Trofeo Margutti: in pista per Andrea 33 anni dopo

- Primo Piano
Da grande classica di inizio stagione, il Trofeo in memoria di Andrea Margutti ha cambiato pelle negli anni, anche a causa di un calendario sempre più fitto di gare. Ma non perde il suo smalto: anche quest'anno quasi 300 iscritti. (F.M.)

Non si disputa ormai da anni sullo storico tracciato di Parma (chiuso nel 2008), ma in un karting complesso ed evoluto come quello odierno, il Trofeo Margutti rimane una certezza di inizio stagione. 
Nei primi anni della sua storia, non dimentichiamolo, si trattava di una gara che apriva la stagione ufficiale e vedeva schierarsi al via il Top del karting Mondiale: se scorriamo l’Albo d’Oro del Trofeo troviamo diversi nomi che hanno poi fatto la storia della Formula 1 non solo tra i coetanei di Andrea (Trulli, Fisichella e altri, che di Andrea erano grandi amici..) ma anche in periodi successivi.
Le edizioni svolte prima alla pista 7 Laghi (dal 2009 al 2011) e successivamente a Lonato hanno permesso poi alla gara di mantenere il suo carattere di grande classica in un calendario che a causa dell’allungamento della stagione agonistica (si corre praticamente per 11 mesi e mezzo l’anno…) rischiava di essere fagocitata.
Se pensiamo alla Coppa dei Campioni di Jesolo o al Trofeo dei Campioni della pista d’Oro, per fare un esempio, sono gare che purtroppo non hanno resistito a fattori avversi come un calendario sempre più fitto o alla chiusura dell’impianto come è stato nel caso del Margutti - legato a doppio filo alla pista di Parma.

Andrea Margutti, il ricordo del suo meccanico Miliziano
Sono eventi che ti cambiano la vita ma che oltre al dolore per la tragedia, frutto di una fatalità di pochi secondi, lasciano un ricordo indelebile in chiunque abbia avuto modo di conoscerne il protagonista. Oggi Andrea Margutti è noto ai più per il celeberrimo trofeo che porta orgogliosamente il suo nome per la 33ma volta quest’anno e che ha unito generazioni di piloti ma fino a quel terribile giorno di Ottobre del 1989 era un giovane pilota, talentuoso e veloce come pochi:
«Io del 1989 mi ricordo il Mondiale di Saragozza, quello vinto da Jan Magnussen (papà di Kevin oggi pilota Haase n.d.r.) – ricorda con emozione Miliziano - Andrea era andato fortissimo fin dalle prove. Era 21esimo su 250 piloti, e a quell’epoca guarda che la Junior era una categoria veramente al Top ! Aveva corso benissimo nelle manche ma poi a causa di un problema alla bobina aveva perso posizioni per la finale... Poi ci si è messo di mezzo un incidente al via e i commissari che non lo hanno fatto ripartire. Io penso che senza quel terribile incidente che ce lo ha portato via avrebbe vinto qualcosa di importante molto presto.»

Storico preparatore Milanese, Miliziano era il meccanico personale di Andrea, lo seguiva come un figlio nelle gare in tutta Italia: «Andrea non si lamentava mai. Si adattava al mezzo, era velocissimo ma anche modesto. Io me lo ricordo come un ragazzo molto generoso. Una volta mi fece anche arrabbiare: eravamo ad Aci Sant’Antonio (la foto è quella in apertura di questo articolo, ricordo personale di Miliziano), una gara cittadina che facemmo quel mese di Agosto prima di andare in ferie insieme. Si dimenticò di dirmi che aveva finito i freni e dovette correre la finale praticamente senza freni, avendomelo detto mentre ormai eravamo in griglia pronti per partire!»

Della tragica fatalità, che sulla pista di Parma ha messo fine troppo presto alla vita e alla carriera di Andrea, Miliziano serba un ricordo lucidissimo: «Aveva appena finito il rodaggio e aveva fretta di iniziare a tirare. Si sa come sono i ragazzi. Voleva prendere la scia di Malandrucco che era in pista insieme a lui fra i numerosi piloti della 100 Nazionale che affollavano la sessione di libere. Gli feci segno di rallentare e di fare ancora un giro prima di iniziare a forzare, quindi eravamo tranquilli. In quel momento esatto Andrea si spostò all’interno del rettilineo di partenza per lasciare spazio ai piloti più veloci di passarlo, voltandosi leggermente. Poco avanti a lui un pilota con il kart che faticava a partire – probabilmente era ingolfato – e il meccanico occupavano la sede della pista. Fu una frazione di secondo: il meccanico si scansò e il kart davanti a lui rimase fermo piantato, Andrea prese le ruote di quel mezzo e si cappottò. Un incidente come se ne vedono tanti ma il destino fu spietato: con l’urto (probabilmente con il sedile) si ruppe la vena aorta, causando subito una grave emorragia interna. Arrivarono prima un’ambulanza e dopo un po’ l’elisoccorso ma non ci fu niente da fare: Andrea spirò poco dopo.»

Da questa tragedia sono trascorsi oltre trent’anni e fortunatamente qualcosa nel karting è cambiato. Un incidente come quello di Andrea, tra i più pericolosi in assoluto con i kart ovvero il tamponamento ad un mezzo fermo, vede un contesto diverso da quello del 1989: ora si indossa il paracostole (che probabilmente avrebbe evitato ad Andrea quelle tragiche conseguenze), i commissari di percorso sono sempre presenti fin dalle prove libere e – soprattutto – non si corre, né si prova, in assenza delle ambulanze. C'è ancora da lavorare come detto molte volte ma si è fatto molto e non possiamo ignorarlo.

In gara nel 2022
Venendo alla gara di domenica, le categorie al via sul circuito di Lonato saranno 5: Minikart, OKJ, KZ2, X30 Junior e X30 Senior con il record di piloti iscritti, come ormai consueto in questi anni, nella Mini.

Per seguire la gara in Live Streaming: http://www.trofeomargutti.com/

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