Meglio tardi che mai

- Editoriale
La Fia sembra intenzionata ad attivare una politica promozionale ponendo maggiore attenzione al movimento amatoriale invece che solo a quello professionistico, ben rappresentato tra l’altro dal palcoscenico internazionale con il Campionato Europeo e il Mondiale. Ma per conseguire lo scopo c’è da rivalutare, ovviamente, il progetto ‘Original Karting’ e renderlo appetibile al movimento amatoriale. Riuscirà nell’intento?

La notizia è di quelle che fanno rumore, solo perché dopo così tanto tempo era difficile anche solo immaginarlo... Meglio tardi che mai, certo, e il progetto di cui abbiamo raccolto dei frammenti chiacchierando del più e del meno con alcuni personaggi del comparto è a dir poco ambizioso e, comunque, se dovesse concretizzarsi non sarà una passeggiata. 

Da quello che abbiamo intuito l’intenzione della Fia è di promuovere una soluzione motoristica finalizzata a semplificare l’approccio al kart da competizione e, soprattutto, ad abbassare sensibilmente i costi, che tradotto significherebbe investire di nuovo sul movimento regionale e nazionale da qui ai prossimi due-tre anni. Ovviamente per attuare questa rivoluzione si dovrà in primis intervenire sulla motorizzazione OK: renderla più appetibile a livello nazionale e allo stesso tempo riorganizzare e rendere partecipi i trofei di marca per non ripetere l’errore fatto in occasione dell’omologa del famigerato KF quando, per obbligare la vendita del nuovo Presa diretta 125cc, si troncò di netto la produzione e la commercializzazione del 100 ICA e FA. Perché, ricordiamolo, il TaG fiore all’occhiello dei Trofei di Marca in questi anni di... transizione ha comunque tenuto in piedi il movimento amatoriale, grazie soprattutto alla promozione adottata dalle rispettive case costruttrici che di fatto ne hanno favorito la diffusione. 
Ripartire dalla base regionale/nazionale fino al vertice delle competizioni internazionali è lo scopo prefissato. Vivaddio! Annullare quel divario che si è creato dopo l’avvento del KF (2007) e, per mancanza di una politica promozionale adeguata ha continuato a persistere anche con l’entrata della nuova motorizzazione avvenuta nel 2016, si presenta come un’impresa colossale per il nostro settore. (leggi anche...)

Sebbene nata sotto i migliori auspici, l’OK, come ben sappiamo, non è riuscita a decollare, e certo non per errori progettuali. Dare seguito alla motorizzazione OK, progettata proprio per ripresentare quelle caratteristiche tipiche dei propulsori 100cc. sebbene con la cilindrata a 125cc, è il primo tassello da cui partire. L’OK è un propulsore potente (in alcuni tracciati quanto il più quotato KZ), ma per questo anche più complicato da gestire e quindi più esoso. È facile immaginare che per avvicinare il motore OK al modello FA dei bei tempi si dovrà togliere la valvola e intervenire sul carburatore, la compressione e il numero dei giri... e, così facendo, dovrebbe mantenere lo stesso le prestazioni che lo hanno contraddistinto, tenendo testa agli attuali Tag. 

L’OKJ, invece, proprio perché non presenta delle criticità a livello promozionale per prestazioni e affidabilità meglio si presta a questa iniziativa a livello nazionale e non ha certo bisogno di particolari ritocchi. Anche se il modello Tag (un unico motore limitato a seconda della categoria Rotax docet) è comunque una soluzione da non scartare, anzi benvenga per tutto il movimento dei praticanti, perché così facendo tornerebbe in auge anche il mercato dell’usato.

Un’iniziativa questa che dovrebbe avviare il suo percorso già dall’omologazione motori di fine anno (2023-2028). Ovviamente anche il regolamento sportivo andrà rivisto per permettere ai piloti più meritevoli, classifica nazionale alla mano, di beneficiare di ulteriori stimoli come la partecipazione all’evento clou della stagione (World Cup ) sotto l’egida della Fia. Così come già approntato in occasione del Mondiale di Le Mans del prossimo 4 Settembre a cui potranno prendere parte quei piloti della KZ2 nazionale (KZN), la categoria che ben rappresenta il movimento amatoriale da sempre. 
Insomma, un progetto ambizioso, che permetterebbe di incrementare il vivaio nazionale, come pure valorizzare il ricambio generazionale. 

Le intenzioni della Fia così come percepite da radio box lasciano intendere che si sta avviando un nuovo corso: riavvicinare la massa al karting da competizione, da sempre manifesto di Vroom, e non possiamo che rallegrarci per quanto carpito. Ma situazioni da correggere per rimettere nel giusto binario una disciplina motoristica tra le più accattivanti e propedeutiche all’automobilismo ce ne sono diverse... e la Fia dovrebbe saperlo. 

Intanto, tra le migliorie da apportare, c’è sicuramente quella tuttora discutibile dell’applicazione del paraurti anteriore sganciabile, promosso come deterrente al contatto. 
E comunque passi per la Mini e la Junior (sfortunatamente quanto accaduto a Zuera in occasione della seconda prova dell'Europeo la soluzione si conferma tuttora inappropriata: non risolve il problema della sicurezza), è ancora meno attinente per le categorie top come la OK e la KZ, le sole che possono trasmettere il giusto feeling con gli appassionati grazie alla loro predisposizione, piloti e mezzi, a produrre spettacolo. 

Non ci resta che attendere un’ulteriore segnale. 
Vi terremo informati
 

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