La nuova categoria OK-N secondo i lettori di Vroom
La Federazione italiana sta stilando i regolamenti per la nuova categoria OK-N Senior e Junior. Non si può più sbagliare se non si vogliono cancellare le categorie monomarcia, un tempo spina dorsale del karting. Ecco cosa ne pensano i kartisti italiani e stranieri (in totale poco meno di 200) che hanno partecipato al nostro sondaggio tramite la piattaforma web di Vroom.
L’arrivo delle categorie OK-N è propedeutico alla salvezza del karting nazionale. Radunare i piloti in 2 categorie e permettere il ritorno dei veri campionati regionali e nazionali e deve farlo abbinando prestazioni finalmente degne di tale nome a costi ragionevoli.Perché non ha senso che ci sia un campionato italiano monomarca con dei motori che non brillano per prestazioni, qualità e, soprattutto, hanno dei prezzi intollerabili se consideriamo che un pistone KZ si compra on line per 50 Euro e uno per queste categorie (motori prodotti da oltre 30 anni) costano esattamente il doppio e non per le loro straordinarie qualità (anzi…). Come pure spetta all’Autorità Sportiva Nazionale a scegliere il fornitore di gomme, con un rapporto qualità/prezzo ottimale.
Ora esaminiamo ogni singola domanda delle 5 proposte. Ecco cosa ci hanno risposto i lettori

In questo caso la vittoria del Sì ha percentuali bulgare: i piloti vogliono un unico motore per entrambe le categorie che con pochi interventi possa correre in Italia e nei campionati internazionali. Alcuni costruttori propongono invece motore ex novo, ovviamente, perché perseguono i loro interessi nei confronti delle categorie più accattivanti a livello commerciale: la Mini e la Junior. Ma per conseguire un traguardo politico e commerciale a lungo termine è necessario gettare le giuste basi e dare linfa vitale al karting italiano e al karting nazionale di tutti i Paesi in cui si registrerà l’adesione a questo progetto. Obbligare l’acquisto di nuovi motori (OKJ) comporterà la fine della categoria sul nascere come già verificato col KF vs 100 Nazionale: è questo l’obiettivo?

Altro trionfo con percentuali bulgare anche in questo caso. Imporre il carburatore a vaschetta: un abominio che ha fatto salire i costi della 60 cc a livelli inaccettabili. Si tratta spesso e volentieri di carburatori vetusti (basti vedere la 60), per trovarne uno che funziona correttamente bisogna comprarne uno scatolone e i carburatori utilizzati dai “preparatori” non hanno nulla a che vedere con quelli in vendita. Noi di Vroom siamo sempre stati dalla parte dei carburatori a membrana e ne auspichiamo il ritorno anche nella 60, in modo da preparare i piloti a gestire un motore più prestazionale (OK) da subito. C’è chi ha avuto il coraggio di dire che i bambini non sono in grado di carburare un kart. I vari Fisichella, Trulli, Liuzzi & Co erano dei marziani? Eppure quelli erano gli anni in cui i piloti facevano la differenza, italiani compresi? Impararono a guidare kart con motori da motopompa e carburatori a membrana da 50 Euro

Aumentare il peso aumenta lo stress dei telai, delle gomme e dei motori. E aumentare il peso anche di soli 10 kg aumenta drasticamente il pericolo in caso di incidente. Una volta chi era in sovrappeso faceva dieta oppure saliva in 125. In un nostro articolo di denuncia abbiamo verificato come in tutte le categorie il 90% dei piloti deve montare la zavorra e nella stragrande maggioranza dei casi è di oltre 10 kg! Solo un pilota su 20 viaggia senza pesi! E per una percentuale così risicata, non vale la pena mettere a repentaglio la sicurezza dei piloti e la schiena dei meccanici… Kart vuol dire leggerezza e semplicità. Una volta, coi kart da 50 kg, ti capottavi e non succedeva niente al pilota.

