Kristianstad rimette in gioco gli inseguitori. Franciacorta decisiva per una delle migliori stagioni degli ultimi anni.
Se dovessimo prendere un perfetto sconosciuto del karting e provare a spiegargli cosa sono le gare titolate, di sicuro non sarebbe semplice ma il 2022 potrebbe di certo aiutare. Dal Portogallo alla Svezia, passando per la Spagna, tre tappe che hanno lasciato tutti col fiato sospeso regalandoci temi e vincitori diversi, riflessioni e spunti interessanti sia sulla OK Junior che sulla Senior.
Se è stato impossibile annoiarsi con una stagione come quella in corso, con dei talenti così è altrettanto impossibile fare pronostici, ora più che mai. Sia nella Senior che nella Junior i leader di classifica non sono cambiati, ma si sono ridotti di parecchio i margini dei primi, schiaccianti solo sette giorni fa e ora “magicamente” ridotti al minimo in vista di un finale al cardiopalma in Italia.
Partendo dalla Senior, Joe Turney può dormire ancora sonni tranquilli, ma fino ad un certo punto. L’inglese non è riuscito a brillare in Svezia, non trovando mai quella chiave di lettura che, per esempio in Spagna, l’aveva portato al dominio facile nell’arco del weekend. Il capoclassifica è mancato all’appello, lasciando spazio a due nomi che si apprestano a diventare “nomi forti” come quelli di Nakamura-Berta e Powell. In quest’ordine il duo nipponico-giamaicano segue da vicino Turney in classifica, specialmente Nakamura-Berta con soli nove punti in meno da recuperare. Punti che per la gioia di Turney si sono fermati lì, grazie al passo e alla determinazione migliore di Powell, in grado di portare via la vittoria al compagno di marca sul più bello. Difficile dire oggi se la vittoria mancata di
Nakamura-Berta peserà a fine Campionato ma di certo, almeno per adesso, ha limitato i danni per Turney.
Lo spettacolo ancora più puro è firmato Junior, ad ogni modo. La categoria che, purtroppo e troppo spesso, viene appellata come pericolosa e “immatura”, a Kristiastad ha dato prova di poter essere tanto e tanto di più. Anatoly Khavalkin è valso da solo il prezzo del biglietto o le ore passate davanti allo streaming. Definizione forte? No, perchè parlano i fatti, la pole position di gruppo, le quattro vittorie su cinque manche, la forza di recuperare dopo la partenza infelice della finale e il dominio della corsa chiusa in solitaria con le braccia al cielo. Tutto perfetto per il pilota russo, che vede premiate la sua forza di volontà e quella mentale. Quando finirà l’Europeo OKJ, in tutti i casi, andrà ricordato che Khavalkin dopo il secondo posto in Portogallo, è stato costretto per motivi burocratici (inerenti anche al periodo storico) a dover saltare la trasferta di Zuera per problemi di visto. Uno zero che poteva pesare in classifica e invece è stato totalmente spazzato via rischiando di essere addirittura ribaltato quando a metà gara Khavalkin si trovava virtualmente leader della classifica generale. Impensabile ma altrettanto emozionante. Proprio come Turney, anche l’uomo del momento Nathan Tye è incappato in quello che in gergo si chiama “fine settimana storto”, poco competitivo e soprattutto in seria difficoltà con il traffico della finale che ha costretto l’inglese all’ottavo posto.
Quattro punti tra Tye e Khavalkin da giocarsi tutti all’ultima gara disponibile.
Franciacorta, la prima presenza è già decisiva
Quando Franciacorta è stata ufficializzata in calendario di certo non poteva augurarsi di meglio alla prima presenza in assoluto nel panorama FIA Karting. Sarà un prima volta decisiva per entrambe le categorie con tutti gli scenari aperti, un weekend che ricorderemo e che ci apprestiamo a vivere. Durante la Winter Series RGMMC, il circuito italiano aveva già manifestato di poter regalare grandi gare e grandi colpi di scena, per il layout e per le possibilità di sorpasso che andranno create anche nei punti più impensabili. Proprio la Junior in quell’occasione si dimostrò molto combattuta con un fine
settimana dominato da Khavalkin, poi rimasto coinvolto in un contatto di gara, per poi chiudere con la vittoria all’ultimo respiro di Gladysz abile a sorpassare all’ultimo tornante dell’ultimo giro.
