Il Campionato Europeo Fia Karting è ormai prossimo allo start con la prima prova OK/OKJ sul circuito di Portimao, una tappa quella portoghese che già in occasione del mondiale 2020 e, soprattutto, nella terza prova dell’europeo 2016 è risultata avvincente e imprevedibile.
Nella speranza che le condizioni meteo siano favorevoli, evitando così di assistere ad una manifestazione poco credibile per l’immagine del karting (così come accaduto al mondiale 2020 corsa con le rain per il maltempo), il kartodromo do Algarve è pronto a regalare emozioni, le stesse che abbiamo vissuto nel 2016 sempre in occasione della kermesse Continentale OK. Portimao ha sempre raccolto apprezzamenti e pareri entusiasti del paddock, sia per la location, sia per la conformazione, il layout e soprattutto il prestigio dell’impianto adiacente il circuito di F1.

Partendo dall’ultima competizione svolta a Portimao, il Campionato del Mondo 2020, il primo dell’era COVID-19, il primo senza pubblico e soprattutto con la variante pioggia al 100% protagonista. Edizione carica di significato che probabilmente ha avuto il merito di segnare il ritorno di Portimao nel circolo esclusivo delle piste FIA Karting. Nel 2020, come detto, fu la pioggia a farla da padrona creando qualche patema, con lo spaventoso incidente al via della finale OK che ha coinvolto Andrea Kimi Antonelli e Maya Weug. A tagliare per primo il traguardo è stato Callum Bradshaw, mentre nella Cadetti Freddie Slater fece la differenza, sempre su pista bagnata, duellando con Arvid Lindblad e aggiudicandosi il titolo iridato.
Così in questa ricorrenza nostalgica abbiamo di nuovo interpellato Callum Bradshaw per parlarci del mondiale vinto a Portimao
«Ricordo che eravamo veloci fin dall'inizi, soprattutto nei test sul bagnato, quindi ero fiducioso per la finale. Le sensazioni che ho vissuto con la squadra le ricorderò per sempre. Portimao è una pista difficile dove devi portare la maggior parte della velocità in curva e pensare alle uscite. Se realizzi questo sono sicuro che non c'è motivo per cui non puoi essere il più veloce. Certo, essere un pilota britannico, nelle gare bagnate, aiuta. Il nostro “meteo tipo” è noto per la pioggia. Ho corso molto sotto la pioggia in Inghilterra prima di venire all'estero, è noto che gli inglesi sono molto bravi sul bagnato e penso che sia vero, giudicando anche l’arrivo del mondiale 2020 con quattro piloti inglesi in top five!»

È nel 2016 che Portimao fece il suo ingresso nelle competizioni Cik Fia ospitando la terza prova dell’Europeo OK/OKJ, risultata ancora più avvincente grazie ai diversi protagonisti in lista per la vittoria del titolo.
Quella stagione oltre a Tom Joyner, vincitore della finale e Pedro Hiltbrand, che si aggiudicò il titolo continentale, brillava la stella di Marta Garcia, la spagnola che lasciò un segno indelebile grazie alle sue prestazioni, risultando altrettanto veloce dei suoi coetanei. Ha stampato dei tempi record in prova durante l’Europeo del 2016 e, ad oggi, è risulta ancora la ragazza più veloce del nuovo Millennio. A Portimao, oltre al miglior tempo in prova con 55”681, Marta Garcia brillò anche il sabato delle manche riuscendo a vincerne due su due, partendo così in pole nello schieramento della prefinale della domenica. Purtroppo, la spagnola non è riuscita a completare l’impresa terminando al quinto posto la prefinale e al quarto la finale, dietro Joyner, Hanley e Hiltbrand chiudendo l’Europeo al quarto posto. Un risultato comunque invidiabile, specie per l’intero weekend e anche l’intero corso del Campionato Europeo 2016.
Marta Garcia (pilota W Series): «Il weekend del 2016 me lo ricordo molto bene. Avevo fatto la pole position e avevo vinto anche entrambe le manche, restando in prima posizione. Ero veramente tanto tanto contenta di quello che avevo fatto, soprattutto perché era al Campionato Europeo e perché ero tra le uniche ragazze. Essere prima davanti a tutti i migliori era come dire “sono qui!”. Normalmente in questo sport non sempre si crede nelle ragazze e per questo ero veramente fiera di me e di aver dimostrato di essere la migliore. Dopo la pole position un mix di emozioni mi sono letteralmente piovute addosso. Mi è sempre piaciuta la pista fin dall’inizio, le curve sono tutte particolari e devi essere brava a interpretarle. La seconda curva penso sia una delle mie preferite in assoluto, ma in generale tutta la pista. Il terzo settore ha delle curve in sequenza bellissime e impegnative. Devi essere sempre al limite, e devi fare scorrere molto il tuo kart. Penso che non ci sia un vero e proprio segreto per andare forte ma più un insieme di molte cose. Di sicuro devi avere una guida molto pulita e scorrevole, le ultime due curve probabilmente sono un punto critico perché più le fai forte più andrai forte anche sul rettilineo poichè è molto lungo fino alla seconda curva. Una guida scorrevole penso sia la chiave di tutto.
Spero di tornare in pista per provare questi nuovi kart, mi piacciono molto e sono utili per allenarsi anche adesso. Probabilmente verrò a vedere qualche gara, magari della KZ. Guidare un KZ è davvero una cosa incredibile e le gare sono veramente dure. Sono passati molti anni ma ci sono tanti amici e persone, credo che mi servirebbe ritrovare un po' di velocità per essere di nuovo competitiva ma mi piacerebbe. Quando penso al karting, tutto mi torna in mente e ci sono davvero dei bellissimi momenti che porterò sempre con me, insieme alle persone. Amo molto la pista di Portimao ad ogni modo, posso dire che sia una delle mie preferite insieme a Lonato o anche Kristianstad mi piaceva tanto».