Arriviamo alle dolenti note: le gomme. Quello che è successo negli ultimi anni è inverosimile. La regola delle gomme che devono durare 200 giri è stata una sciocchezza proposta da uno che in kart non ci ha mai corso. Lo sappiamo. Oggi le gomme omologate da “200 giri” ne fanno 20, sono dure oltremodo, crollano di prestazione dopo 5 giri e, addirittura, si strappano in pista in alcuni casi mettendo a repentaglio la sicurezza dei piloti. Ora, se è vero che le materie prime sono aumentate, non è possibile vendere 4 gomme da kart a oltre 200 Euro. E non è possibile anche imporre nei monomarca una gomma inaffidabile che costringe i piloti a comprare treni su treni! Che me ne faccio di una gomma dura se poi la devo cambiare in continuazione?
Bisogna organizzare dei test seri, invitando i piloti a provare le gomme e la federazione deve scegliere la gomma che vogliono i piloti. In questo modo i costruttori sarebbero obbligati a produrre gomme di qualità. E, se nel corso della stagione, le gomme non dovessero dare più certe garanzie, sarebbe opportuna organizzare una raccolta di firme per un eventuale cambiamento (giusto per tenere i costruttori sulla corda dopo aver vinto la gara d’appalto. Altrimenti è meglio una gomma libera omologata in base alla mescola: ognuno sceglie quello che vuole e, chi fa un prodotto scadente, se lo tiene in magazzino.
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Precisiamo che il dato è riferito al resoconto internazionale e quindi delle ASN delle varie nazioni, soprattutto del Vecchio continente, e ognuna registra un suo riscontro che a seconda delle iniziative adottate negli ultimi anni dalla propria federazione raccoglie consensi oppure dissensi. Tirando le somme lo scostamento tra i due schieramenti è solo del 5% circa appannaggio dei no. Ma quanto sono buoni i kartisti?
Per quanto riguarda la nostra federazione, invece, la differenza tra i due schieramenti è più accentuata, sfiorando 20% a favore dei no. La riflessione è d’obbligo. Costi d’iscrizione inaccettabili (300 euro per una gara monomarca), gomme di qualità discutibile, regolamenti da rivedere e, soprattutto, quel brutto modo di pensare male che si fa peccato, ma spesso ci si indovina. Oggi invece con questa iniziativa la ASN ha finalmente l’occasione di riaccreditarsi stilando un regolamento che presumibilmente verrà preso come riferimento di base anche dalla altre ASN per tutte le categorie OK-N. Sarà il caso di lavorare bene e non perdere la faccia per i prossimi anni? Ascoltare le proposte dei costruttori è sacrosanto, ma è altresì opportuno selezionare le proposte funzionali al progetto da quelle controproducenti, perché non vogliamo tornare al disastro della KF.
L’arrivo delle categorie OK-N è propedeutico alla salvezza del karting nazionale. Radunare i piloti in 2 categorie e permettere il ritorno dei veri campionati regionali e nazionali e deve farlo abbinando prestazioni finalmente degne di tale nome a costi ragionevoli.Perché non ha senso che ci sia un campionato italiano monomarca con dei motori che non brillano per prestazioni, qualità e, soprattutto, hanno dei prezzi intollerabili se consideriamo che un pistone KZ si compra on line per 50 Euro e uno per queste categorie (motori prodotti da oltre 30 anni) costano esattamente il doppio e non per le loro straordinarie qualità (anzi…). Come pure spetta all’Autorità Sportiva Nazionale a scegliere il fornitore di gomme, con un rapporto qualità/prezzo ottimale.
Ora esaminiamo ogni singola domanda delle 5 proposte. Ecco cosa ci hanno risposto i lettori

In questo caso la vittoria del Sì ha percentuali bulgare: i piloti vogliono un unico motore per entrambe le categorie che con pochi interventi possa correre in Italia e nei campionati internazionali. Alcuni costruttori propongono invece motore ex novo, ovviamente, perché perseguono i loro interessi nei confronti delle categorie più accattivanti a livello commerciale: la Mini e la Junior. Ma per conseguire un traguardo politico e commerciale a lungo termine è necessario gettare le giuste basi e dare linfa vitale al karting italiano e al karting nazionale di tutti i Paesi in cui si registrerà l’adesione a questo progetto. Obbligare l’acquisto di nuovi motori (OKJ) comporterà la fine della categoria sul nascere come già verificato col KF vs 100 Nazionale: è questo l’obiettivo?

