Le Mans riporta CRG sul tetto del karting mondiale, due vittorie su due e digiuno finito. Viktor Gustavsson fa sua la corona KZ, Arthur Carbonnel senza rivali in KZ2.
Il Campionato del Mondo conferma il proprio prestigio, la propria spettacolarità e soprattutto la grande capacità di mescolare tutto all’ultimo minuto, specie in una KZ che sembrava già scritta per l’opinione del paddock. Due finali ad ogni modo ricche di spunti nuovi, anche in chiave futura, in una cornice stupenda non solo per la località intrisa di motorsport ma soprattutto per la grande presenza di pubblico.
KZ – Bentornata CRG! Gustavsson riporta in paradiso gli All Blacks
Un degno finale di stagione per la classe regina, padrona della scena sul circuito della 24 ore. Tra qualifiche, manche e super heats tutti i favori del pronostico pendevano verso un Simo Puhakka, sì all’ultima stagione in carriera, ma dominante come fosse una delle prime. La punta Tony Kart non aveva lasciato spazio agli avversari sino a questa mattina con la consueta manche dominata e percorsa sui binari. Uno strapotere che aveva spaventato tutti, tranne Viktor Gustavsson, sullo stesso trend del rivale. Lo start della finale KZ ha poi concretizzato tutte le attese tramutandole in realtà, una partenza perfetta per i due “litiganti” subito ai ferri corti sino alla dichiarazione di guerra di Gustavsson che non ha tardato ad arrivare. Lo svedese di casa CRG ha voluto tutto e subito attaccando con convinzione Puhakka nella prima “esse” del secondo settore. Attacco fulmineo che forse non si aspettava il pilota Tony Kart, costretto a cedere la leadership. Dal secondo passaggio in poi, la lotta per il successo si è trasformata in un duello dal sapore storico con CRG vs Tony Kart vista la presenza di Jeremy Iglesias e Noah Milell. Il francese, spinto dal pubblico di casa ha poi tentato con successo la zampata per il secondo posto che, di fatto ha messo fine alla speranza di Puhakka, sorpassato anche da Milell. Guerra fredda durata la bellezza di diciassette giri quando, sempre Iglesias, nel tentativo di portarsi davanti a Gustavsson ha dovuto cedere qualcosa sul proprio passo gara, aprendo irreparabilmente la porta a Milell, all’attacco del secondo posto poco dopo. Battaglia a quattro senza fine se non la bandiera a scacchi e la proclamazione ufficiale di Viktor Gustavsson nuovo Campione del Mondo KZ. Passo gara regolare e fame di successo, ingredienti sufficienti per tenere lo svedese sempre in allerta e senza spazio per gli errori. Un titolo iridato che arriva dopo cinque anni dall’ultima volta quando fu Paolo De Conto a far gioire Giancarlo Tinini. Rinascita “All-Blacks” dopo un periodo difficile, data anche dal grande lavoro svolto proprio con Iglesias ad un passo dal concretizzare la doppietta e ancora sul podio. Festa grande anche per TM e in particolare per Galiffa Kart sul tetto del mondo in entrambe le categorie. Onore alle armi per Noah Milell, campione uscente e ora Vice-Campione, Simo Puhakka con un quarto posto perfetto per chiudere una carriera di prestigio, top five per il primo dei Sodi Kart, Senna Van Walstjin. Il team francese non riesce nel tris dopo le vittorie dell’Europeo ma si conferma in grande forma.
