Vincere il Campionato del Mondo di kart è il sogno di ogni kartista e unirsi alla lunga lista di piloti che hanno scritto la storia. Kean Nakamura Berta ha realizzzato questo sogno oltre a essere il primo pilota giapponese a conquistare l’ambito titolo iridato Fia Karting nel 2021 (J. Wade)
14enne, nato nel Regno Unito. Sua madre è giapponese e suo padre slovacco, questo giustifica il perché Kean mostra con orgoglio entrambe le bandiere nazionali sulla sua tuta. Ha iniziato ad appassionarsi di motori guardando le corse in TV e i suoi genitori alla fine hanno ceduto alle sue richieste portando Kean sui kart a noleggio in occasione del suo settimo compleanno. Un anno dopo inizia le gare nella classe Honda Cadet, assistito dal papà. Ora è Campione del Mondo Junior.
Come ci si sente ad essere il campione del mondo Junior FIA Karting?
Semplicemente stupefacente! Penso che sia il sogno di tutti potersi definire Campione del Mondo. Mi sento onorato di essere tra questi pochi eletti.
Quanto è stato importante per te vincere questo prestigioso titolo?
Questo titolo ha un valore speciale. Sono il primo pilota giapponese in assoluto a diventare campione del mondo di kart.
Parlaci un po’ del weekend a Campillos
Siamo stati sicuramente tra i più veloci nei giorni di test, eravamo fiduciosi. Ma poi abbiamo dovuto affrontare problemi con le gomme e molte cose non funzionavano in gara. Sfortunatamente, è continuato anche nel weekend del mondiale. Abbiamo faticato con il grip e non siamo riusciti a trovare il ritmo per lottare con la pista asciutta. Ho iniziato la settimana con una qualifica che non lasciava ben sperare… ho dato il massimo che potevo nelle manche. Fino a domenica quando ho rfealizzato che sarebbe stata una finale su pista bagnata. Immagino che fossero condizioni difficili per tutti lì. Il kart del leader della corsa [Freddie Slater] aveva il migliore set up, era impossibile stare con lui. Tuttavia, sapevo che il suo paraurti era sceso dopo il contatto con me all'inizio della gara, il che significava 5 secondi di penalità per lui. Una volta salito al secondo posto il divario tra me e lui era già enorme. Quindi ho rinunciato alla gestione delle gomme e ho semplicemente spinto più che potevo. Quando ho iniziato l'ultimo giro, ho pensato che avrei potuto avere ancora una possibilità. Sapevo di avere un vantaggio nell'ultimo settore. Al traguardo il distacco si è fermato a 4:74 secondi. Ce l’avevo fatta
Alla vigilia non potevi certo comparire tra i papabili alla vittoria finale. Nell’occasione eri un emerito sconosciuto. Ti aspettavi questo successo?
Non posso dire che me lo aspettassi, ma volevo davvero vincere. Sapevo di avere una possibilità. Purtroppo non sono riuscito a farmi conoscere prima a causa di un infortunio che mi ha costretto a stare fermo per tre mesi. Ho dovuto rinunciare al Campionato Europeo FIA, per me una tragedia… quindi sono stato molto felice di tornare in pista e mi sono concentrato solo sul Campionato del Mondo.
Subito dopo aver vinto il titolo iridato Junior, sei passato alla OK e hai vinto la Winter Cup. Come sei riuscito a ottenere questi progressi?
Dai miei genitori alle diverse persone che mi hanno assistito nel modo corretto, fisicamente e mentalmente.
Come riesci a conciliare le corse, gli studi e la preparazione?
Studio sempre sia in pista durante il giorno che in hotel. Spesso torno a casa dopo mezzanotte dall'Europa e vado a scuola appena possibile. È difficile, ma sto cercando di non rimanere indietro con le lezioni. Come pure non smetto di allenarmi per mantenermi in forma e aumentare la forza.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Spero di lottare costantemente per la vittoria. Come pure salire di nuovo sul gradino più alto del Mondiale. So quanto sia difficile, ma è il bello della sfida che mi permette di crescere.
