Minì e Antonelli sono le due promesse del ritorno Italiano in Formula 1. Impegnati rispettivamente nella Formula Regional by Alpine e in Formula 4, i due piloti italiani hanno mostrato tutto il proprio talento nelle prime gare della stagione, ma hanno anche commesso qualche errore di troppo. Cosa aspettarci dai due giovani Italiani, in base alla loro storia. (M.T.)
Stagione cruciale per Minì
La stagione 2022 si prospetta come una delle più importanti della carriera di Gabriele Minì. Dopo i successi nel karting, il pilota di Marineo ha velocemente preso le misure con le monoposto, vincendo al debutto il titolo nella Formula 4 Italia. Passato alla Formula Regional by Alpine, Minì non è mai stato in grado di eguagliare il passo del compagno di squadra Gregoire Saucy, che ha vinto il campionato al termine della stagione, perdendo anche il titolo rookie contro Isack Hadjar.
Per Minì dunque la stagione sarà fondamentale, perché dovrà mandare un messaggio importante al proprio manager Nicolas Todt, a capo di All Road Management. L’errore commesso nella corsa inaugurale di Monza, in cui ha tamponato Dino Beganovic alla ripartenza dopo il regime di safety car, è forse indice proprio della pressione a cui è sottoposto, ma il dominio mostrato a Imola ha comunque riportato alla luce tutto il suo talento. La recente gara del Paul Ricard ha confermato Minì tra i protagonisti, con la vittoria di Gara 2 in cui ha regolato con autorevolezza il Leader del campionato Beganovic (poi escluso dalla classifica finale per non conformità tecniche) alle sue spalle. In un Campionato ancora apertissimi, il Siciliano segue Beganovic (147 pt) con 102 punti.
Antonelli sotto pressione
Anche Andrea Kimi Antonelli è sottoposto ad una grande pressione nel 2022. Anche il pilota bolognese è reduce da una brillante carriera nel karting internazionale ed ha dimostrato fin da subito di avere un grande potenziale anche in monoposto, brillando nelle poche apparizioni del 2021. Quest’anno Antonelli si è subito imposto nel campionato tedesco, in cui ha vinto due delle tre gare dell’appuntamento inaugurale. Ma la sua stagione prioritaria sarà nella serie italiana. Nella prima tappa di Imola ha conquistato la pole position nel Q1, dominando poi la prima metà di gara 1. Un guasto al cambio lo ha però costretto ad un amaro ritiro. Il resto del fine settimana non è andato meglio, con un errata scelta di gomme nel secondo turno di qualifiche che lo ha costretto a portare dal fondo nelle due manche finali, in cui, a causa di due contatti, non ha fatto meglio di un decimo posto. Antonelli si è rifatto a Misano, tracciato di casa per lui, dove con una esaltante doppietta in gara 1 e gara 2 (e una tripletta sfiorata in gara 3) è rientrato di forza in lizza per il Titolo, trovandosi ora a soli 34 punti da leader Camara.
Caratteristiche comuni
Minì e Antonelli hanno un’estrazione simile. Entrambi sono infatti stati cresciuti in officina da due papà piloti, che non hanno grandi possibilità economiche alle proprie spalle. Minì è infatti cresciuto nell’officina di papà, che opera sulle vetture stradali e vanta un passato da valido pilota nelle gare locali in salita. Marco Antonelli è stato a propria volta un pilota capace prima di porre le fondamenta di una squadra di successo, che ha vinto numerosi titoli nei monomarca Lamborghini e Porsche, prima di approdare nel Campionato Italiano GT e nella Formula 4 Italia. Entrambi sono quindi dotati di una profonda conoscenza tecnica, che, rispetto alla maggior parte degli altri piloti, gli permette di avere maggiore consapevolezza del proprio mezzo alla guida e di poter discutere in maniera più approfondita con l’ingegnere. Una caratteristica molto rara da trovare negli altri ragazzi che corrono nelle serie minori.
La stagione 2022 si prospetta come una delle più importanti della carriera di Gabriele Minì. Dopo i successi nel karting, il pilota di Marineo ha velocemente preso le misure con le monoposto, vincendo al debutto il titolo nella Formula 4 Italia. Passato alla Formula Regional by Alpine, Minì non è mai stato in grado di eguagliare il passo del compagno di squadra Gregoire Saucy, che ha vinto il campionato al termine della stagione, perdendo anche il titolo rookie contro Isack Hadjar.
Per Minì dunque la stagione sarà fondamentale, perché dovrà mandare un messaggio importante al proprio manager Nicolas Todt, a capo di All Road Management. L’errore commesso nella corsa inaugurale di Monza, in cui ha tamponato Dino Beganovic alla ripartenza dopo il regime di safety car, è forse indice proprio della pressione a cui è sottoposto, ma il dominio mostrato a Imola ha comunque riportato alla luce tutto il suo talento. La recente gara del Paul Ricard ha confermato Minì tra i protagonisti, con la vittoria di Gara 2 in cui ha regolato con autorevolezza il Leader del campionato Beganovic (poi escluso dalla classifica finale per non conformità tecniche) alle sue spalle. In un Campionato ancora apertissimi, il Siciliano segue Beganovic (147 pt) con 102 punti.
Antonelli sotto pressione
Anche Andrea Kimi Antonelli è sottoposto ad una grande pressione nel 2022. Anche il pilota bolognese è reduce da una brillante carriera nel karting internazionale ed ha dimostrato fin da subito di avere un grande potenziale anche in monoposto, brillando nelle poche apparizioni del 2021. Quest’anno Antonelli si è subito imposto nel campionato tedesco, in cui ha vinto due delle tre gare dell’appuntamento inaugurale. Ma la sua stagione prioritaria sarà nella serie italiana. Nella prima tappa di Imola ha conquistato la pole position nel Q1, dominando poi la prima metà di gara 1. Un guasto al cambio lo ha però costretto ad un amaro ritiro. Il resto del fine settimana non è andato meglio, con un errata scelta di gomme nel secondo turno di qualifiche che lo ha costretto a portare dal fondo nelle due manche finali, in cui, a causa di due contatti, non ha fatto meglio di un decimo posto. Antonelli si è rifatto a Misano, tracciato di casa per lui, dove con una esaltante doppietta in gara 1 e gara 2 (e una tripletta sfiorata in gara 3) è rientrato di forza in lizza per il Titolo, trovandosi ora a soli 34 punti da leader Camara.
Caratteristiche comuni
Minì e Antonelli hanno un’estrazione simile. Entrambi sono infatti stati cresciuti in officina da due papà piloti, che non hanno grandi possibilità economiche alle proprie spalle. Minì è infatti cresciuto nell’officina di papà, che opera sulle vetture stradali e vanta un passato da valido pilota nelle gare locali in salita. Marco Antonelli è stato a propria volta un pilota capace prima di porre le fondamenta di una squadra di successo, che ha vinto numerosi titoli nei monomarca Lamborghini e Porsche, prima di approdare nel Campionato Italiano GT e nella Formula 4 Italia. Entrambi sono quindi dotati di una profonda conoscenza tecnica, che, rispetto alla maggior parte degli altri piloti, gli permette di avere maggiore consapevolezza del proprio mezzo alla guida e di poter discutere in maniera più approfondita con l’ingegnere. Una caratteristica molto rara da trovare negli altri ragazzi che corrono nelle serie minori.