D'Antinone domina la prima prova della KFA100cc

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Il 40enne Monzese si impone nella gara di apertura, corsa sul tecnico tracciato di Viverone. Una pista 'old style', decisamente più adatta a questi mezzi rispetto ai nuovi e velocissimi circuiti.

Le qualifiche si sono aperte con la pole position di Augusto D’Antinone (su telaio Haase) che ha distaccato di un decimo e mezzo Alberto Barbi, seguito da Andrea Paccagnini e Simone Aprile, tutti nel giro di tre decimi. In prefinale D’Antinone ha creato un vuoto dietro di sé di sette secondi, seguito da Paccagnini che ha guadagnato una posizione su Barbi che avuto problemi in partenza, a sua volta seguito da Aprile. In Finale la pista si è ancora più gommata e i tempi sul giro sono scesi di alcuni decimi. Anche i questo caso, come in prefinale, D’Antinone ha dominato la gara, sebbene meno marcatamente con un Paccagnini in ottima forma, seguito da Barbi. Peccato per Aprile uscito a metà gara per problemi tecnici. La maggior parte dei piloti in gara nasce agonisticamente con questa cilindrata. Come detto più volte, i vecchi 100cc sono motori abbastanza semplici, sebbene siano molto delicati. Essenziale in questi casi è avere un buon preparatore, come per esempio lo storico Villa. Il fatto di non avere il limitatore e l’avviamento elettrico ovviamente è uno dei fattori che più salta all’occhio (e all’orecchio) di chi osserva in pista questi kart. Il limitatore “limita”, ci spiega Villa, “in questa categoria i kart sono liberi come una volta, c’è più apertura di mente”. Secondo il famoso preparatore avere un kart con il limitatore blocca molto il divertimento e la libertà di esprimersi del pilota e del preparatore. Il suono di questi kart agli alti regimi infatti è veramente spaziale! I motori si consumeranno anche più in fretta, ma i costi di ricambio sono notevolmente più bassi rispetto ai moderni 125 cc. Ovviamente senza limitatore bisogna stare molto attenti alla carburazione agli alti regimi, come ci hanno spiegato alcuni piloti. Inoltre non avere l’avviamento elettrico riduce costi, pesi e problemi di rotture. Come diceva Henry Ford “tutto quello che non c’è, non si rompe” ed è questa la filosofia di questa categoria (sebbene la comodità ne risenti un poco, soprattutto per chi spinge il kart con una certa età)! I grandi campioni sono nati tutti con questi kart 'economici', si pensi a Senna, Hamilton, Trulli, Fisichella, Ardigò, Alonso, Rosberg, Raganelli. Ovviamente la pista di Viverone è una pista “old style” e ci siamo interrogati su cosa succederebbe a far correre questi kart su piste larghe e con rettilinei lunghi come Franciacorta e Sarno. Molti ci hanno risposto che questi kart dovrebbero girare solo su piste vecchio stile come Pomposa e Jesolo, al massimo Lonato. Essendo raffreddati ad aria, su piste che girano molto “in alto” questi kart subirebbero troppo lo sforzo. Certo si potrebbe provare a correre anche in quelle piste, ma il rischio rimarrebbe…A Sarno si arriverebbe anche a 20.000 giri: dopo una giornata piste così bisognerebbe rifare tutto il motore! Per questo molti pensano che non avrebbe senso correre in queste piste con questi kart. Kart di epoche diverse dovrebbero correre su piste di epoche diverse. Anche i vecchi telai inoltre non riescono a lavorare bene in curve larghe come quelle dei nuovi kartodromi, pensati soprattutto ormai per la classe regina KZ.
 

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