei rumors lo davano come possibile pilota Williams, che ha poi preferito il rientrante Albon con il poco convincente motivo che “Nyck è un ottimo pilota ma manca di esperienza”. Caso lampante di come siano una serie di ‘sliding doors’ spesso a dettare il cammino di un atleta verso il successo o verso quello che per alcuni è l’unico apice del Motorsport, la Formula 1, Nick è anche l’esempio di come le vittorie su auto di ogni tipo, a prescindere dalle argomentazioni di circostanza, siano la migliore risposta possibile sulle qualità di un pilota.