Altro trionfo con percentuali bulgare anche in questo caso. Imporre il carburatore a vaschetta: un abominio che ha fatto salire i costi della 60 cc a livelli inaccettabili. Si tratta spesso e volentieri di carburatori vetusti (basti vedere la 60), per trovarne uno che funziona correttamente bisogna comprarne uno scatolone e i carburatori utilizzati dai “preparatori” non hanno nulla a che vedere con quelli in vendita. Noi di Vroom siamo sempre stati dalla parte dei carburatori a membrana e ne auspichiamo il ritorno anche nella 60, in modo da preparare i piloti a gestire un motore più prestazionale (OK) da subito. C’è chi ha avuto il coraggio di dire che i bambini non sono in grado di carburare un kart. I vari Fisichella, Trulli, Liuzzi & Co erano dei marziani? Eppure quelli erano gli anni in cui i piloti facevano la differenza, italiani compresi? Impararono a guidare kart con motori da motopompa e carburatori a membrana da 50 Euro

Aumentare il peso aumenta lo stress dei telai, delle gomme e dei motori. E aumentare il peso anche di soli 10 kg aumenta drasticamente il pericolo in caso di incidente. Una volta chi era in sovrappeso faceva dieta oppure saliva in 125. In un nostro articolo di denuncia abbiamo verificato come in tutte le categorie il 90% dei piloti deve montare la zavorra e nella stragrande maggioranza dei casi è di oltre 10 kg! Solo un pilota su 20 viaggia senza pesi! E per una percentuale così risicata, non vale la pena mettere a repentaglio la sicurezza dei piloti e la schiena dei meccanici… Kart vuol dire leggerezza e semplicità. Una volta, coi kart da 50 kg, ti capottavi e non succedeva niente al pilota.

Arriviamo alle dolenti note: le gomme. Quello che è successo negli ultimi anni è inverosimile. La regola delle gomme che devono durare 200 giri è stata una sciocchezza proposta da uno che in kart non ci ha mai corso. Lo sappiamo. Oggi le gomme omologate da “200 giri” ne fanno 20, sono dure oltremodo, crollano di prestazione dopo 5 giri e, addirittura, si strappano in pista in alcuni casi mettendo a repentaglio la sicurezza dei piloti. Ora, se è vero che le materie prime sono aumentate, non è possibile vendere 4 gomme da kart a oltre 200 Euro. E non è possibile anche imporre nei monomarca una gomma inaffidabile che costringe i piloti a comprare treni su treni! Che me ne faccio di una gomma dura se poi la devo cambiare in continuazione?
Bisogna organizzare dei test seri, invitando i piloti a provare le gomme e la federazione deve scegliere la gomma che vogliono i piloti. In questo modo i costruttori sarebbero obbligati a produrre gomme di qualità. E, se nel corso della stagione, le gomme non dovessero dare più certe garanzie, sarebbe opportuna organizzare una raccolta di firme per un eventuale cambiamento (giusto per tenere i costruttori sulla corda dopo aver vinto la gara d’appalto. Altrimenti è meglio una gomma libera omologata in base alla mescola: ognuno sceglie quello che vuole e, chi fa un prodotto scadente, se lo tiene in magazzino.
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Precisiamo che il dato è riferito al resoconto internazionale e quindi delle ASN delle varie nazioni, soprattutto del Vecchio continente, e ognuna registra un suo riscontro che a seconda delle iniziative adottate negli ultimi anni dalla propria federazione raccoglie consensi oppure dissensi. Tirando le somme lo scostamento tra i due schieramenti è solo del 5% circa appannaggio dei no. Ma quanto sono buoni i kartisti?
Per quanto riguarda la nostra federazione, invece, la differenza tra i due schieramenti è più accentuata, sfiorando 20% a favore dei no. La riflessione è d’obbligo. Costi d’iscrizione inaccettabili (300 euro per una gara monomarca), gomme di qualità discutibile, regolamenti da rivedere e, soprattutto, quel brutto modo di pensare male che si fa peccato, ma spesso ci si indovina. Oggi invece con questa iniziativa la ASN ha finalmente l’occasione di riaccreditarsi stilando un regolamento che presumibilmente verrà preso come riferimento di base anche dalla altre ASN per tutte le categorie OK-N. Sarà il caso di lavorare bene e non perdere la faccia per i prossimi anni? Ascoltare le proposte dei costruttori è sacrosanto, ma è altresì opportuno selezionare le proposte funzionali al progetto da quelle controproducenti, perché non vogliamo tornare al disastro della KF.