Per fortuna ho incontrato alcune persone chiave in questi anni e sono stato supportato e gestito da professionisti. Devo davvero ringraziare tutti coloro che mi hanno supportato: Forza Racing, il mio meccanico Callum, il nostro preparatore GFR, il mio sponsor e manager e la mia famiglia.
Come ci si sente ad essere il campione del mondo Junior FIA Karting?
Semplicemente stupefacente! Penso che sia il sogno di tutti potersi definire Campione del Mondo. Mi sento onorato di essere tra questi pochi eletti.
Quanto è stato importante per te vincere questo prestigioso titolo?
Questo titolo ha un valore speciale. Sono il primo pilota giapponese in assoluto a diventare campione del mondo di kart.
Parlaci un po’ del weekend a Campillos
Siamo stati sicuramente tra i più veloci nei giorni di test, eravamo fiduciosi. Ma poi abbiamo dovuto affrontare problemi con le gomme e molte cose non funzionavano in gara. Sfortunatamente, è continuato anche nel weekend del mondiale. Abbiamo faticato con il grip e non siamo riusciti a trovare il ritmo per lottare con la pista asciutta. Ho iniziato la settimana con una qualifica che non lasciava ben sperare… ho dato il massimo che potevo nelle manche. Fino a domenica quando ho rfealizzato che sarebbe stata una finale su pista bagnata. Immagino che fossero condizioni difficili per tutti lì. Il kart del leader della corsa [Freddie Slater] aveva il migliore set up, era impossibile stare con lui. Tuttavia, sapevo che il suo paraurti era sceso dopo il contatto con me all'inizio della gara, il che significava 5 secondi di penalità per lui. Una volta salito al secondo posto il divario tra me e lui era già enorme. Quindi ho rinunciato alla gestione delle gomme e ho semplicemente spinto più che potevo. Quando ho iniziato l'ultimo giro, ho pensato che avrei potuto avere ancora una possibilità. Sapevo di avere un vantaggio nell'ultimo settore. Al traguardo il distacco si è fermato a 4:74 secondi. Ce l’avevo fatta
Alla vigilia non potevi certo comparire tra i papabili alla vittoria finale. Nell’occasione eri un emerito sconosciuto. Ti aspettavi questo successo?
Non posso dire che me lo aspettassi, ma volevo davvero vincere. Sapevo di avere una possibilità. Purtroppo non sono riuscito a farmi conoscere prima a causa di un infortunio che mi ha costretto a stare fermo per tre mesi. Ho dovuto rinunciare al Campionato Europeo FIA, per me una tragedia… quindi sono stato molto felice di tornare in pista e mi sono concentrato solo sul Campionato del Mondo.
Subito dopo aver vinto il titolo iridato Junior, sei passato alla OK e hai vinto la Winter Cup. Come sei riuscito a ottenere questi progressi?
Dai miei genitori alle diverse persone che mi hanno assistito nel modo corretto, fisicamente e mentalmente.
Come riesci a conciliare le corse, gli studi e la preparazione?
Studio sempre sia in pista durante il giorno che in hotel. Spesso torno a casa dopo mezzanotte dall'Europa e vado a scuola appena possibile. È difficile, ma sto cercando di non rimanere indietro con le lezioni. Come pure non smetto di allenarmi per mantenermi in forma e aumentare la forza.
Quali sono i tuoi prossimi obiettivi?
Spero di lottare costantemente per la vittoria. Come pure salire di nuovo sul gradino più alto del Mondiale. So quanto sia difficile, ma è il bello della sfida che mi permette di crescere.
Per fortuna ho incontrato alcune persone chiave in questi anni e sono stato supportato e gestito da professionisti. Devo davvero ringraziare tutti coloro che mi hanno supportato: Forza Racing, il mio meccanico Callum, il nostro preparatore GFR, il mio sponsor e manager e la mia famiglia.