KZ2 – Le Mans ha il suo idolo di casa, che dominio per Carbonnel
Se la pole position per la Super Heat di quest’oggi era arrivata nelle mani di Carbonnel, soprattutto, per la disavventura di Trefilov (squalificato per irregolarità di peso all’ultima manche), la vittoria di questo pomeriggio è solo ed esclusivamente merito suo. Il pilota francese ha fatto del suo meglio per massimizzare una posizione di partenza, in tutti i casi, guadagnata a suon di risultati utili nelle manche e passo gara più che promettente, lo stesso che non ha lasciato dubbi dopo i primi giri. Partenza gestita ottimamente e prime tornate fuori dai guai per poi scavare quasi due secondi dopo i primi sette giri. Perfezione messa in pista e niente di più per Carbonnel, indiscusso vincitore e Campione del Mondo KZ2 davanti al proprio pubblico, sogno diventato realtà e secondo regalo per la CRG vincente dopo sei anni dall’ultima volta quando fu Pedro Hiltrbrand a trionfare. Capolavoro davanti ma capolavoro anche per quello che riguarda il podio della “KZ2 World Cup” del tutto a trazione rookies. Cristian Bertuca ha portato altissimi i colori Birel Art confezionando una prima presenza iridata da sogno, navigando nelle prime posizioni per tutto il fine settimana regalandosi anche il podio al Campionato del Mondo e il ruolo di Vice-Campione, il tutto alla terza gara KZ2 in ambito FIA e dopo il secondo posto di Cremona. Numeri che lasciano ben sperare per il futuro del karting e che premiano il progetto Birel Art dalla EasyKart alle classa regina in ambito internazionale, lo stesso percorso di Bertuca. Dati confermati e sottoscritti anche da Arvid Linblad (SP Motorsport) alle sue ultime gare (comunque da rookies) in KZ2 prima di dare inizio alla propria avventura in Formula. Scontro a distanza tra i due, diventato poi ravvicinato negli ultimi giri della finale con Lindblad pericoloso su tutte le staccate e Bertuca bravo a chiudere ogni minimo spazio. Momento chiave il ritorno di Trefilov, partito da lontano e tornato forte ai piani alti, fin troppo aggressivo su Lindblad in curva uno con un contatto che ha messo fine anzitempo al suo weekend e anche alla rincorsa di Lindblad, costretto a guardare Bertuca tagliare il traguardo al secondo posto, accontentandosi del terzo. Top five per Valentino Fritsch (Birel Art KSW) in quarta piazza, quinto Felix Arnold (SRP Racing). Da sottolineare il ritiro forzato di Danilo Albanese (KR) per problema tecnico, decisamente tra i più veloci in pista e autore del successo durante la Super Heat di questa mattina.
In KZ2 Master è stato il padrone di casa Thomas Letailleur a trionfare nella prima edizione della categoria, podio per Eric Ramon e Thierry Delrè. Quarto posto per Riccardo Nalon, quinto Johan Renaux a completamento delle prime cinque posizioni.
KZ – Bentornata CRG! Gustavsson riporta in paradiso gli All Blacks
Un degno finale di stagione per la classe regina, padrona della scena sul circuito della 24 ore. Tra qualifiche, manche e super heats tutti i favori del pronostico pendevano verso un Simo Puhakka, sì all’ultima stagione in carriera, ma dominante come fosse una delle prime. La punta Tony Kart non aveva lasciato spazio agli avversari sino a questa mattina con la consueta manche dominata e percorsa sui binari. Uno strapotere che aveva spaventato tutti, tranne Viktor Gustavsson, sullo stesso trend del rivale. Lo start della finale KZ ha poi concretizzato tutte le attese tramutandole in realtà, una partenza perfetta per i due “litiganti” subito ai ferri corti sino alla dichiarazione di guerra di Gustavsson che non ha tardato ad arrivare. Lo svedese di casa CRG ha voluto tutto e subito attaccando con convinzione Puhakka nella prima “esse” del secondo settore. Attacco fulmineo che forse non si aspettava il pilota Tony Kart, costretto a cedere la leadership. Dal secondo passaggio in poi, la lotta per il successo si è trasformata in un duello dal sapore storico con CRG vs Tony Kart vista la presenza di Jeremy Iglesias e Noah Milell. Il francese, spinto dal pubblico di casa ha poi tentato con successo la zampata per il secondo posto che, di fatto ha messo fine alla speranza di Puhakka, sorpassato anche da Milell. Guerra fredda durata la bellezza di diciassette giri quando, sempre Iglesias, nel tentativo di portarsi davanti a Gustavsson ha dovuto cedere qualcosa sul proprio passo gara, aprendo irreparabilmente la porta a Milell, all’attacco del secondo posto poco dopo. Battaglia a quattro senza fine se non la bandiera a scacchi e la proclamazione ufficiale di Viktor Gustavsson nuovo Campione del Mondo KZ. Passo gara regolare e fame di successo, ingredienti sufficienti per tenere lo svedese sempre in allerta e senza spazio per gli errori. Un titolo iridato che arriva dopo cinque anni dall’ultima volta quando fu Paolo De Conto a far gioire Giancarlo Tinini. Rinascita “All-Blacks” dopo un periodo difficile, data anche dal grande lavoro svolto proprio con Iglesias ad un passo dal concretizzare la doppietta e ancora sul podio. Festa grande anche per TM e in particolare per Galiffa Kart sul tetto del mondo in entrambe le categorie. Onore alle armi per Noah Milell, campione uscente e ora Vice-Campione, Simo Puhakka con un quarto posto perfetto per chiudere una carriera di prestigio, top five per il primo dei Sodi Kart, Senna Van Walstjin. Il team francese non riesce nel tris dopo le vittorie dell’Europeo ma si conferma in grande forma.