Partendo dall’ultima competizione svolta a Portimao, il Campionato del Mondo 2020, il primo dell’era COVID-19, il primo senza pubblico e soprattutto con la variante pioggia al 100% protagonista. Edizione carica di significato che probabilmente ha avuto il merito di segnare il ritorno di Portimao nel circolo esclusivo delle piste FIA Karting. Nel 2020, come detto, fu la pioggia a farla da padrona creando qualche patema, con lo spaventoso incidente al via della finale OK che ha coinvolto Andrea Kimi Antonelli e Maya Weug. A tagliare per primo il traguardo è stato Callum Bradshaw, mentre nella Cadetti Freddie Slater fece la differenza, sempre su pista bagnata, duellando con Arvid Lindblad e aggiudicandosi il titolo iridato.
Così in questa ricorrenza nostalgica abbiamo di nuovo interpellato Callum Bradshaw per parlarci del mondiale vinto a Portimao
«Ricordo che eravamo veloci fin dall'inizi, soprattutto nei test sul bagnato, quindi ero fiducioso per la finale. Le sensazioni che ho vissuto con la squadra le ricorderò per sempre. Portimao è una pista difficile dove devi portare la maggior parte della velocità in curva e pensare alle uscite. Se realizzi questo sono sicuro che non c'è motivo per cui non puoi essere il più veloce. Certo, essere un pilota britannico, nelle gare bagnate, aiuta. Il nostro “meteo tipo” è noto per la pioggia. Ho corso molto sotto la pioggia in Inghilterra prima di venire all'estero, è noto che gli inglesi sono molto bravi sul bagnato e penso che sia vero, giudicando anche l’arrivo del mondiale 2020 con quattro piloti inglesi in top five!»

È nel 2016 che Portimao fece il suo ingresso nelle competizioni Cik Fia ospitando la terza prova dell’Europeo OK/OKJ, risultata ancora più avvincente grazie ai diversi protagonisti in lista per la vittoria del titolo.
Quella stagione oltre a Tom Joyner, vincitore della finale e Pedro Hiltbrand, che si aggiudicò il titolo continentale, brillava la stella di Marta Garcia, la spagnola che lasciò un segno indelebile grazie alle sue prestazioni, risultando altrettanto veloce dei suoi coetanei. Ha stampato dei tempi record in prova durante l’Europeo del 2016 e, ad oggi, è risulta ancora la ragazza più veloce del nuovo Millennio. A Portimao, oltre al miglior tempo in prova con 55”681, Marta Garcia brillò anche il sabato delle manche riuscendo a vincerne due su due, partendo così in pole nello schieramento della prefinale della domenica. Purtroppo, la spagnola non è riuscita a completare l’impresa terminando al quinto posto la prefinale e al quarto la finale, dietro Joyner, Hanley e Hiltbrand chiudendo l’Europeo al quarto posto. Un risultato comunque invidiabile, specie per l’intero weekend e anche l’intero corso del Campionato Europeo 2016.
Marta Garcia (pilota W Series): «Il weekend del 2016 me lo ricordo molto bene. Avevo fatto la pole position e avevo vinto anche entrambe le manche, restando in prima posizione. Ero veramente tanto tanto contenta di quello che avevo fatto, soprattutto perché era al Campionato Europeo e perché ero tra le uniche ragazze. Essere prima davanti a tutti i migliori era come dire “sono qui!”. Normalmente in questo sport non sempre si crede nelle ragazze e per questo ero veramente fiera di me e di aver dimostrato di essere la migliore. Dopo la pole position un mix di emozioni mi sono letteralmente piovute addosso. Mi è sempre piaciuta la pista fin dall’inizio, le curve sono tutte particolari e devi essere brava a interpretarle. La seconda curva penso sia una delle mie preferite in assoluto, ma in generale tutta la pista. Il terzo settore ha delle curve in sequenza bellissime e impegnative. Devi essere sempre al limite, e devi fare scorrere molto il tuo kart. Penso che non ci sia un vero e proprio segreto per andare forte ma più un insieme di molte cose. Di sicuro devi avere una guida molto pulita e scorrevole, le ultime due curve probabilmente sono un punto critico perché più le fai forte più andrai forte anche sul rettilineo poichè è molto lungo fino alla seconda curva. Una guida scorrevole penso sia la chiave di tutto.
Spero di tornare in pista per provare questi nuovi kart, mi piacciono molto e sono utili per allenarsi anche adesso. Probabilmente verrò a vedere qualche gara, magari della KZ. Guidare un KZ è davvero una cosa incredibile e le gare sono veramente dure. Sono passati molti anni ma ci sono tanti amici e persone, credo che mi servirebbe ritrovare un po' di velocità per essere di nuovo competitiva ma mi piacerebbe. Quando penso al karting, tutto mi torna in mente e ci sono davvero dei bellissimi momenti che porterò sempre con me, insieme alle persone. Amo molto la pista di Portimao ad ogni modo, posso dire che sia una delle mie preferite insieme a Lonato o anche Kristianstad mi piaceva tanto».
S.Corradengo
Foto: FIA Karting/Archivio Vroom