In attesa degli appuntamenti titolati Fia karting e dopo aver assistito alle due gare WSK di Lonato ci siamo presi la libertà di analizzare la classe regina del karting, sempre più prestazionale.
Per spiegare esattamente cosa significa “massima espressione del karting” a un perfetto sconosciuto del paddock, forse basterebbe posizionarlo nei migliori posti a sedere proprio sul rettifilo principale poco prima della partenza di una gara KZ. Il livello di velocità, tecnica di guida, strategia e tenore agonistico prodotto non può che impressionare lo spettatore stampando nella mente l’esperienza vissuta da questa disciplina motoristica, tra le più accattivanti in assoluto.
Sono bastate due sole gare in questo 2022 per captare qualche segnale importante sul corso di questa stagione che si preannuncia come sempre agguerrita (gomme permettendo) ma ricca di nuove gerarchie pronte ad essere riscritte. Dopo il primo round, lo squadrone Sodikart sembrava beneficiare del pronostico della vigilia grazie a due vittorie su due gare (considerando anche il primo trofeo messo in palio da WSK). Un ingranaggio quello del team francese che si avvia a perfezionare il suo approccio a questi eventi scendendo in pista con più interpreti a disposizione a cominciare da Senna Van Walstijn ed Emilien Denner, due piloti che in poco tempo hanno guadagnato il ruolo di favoriti.
In queste due occasioni, sia l’olandese che il francese hanno risposto all’appello confermando il potenziale di cui dispongono e ben gestito dal team francese. Con il nuovo assetto del team, Sodikart sembra essere così tornata ai tempi d’oro di Anthony Abbasse e Bas Lammers.
Altra attenta considerazione riguarda il team Birel Art, anch’esso motorizzato TM Racing che rimane per tutti l’avversario più temibile. Se la prima gara della stagione non è stata favorevole al secondo appuntamento della Super Master Series, la Red Army è risultata competitiva con Pedro Hiltbrand e Giuseppe Palomba. Così pure Matteo Viganò (Lennox Racing), anche lui subito a podio.
Se tra i costruttori il duello attualmente sembra ristretto tra Birel Art e Sodi, tra gli antagonisti ci sono anche i privati di lusso che possono inserirsi in questa bagarre. Chi sorride più di tutti, almeno per ora, è Stan Pex con la sua SP Racing. L’olandese è riuscito a sorprendere un po’ tutti e soprattutto i piloti dei team ufficiali delle case costruttrici facendo valere il suo indiscutibile talento: vittoria ottenuta con costanza, pazienza e tecnica di guida. Utile anche osservare come Pex porti in alto l’unico telaio KR del lotto con la differenza della motorizzazione, ovvero il più competitivo TM Racing.
Anche David Trefilov, altro “ragazzo d’oro” della generazione di Denner e Van Walstijn, capace di farsi carico da solo della Maranello Kart, è tra quei piloti che possono ambire il podio, e non sarebbe la prima volta. Dati promettenti anche dal team CRG che ha lanciato segnali positivi con Viktor Gustavsson, sempre più a suo agio con il nuovo mezzo. Degna di nota anche le performance di Paavo Tonteri, Jeremy Iglesias e Alex Irlando.
S.C.
Foto: Fotocar13
Sono bastate due sole gare in questo 2022 per captare qualche segnale importante sul corso di questa stagione che si preannuncia come sempre agguerrita (gomme permettendo) ma ricca di nuove gerarchie pronte ad essere riscritte. Dopo il primo round, lo squadrone Sodikart sembrava beneficiare del pronostico della vigilia grazie a due vittorie su due gare (considerando anche il primo trofeo messo in palio da WSK). Un ingranaggio quello del team francese che si avvia a perfezionare il suo approccio a questi eventi scendendo in pista con più interpreti a disposizione a cominciare da Senna Van Walstijn ed Emilien Denner, due piloti che in poco tempo hanno guadagnato il ruolo di favoriti.
In queste due occasioni, sia l’olandese che il francese hanno risposto all’appello confermando il potenziale di cui dispongono e ben gestito dal team francese. Con il nuovo assetto del team, Sodikart sembra essere così tornata ai tempi d’oro di Anthony Abbasse e Bas Lammers.
Altra attenta considerazione riguarda il team Birel Art, anch’esso motorizzato TM Racing che rimane per tutti l’avversario più temibile. Se la prima gara della stagione non è stata favorevole al secondo appuntamento della Super Master Series, la Red Army è risultata competitiva con Pedro Hiltbrand e Giuseppe Palomba. Così pure Matteo Viganò (Lennox Racing), anche lui subito a podio.
Se tra i costruttori il duello attualmente sembra ristretto tra Birel Art e Sodi, tra gli antagonisti ci sono anche i privati di lusso che possono inserirsi in questa bagarre. Chi sorride più di tutti, almeno per ora, è Stan Pex con la sua SP Racing. L’olandese è riuscito a sorprendere un po’ tutti e soprattutto i piloti dei team ufficiali delle case costruttrici facendo valere il suo indiscutibile talento: vittoria ottenuta con costanza, pazienza e tecnica di guida. Utile anche osservare come Pex porti in alto l’unico telaio KR del lotto con la differenza della motorizzazione, ovvero il più competitivo TM Racing.
Anche David Trefilov, altro “ragazzo d’oro” della generazione di Denner e Van Walstijn, capace di farsi carico da solo della Maranello Kart, è tra quei piloti che possono ambire il podio, e non sarebbe la prima volta. Dati promettenti anche dal team CRG che ha lanciato segnali positivi con Viktor Gustavsson, sempre più a suo agio con il nuovo mezzo. Degna di nota anche le performance di Paavo Tonteri, Jeremy Iglesias e Alex Irlando.
S.C.
Foto: Fotocar13