Appuntamento tra un mese esatto sul circuito Bresciano per il gran finale.
Se è stato impossibile annoiarsi con una stagione come quella in corso, con dei talenti così è altrettanto impossibile fare pronostici, ora più che mai. Sia nella Senior che nella Junior i leader di classifica non sono cambiati, ma si sono ridotti di parecchio i margini dei primi, schiaccianti solo sette giorni fa e ora “magicamente” ridotti al minimo in vista di un finale al cardiopalma in Italia.
Partendo dalla Senior, Joe Turney può dormire ancora sonni tranquilli, ma fino ad un certo punto. L’inglese non è riuscito a brillare in Svezia, non trovando mai quella chiave di lettura che, per esempio in Spagna, l’aveva portato al dominio facile nell’arco del weekend. Il capoclassifica è mancato all’appello, lasciando spazio a due nomi che si apprestano a diventare “nomi forti” come quelli di Nakamura-Berta e Powell. In quest’ordine il duo nipponico-giamaicano segue da vicino Turney in classifica, specialmente Nakamura-Berta con soli nove punti in meno da recuperare. Punti che per la gioia di Turney si sono fermati lì, grazie al passo e alla determinazione migliore di Powell, in grado di portare via la vittoria al compagno di marca sul più bello. Difficile dire oggi se la vittoria mancata di
Nakamura-Berta peserà a fine Campionato ma di certo, almeno per adesso, ha limitato i danni per Turney.
Lo spettacolo ancora più puro è firmato Junior, ad ogni modo. La categoria che, purtroppo e troppo spesso, viene appellata come pericolosa e “immatura”, a Kristiastad ha dato prova di poter essere tanto e tanto di più. Anatoly Khavalkin è valso da solo il prezzo del biglietto o le ore passate davanti allo streaming. Definizione forte? No, perchè parlano i fatti, la pole position di gruppo, le quattro vittorie su cinque manche, la forza di recuperare dopo la partenza infelice della finale e il dominio della corsa chiusa in solitaria con le braccia al cielo. Tutto perfetto per il pilota russo, che vede premiate la sua forza di volontà e quella mentale. Quando finirà l’Europeo OKJ, in tutti i casi, andrà ricordato che Khavalkin dopo il secondo posto in Portogallo, è stato costretto per motivi burocratici (inerenti anche al periodo storico) a dover saltare la trasferta di Zuera per problemi di visto. Uno zero che poteva pesare in classifica e invece è stato totalmente spazzato via rischiando di essere addirittura ribaltato quando a metà gara Khavalkin si trovava virtualmente leader della classifica generale. Impensabile ma altrettanto emozionante. Proprio come Turney, anche l’uomo del momento Nathan Tye è incappato in quello che in gergo si chiama “fine settimana storto”, poco competitivo e soprattutto in seria difficoltà con il traffico della finale che ha costretto l’inglese all’ottavo posto.
Quattro punti tra Tye e Khavalkin da giocarsi tutti all’ultima gara disponibile.
Franciacorta, la prima presenza è già decisiva
Quando Franciacorta è stata ufficializzata in calendario di certo non poteva augurarsi di meglio alla prima presenza in assoluto nel panorama FIA Karting. Sarà un prima volta decisiva per entrambe le categorie con tutti gli scenari aperti, un weekend che ricorderemo e che ci apprestiamo a vivere. Durante la Winter Series RGMMC, il circuito italiano aveva già manifestato di poter regalare grandi gare e grandi colpi di scena, per il layout e per le possibilità di sorpasso che andranno create anche nei punti più impensabili. Proprio la Junior in quell’occasione si dimostrò molto combattuta con un fine
settimana dominato da Khavalkin, poi rimasto coinvolto in un contatto di gara, per poi chiudere con la vittoria all’ultimo respiro di Gladysz abile a sorpassare all’ultimo tornante dell’ultimo giro.
Appuntamento tra un mese esatto sul circuito Bresciano per il gran finale.
S.C.
Foto: FIA Karting Media