KZ2 – Le Mans ha il suo idolo di casa, che dominio per Carbonnel
Se la pole position per la Super Heat di quest’oggi era arrivata nelle mani di Carbonnel, soprattutto, per la disavventura di Trefilov (squalificato per irregolarità di peso all’ultima manche), la vittoria di questo pomeriggio è solo ed esclusivamente merito suo. Il pilota francese ha fatto del suo meglio per massimizzare una posizione di partenza, in tutti i casi, guadagnata a suon di risultati utili nelle manche e passo gara più che promettente, lo stesso che non ha lasciato dubbi dopo i primi giri. Partenza gestita ottimamente e prime tornate fuori dai guai per poi scavare quasi due secondi dopo i primi sette giri. Perfezione messa in pista e niente di più per Carbonnel, indiscusso vincitore e Campione del Mondo KZ2 davanti al proprio pubblico, sogno diventato realtà e secondo regalo per la CRG vincente dopo sei anni dall’ultima volta quando fu Pedro Hiltrbrand a trionfare. Capolavoro davanti ma capolavoro anche per quello che riguarda il podio della “KZ2 World Cup” del tutto a trazione rookies. Cristian Bertuca ha portato altissimi i colori Birel Art confezionando una prima presenza iridata da sogno, navigando nelle prime posizioni per tutto il fine settimana regalandosi anche il podio al Campionato del Mondo e il ruolo di Vice-Campione, il tutto alla terza gara KZ2 in ambito FIA e dopo il secondo posto di Cremona. Numeri che lasciano ben sperare per il futuro del karting e che premiano il progetto Birel Art dalla EasyKart alle classa regina in ambito internazionale, lo stesso percorso di Bertuca. Dati confermati e sottoscritti anche da Arvid Linblad (SP Motorsport) alle sue ultime gare (comunque da rookies) in KZ2 prima di dare inizio alla propria avventura in Formula. Scontro a distanza tra i due, diventato poi ravvicinato negli ultimi giri della finale con Lindblad pericoloso su tutte le staccate e Bertuca bravo a chiudere ogni minimo spazio. Momento chiave il ritorno di Trefilov, partito da lontano e tornato forte ai piani alti, fin troppo aggressivo su Lindblad in curva uno con un contatto che ha messo fine anzitempo al suo weekend e anche alla rincorsa di Lindblad, costretto a guardare Bertuca tagliare il traguardo al secondo posto, accontentandosi del terzo. Top five per Valentino Fritsch (Birel Art KSW) in quarta piazza, quinto Felix Arnold (SRP Racing). Da sottolineare il ritiro forzato di Danilo Albanese (KR) per problema tecnico, decisamente tra i più veloci in pista e autore del successo durante la Super Heat di questa mattina.
In KZ2 Master è stato il padrone di casa Thomas Letailleur a trionfare nella prima edizione della categoria, podio per Eric Ramon e Thierry Delrè. Quarto posto per Riccardo Nalon, quinto Johan Renaux a completamento delle prime cinque posizioni.