Il campione della Formula 2 Oscar Piastri resterà in panchina nel 2022 dopo essere stato snobbato dalle squadre della massima serie. (by m. tremolada.)
Tre titoli in tre stagioni non sono bastati a Oscar Piastri per assicurarsi un sedile in Formula 1. Il pilota australiano è riuscito in un’impresa unica, quella di vincere tre titoli in altrettante stagioni, scalando la piramide che porta alla Formula 1 con una rapidità impressionante. Tuttavia le porte della massima serie non si sono aperte per il pupillo di Mark Webber, che nel 2022 resterà in panchina, ricoprendo il ruolo di terzo pilota Alpine, squadra di cui fa parte come pilota junior dal 2020.
Il percorso
Piastri approda nel karting internazionale nel 2014, chiudendo terzo nella IAME International Final in X30 Junior e correndo poi in Europa nelle due stagioni seguenti. Il debutto in monoposto arriva a dicembre 2016, con la partecipazione a tre prove della Formula 4 UAE 2016-17, dove conquista subito tre podi. Alla prima stagione completa nel British F4 è subito competitivo, mostrando una crescita impressionante nella seconda metà di stagione, che lo porta a chiudere in seconda posizione in classifica con sei successi. Il legame con il team Arden della famiglia Horner prosegue anche nella Formula Renault Eurocup la stagione seguente, dove chiude ottavo con tre podi.
È però nel 2019 che arriva il cambio di passo. La Formula Renault accoglie le nuove vetture di Formula Regional e Piastri con il team R-Ace GP si candida subito come uno dei principali contendenti al titolo, conquistando la doppietta nel secondo appuntamento di Silverstone. Nel finale di stagione Victor Martins e MP Motorsport tornano alla ribalta, ma l’australiano mantiene il sangue freddo e nell’ultimo appuntamento di Yas Marina riesce ad emergere vincitore dal duello con il pilota francese.
Subito dopo essersi assicurato il titolo vola a Valencia, dove impressiona gli uomini di Prema in un test privato, assicurandosi un sedile in Formula 3 con la squadra italiana e inaugurando un binomio di grande successo. Nonostante in qualifica non riesca a brillare, non riuscendo mai a conquistare la prima fila, Piastri mostra un’intelligenza e una visione di gara sorprendenti per un rookie, capitalizzando al massimo il proprio potenziale nel corso di una stagione atipica e concentrata tra luglio e settembre. Dopo il lockdown la serie affronta infatti nove weekend quasi consecutivi, con un livello molto alto e ben nove piloti in grado di vincere almeno una prova. Ancora una volta Piastri emerge dal confronto con Theo Pourchaire e Logan Sargeant soltanto nell’ultimo round del Mugello, al termine del quale i primi tre piloti in classifica sono separati da sole quattro lunghezze in una classifica cortissima.
Nel 2021 arriva il salto in Formula 2, sempre con il team Prema. Tanti circuiti nuovi, un format confusionario in cui 16 gare su 24 prevedono l’inversione della griglia e un compagno scomodo come Robert Shwartzman, vincitore del titolo in Formula 3 nel 2019 e protagonista di un’ottima stagione da rookie nel 2020. Piastri vince subito in Bahrain, poi conquista tre secondi posti, di cui due nelle Feature Race a Monaco e Baku. A Silverstone arriva la prima pole position, che gli mancava dal settembre 2019. In gara però non riesce a tenere il passo di Guanyu Zhou e Dan Ticktum, accontentandosi della terza posizione. Poco male, perché da quel momento Piastri è incontenibile, firmando cinque pole position consecutive e vincendo tutte le ultime quattro Feature Race della stagione, suggellando il titolo addirittura con una doppietta a Jeddah. Un dominio netto, a dispetto di un format che cerca di equiparare le prestazioni, rimescolando le carte in ogni corsa. Il titolo è ancora più sorprendente considerata la rapida ascesa che lo ha portato in tre anni dalla Formula Renault Eurocup alla Formula 2, dove ha messo alle proprie spalle piloti ben più esperti come Shwartzman, Zhou e Ticktum.
Alpine punta sull’esperienza
Nonostante questo ruolino di marcia, la Formula 1 ha snobbato Piastri, costringendolo ad un 2022 da spettatore. Alpine continua infatti a snobbare la propria Academy, di cui l’australiano fa parte dal 2020, preferendo il 40enne Fernando Alonso, ancora velocissimo e capace di grandi exploit come dimostrato a Losail, e sul concreto Esteban Ocon. Zhou, membro dell’Alpine Academy dal 2019, non ci ha pensato due volte prima di mollare la casa francese per approdare in Alfa Romeo, ben supportato dagli sponsor cinesi. Dopo aver vinto tutto il possibile nelle formule minori, Piastri ha invece deciso di rimanere come terzo pilota, in attesa che si apra qualche porta. Se Ocon è blindato in Alpine per altre tre stagioni, il contratto di Alonso scadrà alla fine del 2022, ma se il pilota spagnolo dovesse confermarsi sui livelli del 2021 è prevedibile un rinnovo.
