Genk Story, la pista belga è davvero la “Home of Champions”

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Il Campionato Europeo KZ e KZ2 inizia a Genk, la pista che probabilmente più di ogni altra ha sempre espresso al massimo i valori del 125 a marce.

Anche la classe regina è pronta a scendere in pista. Seppur con la formula di due sole gare – poco gradita dal comparto – per definire i nuovi Campioni d’Europa.

La pista di Genk è la più accattivante per la KZ e il calendario delle tante competizioni disputate su questo tracciato situato nelle Fiandre e la storia che ci ha lasciato tanti riferimenti importanti ce lo conferma.

Matteo Viganò è tra quelli che a Genk ha lasciato il segno: tre successi di fila dal 2016 al 2018. Il pilota oggi in forza alla Lennox Racing ha sempre dimostrato di poter fare la differenza su questo tracciato riuscendo a interpretarlo magistralmente. Se il 2016 e 2017 avevano significato vittoria al Campionato Europeo, nel 2018 Matteo Viganò riuscì a togliersi lo sfizio di portare a casa il primo titolo FIA Karting. In quel weekend, infatti, Genk tornò ad ospitare il Campionato del Mondo compresa l’allora KZ2 International Super Cup. In quell’anno, ancora da pilota ufficiale Tony Kart, Viganò tirò fuori dal cilindro la cavalcata perfetta fatta dalla pole position assoluta del venerdì, la pole position per la finale al termine delle sei heats di cui cinque vinte e ovviamente dal dominio della finalissima con più di un secondo di gap da Daniel Bray e cinque secondi e mezzo su David Vidales.



Matteo Viganò: «Sono sincero e dico che probabilmente non è nemmeno la mia pista preferita. Tuttavia a Genk devi guidare bene anche perché è sempre stata molto scivolosa dunque è importante essere ancor più puliti del solito a livello di guida. Ho vinto qui tre volte ma forse è un caso, del 2018 mi ricordo tante cose ma tre le altre ricordo che avevo tanta pressione su di me. Ho vinto tutte le manche quel weekend e non volevo sfigurare proprio in finale. Ero sotto pressione ma mi sono concentrato più che potevo per non commettere errori. Per quest’anno le aspettative sono buone, anche alla luce dello scorso anno dove potevamo vincere tutto, il calendario non è male. Speriamo che il meteo sia favorevole a Genk e Le Mans per il Mondiale».

Quell’anno, oltre a Viganò ci furono lacrime di gioia in KZ per l’ormai ex pilota Patrik Hajek, portacolori Kosmic e Campione del Mondo a Genk. Percorso quasi simile a quello del collega della KZ2 ad eccezione della pole position assoluta, messa a segno da Federer. Dalle manche in poi, tuttavia, Hajek fece la differenza vincendo tutte le manche e rendendosi imprendibile in finale con 23 giri percorsi con la cadenza di un orologio e quasi due secondi di vantaggio sull’idolo locale Rick Dreezen all’ultima grande apparizione nel karting internazionale guidato.



Andando sette anni indietro, il pubblico di Genk di certo ricorderà la giornata in cui il Belgio si prese quasi tutto il palcoscenico del Campionato del Mondo con una doppietta, belga per l’appunto, storica con Jonathan Thonon primo e Yannick De Brabander secondo. Weekend che finì negli annali con il duello epico dal primo all’ultimo giro che comprese anche Lammers e Forè per poi sfociare nel duello tra “fratelli coltelli” negli ultimi nove giri di gara, risolti dalla rimonta di Thonon, attardatosi dopo un contatto nei primi giri, e dal sorpasso all’ultimo giro di quest’ultimo, valido per eleggersi Campione del Mondo in casa propria per la quarta volta, il quinto titolo mondiale negli ultimi cinque anni per la CRG. Mossa studiata e molto “cinematografica” quella del Belga in bagarre per tutta la gara anche con Forè. Nell’ultimo giro, De Brabander ha pensato a coprirsi dall’eventuale attacco di Thonon che ha ben interpretato il pensiero del connazionale in testa alla corsa riuscendo così a filare più veloce alla chicane a due curve dal traguardo per beffare De Brabander sfruttando anche il cordolo.

Ancora Thonon protagonista qualche anno dopo, nel 2013, quando nella prima tappa del Campionato Europeo fu costretto ad arrendersi al nuovo che oggi come allora avanzava ovvero Max Verstappen. Vittoria di spessore quella del Campione del Mondo F1 attuale con quasi due secondi di vantaggio sul rivale in quella che, proprio come Spa-Francorchamps oggi, poteva considerarsi come la gara di casa.

S.C.
Foto: Vroom Archive





 

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