Il percorso
Piastri approda nel karting internazionale nel 2014, chiudendo terzo nella IAME International Final in X30 Junior e correndo poi in Europa nelle due stagioni seguenti. Il debutto in monoposto arriva a dicembre 2016, con la partecipazione a tre prove della Formula 4 UAE 2016-17, dove conquista subito tre podi. Alla prima stagione completa nel British F4 è subito competitivo, mostrando una crescita impressionante nella seconda metà di stagione, che lo porta a chiudere in seconda posizione in classifica con sei successi. Il legame con il team Arden della famiglia Horner prosegue anche nella Formula Renault Eurocup la stagione seguente, dove chiude ottavo con tre podi.
È però nel 2019 che arriva il cambio di passo. La Formula Renault accoglie le nuove vetture di Formula Regional e Piastri con il team R-Ace GP si candida subito come uno dei principali contendenti al titolo, conquistando la doppietta nel secondo appuntamento di Silverstone. Nel finale di stagione Victor Martins e MP Motorsport tornano alla ribalta, ma l’australiano mantiene il sangue freddo e nell’ultimo appuntamento di Yas Marina riesce ad emergere vincitore dal duello con il pilota francese.
Subito dopo essersi assicurato il titolo vola a Valencia, dove impressiona gli uomini di Prema in un test privato, assicurandosi un sedile in Formula 3 con la squadra italiana e inaugurando un binomio di grande successo. Nonostante in qualifica non riesca a brillare, non riuscendo mai a conquistare la prima fila, Piastri mostra un’intelligenza e una visione di gara sorprendenti per un rookie, capitalizzando al massimo il proprio potenziale nel corso di una stagione atipica e concentrata tra luglio e settembre. Dopo il lockdown la serie affronta infatti nove weekend quasi consecutivi, con un livello molto alto e ben nove piloti in grado di vincere almeno una prova. Ancora una volta Piastri emerge dal confronto con Theo Pourchaire e Logan Sargeant soltanto nell’ultimo round del Mugello, al termine del quale i primi tre piloti in classifica sono separati da sole quattro lunghezze in una classifica cortissima.
Nel 2021 arriva il salto in Formula 2, sempre con il team Prema. Tanti circuiti nuovi, un format confusionario in cui 16 gare su 24 prevedono l’inversione della griglia e un compagno scomodo come Robert Shwartzman, vincitore del titolo in Formula 3 nel 2019 e protagonista di un’ottima stagione da rookie nel 2020. Piastri vince subito in Bahrain, poi conquista tre secondi posti, di cui due nelle Feature Race a Monaco e Baku. A Silverstone arriva la prima pole position, che gli mancava dal settembre 2019. In gara però non riesce a tenere il passo di Guanyu Zhou e Dan Ticktum, accontentandosi della terza posizione. Poco male, perché da quel momento Piastri è incontenibile, firmando cinque pole position consecutive e vincendo tutte le ultime quattro Feature Race della stagione, suggellando il titolo addirittura con una doppietta a Jeddah. Un dominio netto, a dispetto di un format che cerca di equiparare le prestazioni, rimescolando le carte in ogni corsa. Il titolo è ancora più sorprendente considerata la rapida ascesa che lo ha portato in tre anni dalla Formula Renault Eurocup alla Formula 2, dove ha messo alle proprie spalle piloti ben più esperti come Shwartzman, Zhou e Ticktum.
Alpine punta sull’esperienza
Nonostante questo ruolino di marcia, la Formula 1 ha snobbato Piastri, costringendolo ad un 2022 da spettatore. Alpine continua infatti a snobbare la propria Academy, di cui l’australiano fa parte dal 2020, preferendo il 40enne Fernando Alonso, ancora velocissimo e capace di grandi exploit come dimostrato a Losail, e sul concreto Esteban Ocon. Zhou, membro dell’Alpine Academy dal 2019, non ci ha pensato due volte prima di mollare la casa francese per approdare in Alfa Romeo, ben supportato dagli sponsor cinesi. Dopo aver vinto tutto il possibile nelle formule minori, Piastri ha invece deciso di rimanere come terzo pilota, in attesa che si apra qualche porta. Se Ocon è blindato in Alpine per altre tre stagioni, il contratto di Alonso scadrà alla fine del 2022, ma se il pilota spagnolo dovesse confermarsi sui livelli del 2021 è prevedibile un rinnovo.